Dopo la rottura con Carlo Calenda, Matteo Renzi ora potrebbe avvicinarsi al centrodestra: il destino di Italia Viva sarà quello di sostenere Giorgia Meloni e il suo governo?
Cosa farà Matteo Renzi ora che l’avventura del partito unico del cosiddetto terzo polo è naufragata ancor prima di salpare? La frattura con Carlo Calenda - che allo stato delle cose appare essere insanabile - potrebbe aprire scenari nuovi per l’ex presidente del Consiglio. “Il progetto è definitivamente morto - ha sentenziato il numero uno di Azione intercettato dai cronisti all’uscita dal Senato -. Andremo avanti con due partiti e, se ricomporremo il clima, ci alleeremo dove sarà possibile”.
A breve Italia Viva, che può contare su un tesoretto di nove deputati e cinque senatori oltre a consiglieri regionali freschi di elezione in Lombardia e nel Lazio, dovrebbe ritrovarsi di nuovo sola in vista delle elezioni europee 2024 dove la soglia di sbarramento sarà del 4%.
Un’asticella che stando agli ultimi sondaggi politici sembrerebbe essere non alla portata per Matteo Renzi in caso di una separazione da Carlo Calenda, ma il leader di Iv parrebbe avere in mano più carte da poter giocare rispetto al suo ex ministro.
Tutte le strade in questo momento per i renziani sembrerebbero portare a Giorgia Meloni, con Italia Viva che approfittando del particolare momento di Forza Italia potrebbe avvicinarsi sempre più al centrodestra, anche se allo stato delle cose un ingresso nella maggioranza che sostiene questo governo sarebbe una opzione da escludere.
Renzi, futuro con Meloni?
Quando Elly Schlein ha vinto le primarie del Partito Democratico diventando la nuova segretaria, gli umori nel terzo polo si sono ringalluzziti: la virata a sinistra dei dem infatti potrebbe spalancare praterie politiche per i moderati, ma alle elezioni regionali in Friuli i risultati della lista di Azione e Italia Viva sono stati assai modesti.
Se a sinistra la porta sembrerebbe essere definitivamente chiusa, a destra almeno per Matteo Renzi potrebbe essersi aperto invece un portone: il ricovero in terapia intensiva di Silvio Berlusconi ha aperto una riflessione all’interno di Forza Italia in merito al futuro del partito.
Un indizio sulle possibili prossime mosse politiche del leader di Italia Viva l’ha fatto trapelare Andrea Ruggieri, l’ex deputato di Forza Italia che Matteo Renzi ha voluto come nuovo direttore editoriale del Riformista.
“Sarò il ponte tra Renzi e Meloni” ha dichiarato Ruggieri in una intervista a La Repubblica, sentenziando poi che Forza Italia ormai “non ha più futuro”. Libero dalle resistenze di Calenda, l’ex presidente del Consiglio adesso potrebbe veramente compiere un passo decisivo verso il centrodestra.
Pur non risparmiando diverse stilettate, finora l’opposizione di Matteo Renzi non è stata particolarmente dura nei confronti di Giorgia Meloni; in Parlamento poi diverse volte deputati e senatori del terzo polo hanno votato insieme alla maggioranza, convergendo soprattutto su temi legati alla giustizia.
Renzi di recente ha aperto anche al presidenzialismo, una riforma assai cara a Meloni, ma difficilmente Iv in questa legislatura potrà arrivare a sostenere il governo: se i numeri per il centrodestra dovessero farsi problematici, al massimo i renziani potrebbero correre in soccorso con un appoggio esterno.
In futuro invece Matteo Renzi potrebbe puntare a sostituire Silvio Berlusconi nella leadership del fronte centrista in seno al centrodestra, soprattutto se dovesse realizzarsi il vecchio progetto del leader azzurro di trasformare Forza Italia in una sorta di federazione del variegato - e frammentato - universo moderato.
Fantapolitica? Probabile, anche se quando si parla di Matteo Renzi anche la trama apparentemente più machiavellica alla fine può diventare realtà: per avere conferma citofonare a Giuseppe Conte.
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