La proposta di riforma fiscale presentata dal Movimento 5 Stelle prevede le detrazioni accreditate direttamente sul conto corrente, come funziona col cashback.
Continua il lavoro sulla riforma fiscale, la cui legge-delega è attesa per luglio. Dal Movimento 5 Stelle arriva una proposta che cambierebbe il meccanismo delle detrazioni, con l’obiettivo di semplificare la giungla dei rimborsi IRPEF accreditando gli importi direttamente sul conto corrente.
Semplificazione, quindi, ma anche maggiore rapidità, senza aspettare la dichiarazione.
Tutti i partiti hanno depositato un position paper con le proprie proposte in materia di fisco: il lavoro adesso è quello di creare un unico documento entro fine mese, che faccia da guida per la legge delega.
Riforma fiscale, detrazioni sul conto corrente come il cashback: la proposta dei 5 Stelle
La proposta di Vita Martinciglio e Emiliano Fenu, parlamentari del Movimento 5 stelle, prevede di cambiare il meccanismo delle detrazioni. In pratica il rimborso IRPEF spettante per le spese sostenute nel periodo di imposta precedente verrebbe accreditato in modo automatico sul conto corrente del contribuente.
Il meccanismo è lo stesso su cui si basa il cashback, per il quale spetta il 10% di rimborso rispetto alle spese sostenute con mezzi di pagamento tracciabili.
L’obiettivo, dicono i due firmatari della proposta, è di “disboscare la giungla delle troppe spese fiscali”, ma senza attendere i tempi delle dichiarazioni: in questo modo si razionalizzerebbero drasticamente le tax exprenditures stesse.
Riforma fiscale, le altre proposte in attesa della legge-delega di luglio
Secondo le anticipazioni di ItaliaOggi, il position paper depositato dalla Lega prevede l’abolizione dell’IRAP, sostituendola con un’addizionale IRES regionale. Inoltre, si punta sulla flat tax incrementale così da ampliare la platea dei forfettari.
Il PD invece vorrebbe creare la TASP, tassazione agevolata del secondo percettore di reddito in famiglia, con l’obiettivo di:
- puntare sull’occupazione femminile;
- far emergere il lavoro nero;
- favorire il ritorno delle donne nel mondo del lavoro dopo il congedo do maternità.
Sempre il PD vorrebbe una revisione dell’imposta di successione affinché i contribuenti con patrimoni oltre i 5 milioni di euro paghino con un’aliquota del 20%.
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