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Riusciranno i mercati a riprendersi nonostante l’inflazione che continua a preoccupare?

Redazione

03/10/2022

Questa settimana è destinata a essere interessante per i mercati, data una serie di rilasci macro ed eventi di alto livello. Scopriamo di più.

Riusciranno i mercati a riprendersi nonostante l’inflazione che continua a preoccupare?

L’attenzione si concentrerà principalmente sui dati sull’occupazione negli Stati Uniti per settembre (venerdì, 14:30) e sulla riunione dell’Opec+ (mercoledì). Tuttavia, verranno seguite da vicino anche le decisioni sui tassi della Reserve Bank of Australia e Reserve Bank of New Zealand.

Nonostante questo, la situazione continua a essere molto incerta con i discorsi dei banchieri centrali che continuano a preoccupare gli investitori che attendono un cambiamento nella politica delle banche e un miglioramento dei dati macroeconomici. Quali sono i mercati da tenere d’occhio e cosa ci aspetta questa settimana?

UsdCad e i dati sull’occupazione canadese

L’inizio di un nuovo mese significa che è giunto il momento per il rilascio di una nuova serie di dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti. Il rapporto Nfp (Non-Farm Payroll) per settembre sarà pubblicato venerdì alle 14:30 e dovrebbe mostrare un aumento di 250.000 posti di lavoro non agricoli.

La Fed considera il mercato del lavoro ancora forte e qualsiasi segno di cedimento potrebbe portarla a riconsiderare la quantità di QT ancora necessaria. È probabile che UsdCad sia molto attivo durante il rilascio poiché il rapporto sull’occupazione canadese verrà pubblicato contemporaneamente. Nel caso dei dati canadesi, il mercato prevede un aumento netto dell’occupazione di 22.500.

Petrolio e i prossimi provvedimenti dell’Opec+

Il peggioramento delle prospettive per l’economia globale, e a sua volta per la domanda di petrolio, ha spinto i prezzi del greggio ai livelli pre-conflitto Russia-Ucraina. Pertanto, sono emersi sempre più resoconti dei media in cui si afferma che l’Opec+ potrebbe decidere di ridurre la produzione di 500.000-1.000.000 barili al giorno nella sua prossima riunione del 5 ottobre 2022.

Nonostante i prezzi del petrolio relativamente alti e le richieste globali di aumento della produzione, il gruppo non è convinto dicendo che il calo della domanda è in arrivo e che saranno necessari tagli alla produzione. Sembra che il gruppo non si limiti alle parole, ma possa prendere provvedimenti decisivi.

AudNzd, le banche centrali e le decisioni sui tassi

Entrambe le banche centrali - Reserve Bank of Australia e Reserve Bank of New Zealand - annunceranno le loro decisioni sui tassi. La Rba lo farà martedì alle 5:30 e i mercati si aspettano un aumento del tasso di 50 punti base.

Rbnz annuncerà la sua decisione mercoledì alle 3:00 e anche in questo caso è previsto un aumento del tasso di 50 punti base. Il dollaro australiano ha sovraperformato quello neozelandese negli ultimi tempi con la coppia AudNzd che è salita a livelli che non si vedevano dalla fine del 2013.

Bitcoin e i risultati dell’inflazione Pce

I dati provenienti dagli Stati Uniti, che mostrano un’inflazione Pce elevata e continua, ad agosto hanno sostenuto il dollaro e hanno avuto un impatto negativo sugli indici, con quelli di Wall Street in calo. Bitcoin ha reagito in maniera moderatamente negativa alla lettura. I mercati temono un’inflazione radicata, che in un contesto di banche aggressive causerebbe seri problemi all’economia.

Bitcoin, il re delle criptovalute, si sta muovendo in una tendenza laterale, tuttavia, la storia delle criptovalute mostra che tali tendenze non durano molto a lungo e sono possibili picchi di volatilità. Bitcoin non è riuscito a superare i 20.000$ e viene ancora scambiato in un intervallo ristretto tra la SMA 200 e la SMA 50 sul grafico a 4 ore.

Ancora una volta, una lettura preoccupante dell’indice Pce statunitense e l’avversione al rischio prima del fine settimana hanno indebolito il sentimento nei confronti delle criptovalute.

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# OPEC

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