Se le detrazioni (e quindi il rimborso) hanno un importo superiore all’Irpef lorda cosa succede?
Quando si prendono in considerazione le detrazioni che danno luogo al rimborso del 730/2024, cosa accade se queste ultime (e il rimborso fiscale) hanno un importo superiore dell’imposta lorda dovuta?
Sicuramente il momento più atteso dai contribuenti che presentano dichiarazione dei redditi è quello del rimborso Irpef. Per i dipendenti e per i pensionati, solitamente, che presentano la dichiarazione con modello 730 lo stesso avviene in busta paga tra luglio e novembre.
I tempi di attesa, invece, si dilatano e possono sforare all’anno successivo per chi presente 730 senza sostituto di imposta o per chi utilizza il modello Redditi Pf.
Ma cosa accade se il rimborso Irpef che spetta è di importo superiore all’imposta lorda da pagare? Cosa accade in fase di conguaglio? C’è il rischio di perdere parte del rimborso o delle eventuali detrazioni spettanti?
Rimborso Irpef, come funziona?
A ottenere il rimborso Irpef, solitamente, sono i contribuenti che hanno versato più Irpef del dovuto. Come nel caso dei lavoratori dipendenti e dei pensionati ai quali l’imposta viene prelevata mensilmente dalla busta paga o dal cedolino della pensione.
In fase di conguaglio questi contribuenti potrebbero aver diritto a detrazioniRichieste di sussidio USA in aumento che abbassano l’imposta dovuta, ma avendola già versata diventano creditori del Fisco e, quindi, hanno diritto a un rimborso dell’Irpef versata in più e non dovuta.
Rimborsi più alti dell’imposta già versata
In alcuni casi, però, potrebbe accadere che il rimborso spettante sia superiore all’imposta già versata e dovuta. Il rimborso, in questo caso spetterà solo per la parte di Irpef pagata in fase di conguaglio derivante dalla dichiarazione dei redditi. La parte eccedente l’imposta, potrebbe essere perduta a causa della capienza fiscale già raggiunta con le detrazioni e deduzioni.
In questo caso si rischia di perdere parte dell’agevolazione spettante, ma per alcune voci di detrazioni ci sono delle soluzioni.
La rateizzazione delle detrazioni
In alcuni casi le detrazioni possono essere rateizzate. Si tratta di una scelta irrevocabile, come avviene per i bonus edilizi e può essere esercitata anche per le spese sanitarie. Questo per non perdere parte delle detrazioni spettanti.
Un’altra soluzione può essere quella di far passare parte delle detrazioni spettanti a un familiare che abbia capienza Irpef (il coniuge ad esempio) con cui dividere i rimborsi e dimezzare, quindi, il rischio di non riuscire a percepirle per intero con la propria capienza fiscale.
Un esempio pratico potrebbe essere quelle delle detrazioni spettanti per i figli a carico: se uno dei due coniugi raggiunge la sua capienza fiscale, le detrazioni per le spese sostenute per i figli a carico possono essere prese in carico dall’altro genitore al 100%.
Proprio per questo motivo è bene fare delle simulazioni prima di procedere alla presentazione della dichiarazione dei redditi poiché ci sono spese che possono essere portate in detrazione tranquillamente da un coniuge o dall’altro. In questo modo si evita di raggiungere la capienza fiscale di uno e perdere parte delle detrazioni spettanti.
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