Internalizzare il ciclo del prodotto e continuare a innovare è oggi fattore cruciale per eccellere sul mercato di riferimento. Ne parliamo con Paolo Mazzoni, Presidente di Italtherm S.p.A.
La scelta di un fornitore energetico è importante tanto quanto l’installazione dei giusti sistemi di riscaldamento e climatizzazione. Sistemi troppo obsoleti potrebbero infatti comportare una spesa in bolletta fuori scala, specie in periodi come questo di caro energia.
Proprio per questo motivo è consigliato vagliare le ipotesi a disposizione, affidandosi a tecnici e aziende con ampia expertise. Paolo Mazzoni, Presidente di Italtherm S.p.A. ci racconta quanto sia importante la scelta di un impianto di nuova generazione e come distinguersi dai competitors, in modo tale da resistere anche ai periodi più difficili come, ad esempio, gli ultimi anni contraddistinti da pandemia, chiusure e altre forti turbolenze su tutti i comparti.
D: Italtherm vanta un’esperienza e know-how di un gruppo di lavoro attivo da circa 50 anni nel settore del riscaldamento autonomo-centralizzato e della climatizzazione. Quanto sono importanti le competenze per riuscire a superare i periodi più difficili, come ad esempio gli ultimi due anni caratterizzati da turbolenze e agitazioni su tutti i mercati? Quanto è rilevante per un’azienda poter internalizzare l’intero ciclo del prodotto, dalla ricerca e sviluppo all’assistenza pre e post vendita?
R: Italtherm è un’azienda che nel tempo ha avuto modo di dimostrare quanto il lavoro di squadra e l’attenzione al prodotto siano fondamentali per fare un buon lavoro. Oggi vantiamo uno stabilimento di 22.000 m2 coperti su un’area complessiva di oltre 40.000 m2, pensato, progettato e realizzato proprio per gestire l’intero ciclo del prodotto. Questo ci permette di assicurare una capacità produttiva di oltre 120.000 caldaie su 7 linee di montaggio. Ogni fase della produzione è seguita da personale altamente specializzato per garantire la qualità dei prodotti e tutti i componenti, prima di arrivare alle linee di assemblaggio, vengono verificati e testati. Riuscire a coprire l’intero ciclo all’interno della nostra azienda diventa poi strategico soprattutto in momenti di crisi della logistica durante i quali avere una fabbricazione distribuita in diversi stabilimenti rischierebbe di rallentare ancora di più il processo.
D: Oggi si parla tanto di caro bollette e crisi energetica. Quali consigli possiamo dare ai consumatori finali, a partire dalla scelta degli impianti riscaldamento e climatizzazione? Quanto si può risparmiare con impianto di nuova generazione rispetto a uno più “tradizionale”?
R: Efficientare i propri impianti è fondamentale per ridurre i consumi. Se si vuole intervenire in maniera rapida senza necessità di interventi idraulici e di muratura, si può prevedere la sostituzione degli impianti esistenti. Ad esempio, in un appartamento con riscaldamento autonomo, sostituire una caldaia tradizionale con una caldaia a condensazione permette di risparmiare fino al 30% di gas e di ridurre le emissioni in atmosfera. Altra ipotesi è scegliere un climatizzatore di ultima generazione: quelli con classi di efficienza A+++ permettono un notevole risparmio energetico, fino al 70% rispetto a un climatizzatore in classe A.
Se si vogliono valutare interventi avanzati, invece, si può valutare l’installazione di una pompa di calore, che si basa sull’uso esclusivo dell’energia elettrica e che può essere accoppiata a un impianto fotovoltaico, per abbattere ulteriormente il costo delle bollette. La pompa di calore dà il meglio di sé con temperature esterne non troppo rigide, per cui la convenienza è evidente soprattutto al Centro Sud. Infine, la soluzione più avanzata è rappresentata dall’ibrido factory made che integra la tecnologia in pompa di calore (ottimale in climi temperati) e la tecnologia della caldaia a condensazione (ottimale in climi freddi e umidi): si adattano a qualsiasi impianto di riscaldamento e a qualsiasi zona geografica, riuscendo a garantire sempre un risparmio. Un esempio sono gli ibridi da interno della gamma Hydrablock Hybrid di Italtherm, ideali sia per le nuove costruzioni che per le sostituzioni e in grado di soddisfare le esigenze di climatizzazione degli ambienti (caldo e freddo) e la produzione di acqua calda sanitaria. In questo caso il sistema ibrido decide autonomamente la fonte energetica più efficiente: pompa di calore o caldaia a gas. Le tecnologie ibride consentono di ottenere benefici sul fronte economico e permettono di ridurre al minimo le emissioni di CO2 con una minore emissione.
D: Italtherm rappresenta una delle eccellenze del nostro Made in Italy, con fatturato in continua crescita - nel 2022 stimate un fatturato di 73 milioni di euro, contro i 54 milioni di euro del 2021 - e forte motore occupazionale - dal 2012 l’organico dell’azienda è più che quintuplicato, passando da 30 a 150 dipendenti. Quali sono i fattori chiave di questo successo?
R: Alla base del successo di Italtherm ci sono senz’altro un’ottima squadra, oltre mezzo secolo di esperienza, un grande know-how e l’intento di puntare su innovazione e made in Italy, con particolare sensibilità alla tematica ambientale.
Questo si traduce in flessibilità e velocità nel sistema produttivo, ma anche in una grande attenzione alla ricerca e allo sviluppo dei prodotti. Investiamo costantemente nella ricerca, così da offrire prodotti e servizi sempre più innovativi e in grado di coniugare efficienza energetica, sostenibilità, design e sicurezza.
Inoltre, rivolgiamo grande attenzione ai dipendenti e alla valorizzazione delle loro competenze. Nel centro formazione Italtherm, ad esempio, organizziamo continuamente corsi per l’installazione, la manutenzione e la riparazione dei prodotti, l’aggiornamento normativo e la riduzione dei consumi energetici. Prevediamo corsi multilingua rivolti agli installatori e ai centri di Assistenza Tecnica, che si concludono con l’emissione di attestati di partecipazione, e organizziamo giornate di formazione tecnico-commerciale su tutti i prodotti e le soluzioni aziendali.
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