L’Associazione italiana di epidemiologia lancia l’allarme per l’aumento dei contagi: tra due settimane ben cinque Regioni potrebbero superare la soglia dei 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti.
Ben cinque Regioni potrebbero superare la soglia critica dei 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti nel giro di due settimane. La previsione è contenuta in un position paper del gruppo di lavoro Made dell’Associazione italiana di epidemiologia. Le stime sono state pubblicate insieme a un documento contenente cinque raccomandazioni per la gestione dell’attuale fase pandemica.
Gli epidemiologi partono dall’indice di replicazione diagnostica (RDt) che a livello nazionale il 13 novembre si attesta a 1,42 ed è superiore a uno in tutte le Regioni. L’accelerazione nella diffusione dei contagi porterebbe, secondo l’Aie, a superare la soglia dei 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti in cinque Regioni entro 14 giorni.
Inoltre altre otto Regioni supererebbero la soglia dei 150 casi. Ricordiamo che fino a pochi mesi fa - quando ancora non era in vigore il criterio delle ospedalizzazioni - una volta superato il valore di 250 per l’incidenza scattava in automatico la zona rossa, ovvero un mini-lockdown.
Le previsioni sull’incidenza dei contagi Regione per Regione
Il report giornaliero dell’Aie aggiornato al 14 novembre sostiene che tra 14 giorni l’incidenza arriverebbe a 173,9 casi ogni 100mila abitanti in Italia se le condizioni dovessero restare invariate e l’aumento dei contagi proseguire. In particolare sarebbero cinque le Regioni a superare la soglia critica dei 250 contagi settimanali: Bolzano 1267,9, Friuli-Venezia Giulia 824,7, Valle d’Aosta 624,1, Liguria 311,5 e Veneto 261,4.
Ecco le stime Regione per Regione del report sull’incidenza tra due settimane:
- Abruzzo 164
- Basilicata 49
- Calabria 78
- Campania 148
- Emilia-Romagna 184
- Friuli-Venezia Giulia 824
- Lazio 206
- Liguria 311
- Lombardia 165
- Marche 233
- Molise 187
- Bolzano 1267
- Trento 105
- Piemonte 134
- Puglia 63
- Sardegna 73
- Sicilia 129
- Toscana 104
- Umbria 69
- Valle d’Aosta 624
- Veneto 261
Inoltre già tra una settimana le stesse Regioni registrerebbero, sempre a condizioni invariate, dati sull’incidenza allarmanti: Bolzano a 703, Friuli-Venezia Giulia a 474, Valle d’Aosta a 237, Veneto a 184 e Liguria a 165.
La curva dei contagi in Italia
L’analisi porta a evidenziare anche le fasce d’età in cui l’incidenza è maggiore: la crescita è in salita soprattutto negli under 12, ancora non vaccinati, anche se ormai in tutte le fasce d’età si registra un aumento di nuovi casi. In ogni caso - si sottolinea ancora nelle raccomandazioni - la vaccinazione e le misure protettive hanno “consentito di contenere la pandemia ai livelli d’incidenza tra i più bassi d’Europa, ma i dati mostrano una situazione in rapida evoluzione negativa”.
Le raccomandazioni degli epidemiologi
Per contenere la quarta ondata gli epidemiologi forniscono quindi cinque raccomandazioni:
- Partire con la chiamata attiva delle persone non vaccinate;
- Accelerare con la somministrazione della terza dose;
- Proteggere bambini e adolescenti con maggiori misure di prevenzione nelle scuole;
- Potenziare l’attività d’identificazione dei contagi e tracciamento;
- Mantenere le regole come distanziamento, mascherine al chiuso e all’aperto in caso di assembramenti.
L’allarme sull’influenza stagionale
L’Associazione italiana di epidemiologia lancia anche un altro allarme riguardante l’influenza stagionale. L’allentamento delle misure in vigore rispetto allo scorso anno - si sottolinea - sta portando a “un aumento dell’incidenza di sindromi influenzali, in particolare nelle fasce di età 0-4 anni, che certamente complica e aggrava il lavoro d’inquadramento diagnostico e di gestione dei casi”.
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