I rimborsi spese essendo somme potenzialmente non soggette a contributi e tasse devono essere trattate in busta paga dal datore di lavoro con estrema attenzione. Ecco una serie di errori da evitare
Le trasferte rappresentano un evento della vita lavorativa che si caratterizza per comportare uno spostamento provvisorio e temporaneo del dipendente in una sede diversa da quella in cui è svolta abitualmente l’attività lavorativa.
La gestione in busta paga, a livello fiscale e contributivo, delle somme corrisposte in occasione delle trasferte è particolarmente complicata, in primo luogo perché possono operare tre distinte modalità di riconoscimento, da parte dell’azienda, delle somme destinate a compensare il disagio del dipendente derivante dalla trasferta fuori del territorio comunale:
- Riconoscimento della sola indennità di trasferta ed eventuale fornitura gratuita di vitto e / o alloggio;
- Indennità forfettaria e riconoscimento del rimborso a piè di lista delle spese di vitto o alloggio ovvero di entrambe;
- Rimborso a piè di lista (detto anche analitico) delle spese di viaggio, trasporto, vitto e alloggio.
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA