L’azienda può legittimamente opporsi alla nascita e alla prosecuzione nel tempo di relazioni amorose o sentimentali tra colleghi di lavoro? Facciamo chiarezza.
Le relazioni amorose o sentimentali che nascono sul luogo di lavoro non sono di certo una rarità, specialmente nei contesti in cui vi sono molti dipendenti di sesso maschile e femminile. Da una simpatia può facilmente aversi una frequentazione e da quest’ultima può nascere nel tempo una vera e propria relazione intima.
Potresti allora chiederti se avere relazioni affettive in ambito lavorativo sia in grado di ledere, in qualche modo, la tua posizione professionale e di costituire fondamento di eventuali sanzioni disciplinari da parte del datore di lavoro.
Ebbene, posto che al di fuori dell’ufficio il datore di lavoro non ha alcun potere di orientare i comportamenti dei dipendenti - i quali di certo possono vedersi per svolgere qualche hobby assieme, mangiare una pizza o fare una vacanza - il punto è capire che margine egli può avere per limitare eventuali relazioni amorose tra i colleghi. In altre parole, il capo è autorizzato a vietare o porre rigidi limiti alle relazioni amorose in ufficio oppure no? E può introdurre regole o veri e propri obblighi di comportamento mirati a reprimere manifestazioni di affetto tra colleghi?
È proprio ciò di cui vogliamo occuparci nel corso di questo articolo: se anche tu provi una particolare simpatia o sei attratto da un collega o una collega, magari da poco arrivato/a in ufficio, e non sai come comportarti per non rischiare di ’danneggiare’ la tua immagine in azienda, dai un’occhiata a quanto segue. Potrebbe rivelarsi utile ad evitare possibili screzi con il datore di lavoro o i superiori.
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- Relazioni amorose in ufficio: il contesto di riferimento
- Il regolamento aziendale o policy interna può vietare le relazioni amorose?
- I rischi collegati alle relazioni amorose in ufficio
- Le regole ’etiche’ del codice aziendale
- Mancanza del consenso alla relazione amorosa del dipendente o della dipendente: che succede?
Relazioni amorose in ufficio: il contesto di riferimento
Nel nostro paese, vi è qualche legge o norma specifica che vieta le relazioni amorose in ufficio o in un qualsiasi altro luogo di lavoro? Se ti poni questa domanda, ciò è assolutamente legittimo e logico. Ebbene, sappi che la risposta è negativa. Il legislatore non ha mai varato alcuna regola che vieti ad un lavoratore o ad una lavoratrice di iniziare ed intrattenere relazioni amorose consenzienti con i propri colleghi. Nessuna traccia di ciò dunque né nello Statuto dei Lavoratori o in qualche altra legge, né in un qualsiasi CCNL.
Attenzione però: ciò non vuol dire che non vi possano essere norme interne, ovvero disposizioni dei regolamenti aziendali appositamente redatte a limitare - quanto meno indirettamente - questo tipo di rapporti tra colleghi di lavoro. Approfondiremo più avanti questi aspetti.
Intanto lo rimarchiamo per chiarezza: in Italia le relazioni sul lavoro tra colleghi, di natura amorosa o anche extraconiugale, non sono vietate dalla legge. Perciò il tuo datore di lavoro non potrà in nessun caso invocare una qualche norma di legge che vieta che tra due colleghi possa nascere del tenero in ufficio. E ciò semplicemente perché non esiste.
Peraltro ricorda che, nonostante la possibilità dei regolamenti aziendali di disciplinare in merito alle relazioni amorose sul luogo di lavoro - ma vedremo tra poco entro quali limiti - indagini statistiche ci rendono noto che le aziende italiane tollerano molto più delle aziende estere i rapporti affettivi al loro interno. Infatti le nostre realtà dispongono esclusivamente in alcuni casi limitazioni e/o divieti in tal senso. Ed è vero inoltre che di solito sono le aziende più grandi e strutturate ad avere un regolamento aziendale o una policy aziendale molto dettagliata in tal senso (pensiamo ad es. alle multinazionali).
Il regolamento aziendale o policy interna può vietare le relazioni amorose?
Sopra abbiamo sottolineato che in Italia non vi sono leggi che vietano ad un lavoratore di iniziare relazioni sentimentali con qualche collega conosciuto sul luogo di lavoro. D’altronde è sempre valido il proverbio ’al cuor non si comanda’. Anzi lo precisiamo per essere il più possibile chiari su un tema che potrebbe prestarsi, almeno superficialmente, ad equivoci e fraintendimenti: nel nostro paese l’eventuale previsione, tra le regole del codice disciplinare aziendale o regolamento interno, dell’espresso divieto dei rapporti amorosi è da ritenersi illegittima perché sproporzionata.
In altre parole, al lavoratore o alla lavoratrice il datore di lavoro può chiedere di svolgere le mansioni assegnate per contratto con la massima diligenza possibile e di adempiere a tutti gli obblighi tipici del rapporto di lavoro (fedeltà, non concorrenza, rispetto dell’orario di lavoro ecc.). Al contempo però le relazioni amorose sul luogo di lavoro non possono essere vietate dal capo, a priori e con una disposizione ad hoc. Ciò semplicemente perché ciò non costituisce di per sé una violazione dei doveri del lavoratore dipendente.
Presta molta attenzione però: quanto abbiamo appena detto non significa che il regolamento aziendale non possa, in qualche modo, limitare indirettamente o implicitamente le relazioni amorose sul luogo di lavoro. Può farlo, insomma, senza una espressa disposizione in tal senso (che altrimenti, come detto, sarebbe illegittima e potresti facilmente contestarla nelle sedi opportune).
I rischi collegati alle relazioni amorose in ufficio
Quanto abbiamo detto finora di certo non significa che vi sia una libertà ’totale’ delle relazioni amorose o sentimentali in ufficio. Esse infatti possono diventare un problema se, a causa dell’innamoramento, l’esecuzione della prestazione di lavoro, ovvero la performance professionale, ne risente. Distrazione, scarsa concentrazione, ridotto interesse per l’attività che si fa, manifestazioni d’affetto in mezzo agli altri colleghi - con tutte le sensazioni di imbarazzo che ne possono derivare: questi e tanti altri sono fattori che certamente non giocano a favore dei lavoratori legati sentimentalmente.
Non devi dimenticare infatti che il dipendente (o la dipendente) nell’esecuzione della prestazione di lavoro deve in ogni caso mettere in pratica il dovere di diligenza, correttezza, buona fede e fedeltà al datore di lavoro. Mentre una relazione affettiva sul luogo di lavoro può essere talvolta causa di scarso rendimento, gravi errori o negligenze o di diverse altre situazioni che, nel tempo, possono rovinare i rapporti tra te e il capo. Senza dimenticare che adottare condotte platealmente contrarie ai propri doveri, resta senza dubbio sanzionabile da parte del datore di lavoro nell’esercizio del potere disciplinare.
Pensiamo ad es. a chi entra a lavoro con la sua amata collega in ritardo oppure a chi si apparta in qualche angolo nascosto per effusioni d’affetto durante l’orario di lavoro: comprenderai che si tratta di comportamenti che possono ledere il rapporto di fiducia con il datore di lavoro, e produrre conseguenze anche gravi nel corso del tempo ed addirittura il licenziamento (per giusta causa).
Le regole ’etiche’ del codice aziendale
I rischi di una relazione amorosa tra colleghi sono dunque piuttosto evidenti. Ecco perché è di supporto all’azienda il fatto che lo Statuto dei Lavoratori autorizzi i datori ad avere ampia possibilità di scelta in tema di di sanzioni disciplinari. In termini pratici ciò significa che ogni azienda può fissare un proprio vademecum di atteggiamenti etici da tenere sul posto di lavoro. Dette regole debbono essere pubblicate e rese facilmente accessibili a tutti i lavoratori in azienda, proprio al fine di essere informati sulle linee di comportamento da seguire.
Un regolamento aziendale può così fissare regole in qualche modo ‘etiche’, che impongano non tanto il divieto di una relazione o di un futuro fidanzamento tra colleghi, ma piuttosto il dovere di mantenere un determinato contegno e distacco in ufficio, per salvaguardare le performance lavorative e al fine di non creare situazioni che possano risultare imbarazzanti o scomode quando si è con gli altri colleghi. Detto codice può insomma porre il divieto di ’manifestare’ una relazione sentimentale con il collega o la collega, ma non può impedirne il nascere o l’esistenza stessa. Tuttavia, almeno in via indiretta, la relazione sentimentale risulta così limitata.
Chiaro inoltre che, per quanto attiene a ciò che accade fuori dall’ambiente di lavoro non possono essere posti limiti alla relazione amorosa e a ciò che ne può conseguire. Il codice etico in questione può disciplinare infatti i meri rapporti tra colleghi dentro l’ufficio.
Mancanza del consenso alla relazione amorosa del dipendente o della dipendente: che succede?
Se non sono una rarità le relazioni amorose consenzienti tra colleghi di lavoro, è però altrettanto vero che purtroppo in ufficio non mancano i casi di ’abuso’ dal lato affettivo-relazionale: ci riferiamo ovviamente ai casi delle molestie.
Pertanto in caso di avances non gradite, proposte che nulla hanno a che vedere con il rapporto di lavoro o addirittura in ipotesi di contatti fisici molesti, la vittima potrà tutelarsi. Si tratta dei casi in cui un collega tenta di sedurre un’altra collega, ma senza ottenere il suo obiettivo.
Tieni presente che se le avances proseguono e ti senti molestato o molestata sul luogo di lavoro, potrai certamente denunciare i fatti al tuo datore di lavoro. Conseguentemente, questi sarebbe autorizzato aprire un procedimento disciplinare a carico del dipendente molestatore: esito dell’iter potrebbe essere l’adozione di provvedimenti disciplinari - compreso il licenziamento. Senza contare poi le ripercussioni non soltanto a livello disciplinare, ma anche penale.
Concludendo, se è dunque vero che almeno in linea generale le relazioni amorose sul luogo di lavoro non sono vietate, è altrettanto vero che vi sono dei limiti, o delle vere e proprie regole di buon senso, che vanno rispettate per non incappare in problemi con il capo e, talvolta, anche con la giustizia.
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