Cartelle esattoriali, nuova ipotesi di rinvio al 1° dicembre: ma quanto costerebbe un ulteriore slittamento dei termini? Vediamo la novità in fatto di riscossione tra i possibili emendamenti alla legge di conversione del decreto Rilancio.
Riscossione, tra le tante novità potrebbe esserci spazio per un nuovo rinvio delle cartelle, stavolta a dicembre.
È bene specificare che si tratta di un’ipotesi, che potrebbe far parte degli emendamenti presentati alla legge di conversione del decreto Agosto.
Per ora cartelle, avvisi di addebito e di accertamento sono sospesi fino al 15 ottobre: in Parlamento però sia la Lega, alcuni esponenti di maggioranza che le associazioni di categoria spingono per spostare la data al 1° dicembre. Ma quale sarebbe il costo di un ulteriore slittamento dei termini?
Riscossione, nuova ipotesi di rinvio delle cartelle a dicembre
Nuova ipotesi di rinvio delle cartelle nel decreto Agosto, attualmente in fase di conversione in legge: i termini per la riscossione sono già slittati dal 31 agosto al 15 ottobre, con pagamento entro il 30 novembre 2020.
Secondo i dati riportati dal Sole 24 Ore di oggi 1° settembre, oltre 6,5 milioni di atti non notificati riguardano importi inferiori a 1.000 euro, e nove cartelle su dieci sono inferiori ai 5.000 euro di debito.
Delle 8,9 milioni di cartelle non recapitate da marzo scorso fino al 15 ottobre solo il 36% riguarda tasse non pagate.
Sembra dunque che la maggior parte dei debiti contratti dai contribuenti interessati dalle cartelle sospese siano abbastanza sostenibili, anche se va tenuto in considerazione che sono stati mesi molto duri per l’economia e quindi per la liquidità di famiglie e imprese.
Proprio per evitare una pioggia di cartelle in un momento di crisi economica è allo studio un metodo per inviare le notifiche, in modo scaglionato, dando la precedenza agli atti urgenti e indifferibili, quindi quelli con rilevanza penale.
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Riscossione, nuova ipotesi di rinvio delle cartelle a dicembre: ma quanto costa?
Questa sospensione dell’invio di cartelle, avvisi di addebito e di accertamento (per un totale di circa 9 milioni di cartelle) è costata, secondo quanto contenuto nella relazione tecnica del decreto Agosto, 65,8 milioni di euro per il 2020 in termini di saldo netto da finanziarie e 165,5 milioni di euro in termini di indebitamento netto.
Far slittare di ulteriori 45 giorni la ripresa della riscossione, facendola ripartire il 1° dicembre, significherebbe dover raddoppiare le risorse stanziate dal decreto Agosto.
Bisogna infatti tenere in considerazione che le cartelle congelate da marzo a fine agosto sono già oltre 6 milioni, e col differimento dei termini di riscossione al 15 ottobre a queste si sono aggiunte altre 2,28 milioni di cartelle.
Il costo di un ulteriore differimento dei termini di sospensione non è indifferente, ma in Parlamento varie fazioni (sia Lega che della maggioranza, così come le associazioni di categoria) stanno chiedendo di far slittare la notifica delle cartelle esattoriali del 2020.
Non resta che attendere la legge di conversione del decreto Agosto: entro il 13 settembre dovranno essere presentati tutti gli emendamenti, mentre entro il 13 ottobre il provvedimento dovrà essere approvato dal Parlamento.
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