Ecco come con la riforma fiscale a pagare meno sarà chi è onesto attraverso i voti di una sorta di pagella.
Il viceministro Maurizio Leo spiega quali sono, tra gli altri, gli obiettivi dellariforma fiscale su cui sta lavorando che in primis intende attrarre, nuovamente, investitori esteri. Attualmente questi ultimi sono poco attratti dall’investire nel nostro Paese anche a causa di un regime fiscale troppo rigido.
E proprio a tal riguardo spiega quelli che saranno i cambiamenti da apportare all’Ires, la cui revisione è prevista per entrare in vigore nel 2024 e per rispettare anche il quadro di riferimento internazionale della Global minimun tax.
Sicuramente l’aliquota dell’Ires sarà abbassata perché con essa alcuni crediti di imposta e agevolazioni non saranno più utilizzabili. Ma la sua base imponibile sarà rimodulata su due aliquote con lo scopo principale di far pagare meno chi investe e chi assume. Vediamo nel dettaglio.
Riforma fiscale: chi assume e chi investe pagherà di meno
Per chi si chiede quale sarà la nuova aliquota Ires, ovviamente, ancora non c’è una risposta. Quello che appare certo dalle parole di Leo è che l’aliquota sarà certamente più bassa di quella attuale (24%) e che potrà essere prevista un’aliquota agevolata per chi investe parte del reddito in:
- nuove assunzioni;
- beni strumentali innovativi;
- e se non ci sarà divisione degli utili.
Le pagelle e il concordato biennale
La delega oltre alla riduzione per chi investe prevede anche un concordato biennale che dovrebbe favorire un dialogo permanente con il Fisco.
Si tratta di un sistema abbastanza articolato che prevede una sorta di “pagella” per i soggetti più piccoli (con ricavi fino a 5 milioni di euro l’anno) cui si applicano gli Isa.
Gli Isa attribuiscono una sorta di voto ai contribuenti e proprio in base al voto l’amministrazione potrà proporre un patto di adesione 4.0 della durata biennale per avere la certezza che il rapporto con il Fisco rimanga stabile per tutta la durata del concordato.
E per chi ha voti bassi? Anche in questo caso si potrà proporre un adesione 4.0 per fare in modo che il voto salga ad un livello maggiore. Ma il soggetto deve accettare di pagare di più di quello che pagava prima per ricevere in cambio semplificazioni e altre misure premiali.
In sostanza, i voti più alti pagheranno meno rispetto a quelli più bassi.
Non punibilità dei reati tributari
La delega prevede che chi si accorda con il Fisco per pagare tutto il dovuto non subirà il processo penale. Si tratta di un ennesimo regalo agli evasori? Il Maurizio Leo nega ed afferma che :
Le norme, previste dall’articolo 13 del decreto legislativo 74 del 2000 modificato con la mini-riforma del 2015, già ora prevedono che i reati per omesso versamento di ritenute, omesso versamento dell’Iva e compensazioni di crediti non spettanti, non siano punibili se, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, i debiti tributari, incluse sanzioni e interessi, risultino pagati. Lo stesso articolo prevede che se il debito è in fase di estinzione mediante rateizzazione, è concesso un termine di tre mesi per il pagamento, prorogabile dal giudice di altri tre mesi
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