L’invito europeo è quello di iniziare a pensare ai piani di rientro a scuola, ma di lavoro in merito se ne vede ben poco. Le scuole riapriranno con restrizioni? Molto probabilmente sì. Ecco quali.
Per la riapertura delle scuole a settembre potrebbero essere previste delle restrizioni. Secondo le indicazioni del Centro di prevenzione e controllo delle malattie, l’obiettivo più importante è quello di non chiudere i luoghi educativi.
L’ondata estiva delle varianti di Omicron ha aperto alla possibilità di nuove restrizioni. Scampate per l’estate, il piano di un ritorno parziale alle restrizioni potrebbe avvicinarsi con le stagioni più fredde. Le scuole sono nuovamente al centro del dibattito, europeo almeno, assieme al sistema dei trasporti.
Nel corso dei due anni di pandemia si è compreso che il virus si diffonde facilmente negli ambienti chiusi e le scuole hanno cercato di sopperire alla problematicità con mascherine, areazione degli ambienti e monitoraggio all’ingresso della struttura. Con la nuova variante Centaurus in arrivo, molto più contagiosa, questi sistemi di difesa potrebbero non bastare.
La commissaria europea Stella Kyriakides ha parlato di reintrodurre i sistemi di sicurezza non farmaceutici come parte di un piano di emergenza per il ritorno a scuola e al lavoro in completa sicurezza. La priorità è quella di adattare le classi al miglior sistema di sicurezza, investendo in sistemi di ventilazione efficaci.
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Scuola e restrizioni: quali sono le indicazioni dell’Ue
I consigli dell’Unione Europea sulle riaperture scolastiche arrivano all’interno del documento “Considerazioni preliminari di salute pubblica per le strategie di vaccinazioni Covid-19 nella seconda metà del 2022”. Il testo è stato prodotto dall’Ecdc e dall’Ema con l’obiettivo di chiarire i punti della valutazione in merito alle nuove sottovarianti e all’aumento di casi di positività, malattie gravi e decessi.
In questa prospettiva l’Unione Europea, attraverso le parole della Commissaria per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides, ha consigliato di avviare un piano scolastico in regime di sicurezza. L’Europa, in seguito alla nuova ondata, ha proposto di puntare a un obiettivo “zero chiusure scolastiche”, per raggiungere il quale deve essere garantito un rientro scuola in sicurezza e con l’utilizzo di mascherine e distanziamento.
«È importante», spiega Kyriakides, «preparare piani di emergenza prima di settembre, quando le scuole riapriranno e i cittadini torneranno al lavoro. Se la reintroduzione di interventi non farmaceutici (mascherine, distanziamento, ecc.) dovrebbe essere presa in considerazione ove necessario dovrebbe essere evitata la chiusura dei sistemi educativi».
Per il rientro in sicurezza quindi l’Unione Europea propone il ritorno alle restrizioni e ai sistemi di sicurezza non farmaceutici, nonché di investire in sistemi di ventilazione efficaci negli ambienti educativi e occupazionali.
Rientro a scuola: il piano del governo italiano
L’Europa chiede di rispondere alla nuova ondata con piani di emergenza di rientro in classe per settembre. Secondo le prime stime saranno necessari 360 milioni di euro per i purificatori d’aria in tutte le classi, unico modo per garantire, oltre a mascherine e distanziamento, un basso livello di contagio a fronte di varianti con mutazioni che le rendono altamente contagiose.
Il rientro in classe a settembre non è così scontato, infatti anche a distanza di quasi tre anni inizio della pandemia sembra che siano stati fatti pochi passi in avanti per garantire un ambiente scolastico sicuro. Le criticità sono molteplici, afferma la preside dell’Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola: dalla gestione dei contagi, all’assenza di distanziamento, l’assenza di areazione e a questioni più ampie che vanno oltre il Covid, come quelle che riguardano l’edilizia scolastica.
Non c’è purtroppo alcun piano da parte del Governo. In estate si sarebbero potuti svolgere lavori di manutenzione, controllo e implemento dei sistemi di areazione, ma a metà luglio niente di tutto questo è stato fatto. A un mese e mezzo dal rientro a scuola, l’ambiente scolastico non è ancora considerabile sicuro. Anche sulla gestione dei contagi non ci sono stati aggiornamenti e, dopo le raccomandazioni di giugno, il sistema non è stato aggiornato e non è in previsione farlo.
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