Riforma della tassazione: il Governo vuole aumentare le tasse ai più ricchi? Secondo Gualtieri il principio della “progressività” è in linea con quanto previsto dalla nostra Costituzione.
Riforma della tassazione: il Governo Conte-bis avrebbe in mente un piano “segreto” per un ridisegno complessivo del sistema fiscale. A riportarlo è Il Giornale, secondo il quale il Governo starebbe pensando ad un sistema di progressività tale da far “pagare di più a coloro che hanno di più”.
Un progetto che tra le fila del centrodestra hanno già ribattezzato come l’anti flat tax, dal momento che questa andrebbe ad abbattere quella progressività che invece sembra essere il principio su cui si muoverà la nuova riforma della tassazione.
“Chi ha di più dovrà pagare di più”; un principio spesso ribadito dal Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, il quale ha ricordato di come questo sia in linea con quanto indicato dalla nostra Costituzione.
Riforma della tassazione: il piano del Governo
Come noto di riforma del sistema fiscale si parla da tempo: già prima del diffondersi del coronavirus, infatti, era stato messo su un tavolo di lavoro al quale avrebbero dovuto prendere parte sia economisti che politici, così come pure le parti sociali.
La pandemia ha però bloccato tutto, ma oggi sembrano esserci le condizioni per riprendere da dove ci eravamo fermati. Tuttavia, all’interno della maggioranza non sembra esserci, almeno per il momento, unità di intenti, specialmente tra Italia Viva e Movimento 5 Stelle (ma d’altronde non è una novità).
Nel dettaglio, il progetto del Movimento 5 Stelle punta a prendere come esempio il modello tedesco: quindi, niente più aliquote fisse né tantomeno scaglioni, il tutto verrebbe sostituito da un algoritmo con il quale ciascun contribuente dovrà pagare le tasse in base a quanto guadagna. L’aliquota, quindi, sarebbe attribuita direttamente dall’algoritmo; un sistema progressivo che ovviamente andrebbe a penalizzare i redditi più elevati, appunto secondo il principio che più ha più dovrà pagare.
Un sistema che neppure il Partito Democratico sembra disdegnare: in questo modo, infatti, si manterrebbe la progressività (che tradizionalmente è molto cara ai Governi di sinistra) e allo stesso tempo si andrebbero ad evitare molte complicazioni.
Ma c’è anche la proposta di Italia Viva da considerare: questa propone un sistema ad aliquote fisso, come appunto quello attuale, ma semplificato e con una soglia di esenzione più elevata. Nel dettaglio, il partito guidato da Matteo Renzi vorrebbe introdurre un sistema a tre aliquote, con un minimo esente di 24 mila euro nel caso di una famiglia di quattro persone.
La destra contro la riforma della tassazione voluta dal Governo
Il progetto di riforma fiscale pensato dal Governo, però, non piace alla destra tant’è che nell’ambiente politico già questa è stata ribattezzata come l’anti flat tax.
A differenza del progetto con cui Forza Italia si è presentata in campagna elettorale, infatti, l’idea del Governo attuale è di puntare sulla progressività per il principio che “chi ha di più è giusto che versi di più”.
Due diverse filosofie di pensiero; ma la destra è convinta che in questo modo il problema del livello troppo alto della tassazione non verrà assolutamente risolto, anzi. C’è chi ritiene, infatti, che il sistema progressivo andrebbe solamente ad aggiungere nuove tasse.
Tant’è che la metafora con cui Il Giornale descrive la situazione dal suo punto di vista è emblematica per far capire l’aria che tira: “una barca in difficoltà nella tempesta, una situazione precaria dove si naviga a vista”.
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