La riunione BCE del 16 marzo porterà a un nuovo rialzo dei tassi: quale impatto sulle banche italiane? In un clima finanziario così precario, il comparto bancario rischia con le mosse dell’Eurotower?
Con il rialzo dei tassi BCE previsto il 16 marzo, le banche italiane rischiano di cadere in una incertezza ancora più forte?
Mentre cresce l’attesa sulla decisione dell’Eurotower e sulla conferenza stampa di Lagarde, gli analisti tengono monitorato il settore bancario, anche italiano, poiché il fallimento della Silicon Valley Bank ha causato onde d’urto non ancora del tutto domate.
Ci si chiede, soprattutto, se un tono ancora molto aggressivo della Banca centrale europea possa creare nuove turbolenze agli istituti di credito italiani ed europei, comunque valutati positivamente e solidi subito dopo il default delle banche Usa.
Con il rialzo dei tassi BCE quanto sono a rischio le banche italiane?
Tassi BCE in rialzo: quali rischi per le banche italiane?
La tenuta delle banche e la sicurezza dei risparmi e della liquidità depositata da cittadini e imprese sono i teni caldi di queste ore. L’inaspettato caso della Silicon Valley Bank crollata negli Usa ha acceso i riflettori sulle vulnerabilità delle banche, anche italiane ed europee, alle scosse sistemiche e, soprattutto, alle decisioni delle banche centrali.
Il repentino aumento del costo del denaro, che ha accomunato più o meno il percorso di Fed e BCE, non è stato esente da conseguenze rilevanti. In parte, proprio il caso della Silicon Valley Bank è legato all’aumento dei tassi di interesse, poiché la banca ha dovuto vendere i titoli di Stato acquistati, andando in perdita. (Il prezzo dei bond scende all’aumentare dei rendimenti, che salgono con tassi di interesse più alti).
Con un rialzo di altri 50 punti base dato per certo da parte della BCE e un tasso di interesse che salirà al 3,50%, le banche italiane temono ricadute preoccupanti?
Occorre sottolineare che, in generale, l’aumento dei tassi della banca centrale porta vantaggi agli istituti finanziari, con aumenti del margine di interesse. I buoni conti delle banche italiane nel 2022 hanno sottolineato anche questa spinta positiva per i bilanci degli istituti, innescata proprio dal rapido cambio di passo della BCE, che ha cominciato ad aumentare il costo del denaro.
Tuttavia, tassi più alti comportano anche rischi per le stesse banche. Non è un caso che proprio alla vigilia della riunione BCE, il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, abbia affermato in una intervista a La Stampa che l’Eurotower deve agire con prudenza, perché può esagerare con una stretta troppo forte sui costi di finanziamento e causare danni o scosse al sistema.
Già si sono verificati balzi dei mutui in Italia piuttosto allarmanti. Con tassi di interesse che aumentano, crescono anche le rate mensili da pagare alla banca. Proprio Lagarde ha messo in guardia su questo punto: “Sono sicura che molte banche sono pronte a rinegoziare il mutuo. È nel loro interesse e non vogliono dei crediti non pagati nei loro bilanci.”
Il rischio con tassi di interesse sempre più elevati è proprio questo: chi ha preso in prestito denaro, cittadini e imprese, si ritrova a pagare interessi molto maggiori, con aumento delle probabilità di insolvenza, ovvero di perdite sui crediti del settore bancario. Più crediti in sofferenza sarebbero un problema per le banche.
Infine, come alcuni analisti stanno evidenziando, sebbene le banche italiane abbiano investimenti diversificati, solitamente possiedono portafogli ricchi di titoli di Stato. L’allerta è che, con tassi di interesse Bce sempre più alti e rendimenti dei bond che avanzano, il prezzo delle obbligazioni acquistate diminuisce.
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