La riforma del Fisco, basata sulla legge delega, partirà piano per poi procedere più speditamente nel tempo. A scandire le scadenze le risorse disponibili.
Il primo obiettivo della riforma del Fisco è fissato per il 20 settembre. Entro tale data, infatti, il viceministro dell’Economia Maurizio Leo presenterà al ministro Giorgetti e al premier Meloni le prime proposte di decreti delegati da scrivere.
Proprio per raggiungere l’obiettivo nei tempi fissati, 13 commissioni si sono insediate il 7 agosto scorso e al loro interno sono stati inseriti 170 esperti tra giuristi tributari specializzati nei vari ambiti che dovranno valutare l’impatto delle singole misure a livello economico per il Paese. Il loro lavoro, proprio per la valutazione dell’impatto, sarà sottoposto ad un gruppo di esperti economisti per calcolare al centesimo il costo di ogni singolo provvedimento che dovrà essere preso nei prossimi 24 mesi in attuazione della legge delega.
Prima gli interventi a costo zero
Lo ha ribadito più volte il vicemistro Leo che la precedenza nell’attuazione del percorso della riforma del Fisco sarà scandita dall’onere che comportano i provvedimenti, attuando prima quelli che non prevedono oneri per lo Stato.
Proprio per la vastità degli argomenti che la legge delega va a toccare nella fiscalità italiana, l’attuazione dei suoi diversi principi dovrà procedere per un percorso molto articolato che preveda diversi passaggi valutativi:
- da parte dello stesso vicemistro Leo;
- da parte del Ministro del Mef;
- da parte del Governo;
- da parte dei componenti delle Commissioni Parlamentari.
Un percorso complicato che dovrebbe consentire di individuare entro la dine di settembre un quadro complessivo delle proposte da attuare. Avere questo rapporto entro la fine del mese, inoltre, consentirà di valutare quali saranno le misure che non avranno costi, quelle che potranno generare entrate e quelle che hanno bisogno di una copertura finanziaria.
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Una delle misure più attese è sicuramente quella che riguarda il taglio degli scaglioni di reddito e delle aliquote Irpef. Sicuramente questo sarà un intervento che avrà un costo per le casse dello Stato e se le intenzioni di Leo sono quelle di attuare prima di tutto i decreti a impatto zero, è probabile che il taglio delle aliquote Irpef non possa essere uno dei primi interventi in programma.
È possibile, quindi, che la riforma dell’Irpef venga rimandata di un ulteriore anno in attesa che vengano attuate, prima, le misure a costo zero e poi quelle che garantiscono un gettito per fare in modo che possano, queste ultime, finanziare in parte il taglio della tassazione del reddito per le persone fisiche?
Si viaggia nel campo delle ipotesi e proprio per questo nulla appare certo al momento. Sicuramente bisognerà attendere il 20 settembre quando le Commissioni presenteranno i propri resoconti al viceministro Leo per capire quello che potrebbe essere il programma di attuazione delle misure contenute della delega fiscale.
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