Riscatto agevolato della laurea, salgono i costi: conviene ancora?

Giacomo Andreoli

17/04/2023

Nel 2023 riscattare la laurea in modo agevolato costerà di più rispetto agli scorsi alti a causa dell’inflazione: stanno per arrivare i prezzi aggiornati dell’Inps che certificherà il rincaro.

Riscatto agevolato della laurea, salgono i costi: conviene ancora?

Quest’anno riscattare la laurea in modo agevolato per anticipare la pensione costerà di più. Il motivo è l’inflazione, a cui si deve adeguare l’Inps nel calcolare gli oneri per il procedimento. Il nuovo “costo” non è stato comunicato, ma sarà sicuramente più alto rispetto allo scorso anno, proprio perché si baserà sul tasso di inflazione del 2022, arrivato a sfiorare la doppia cifra.

In un momento in cui per andare in pensioni le strade sono abbastanza ristrette, con opzioni di uscita anticipata rispetto alla legge Fornero molto ridotte, acquisire anni di contribuzione può essere decisivo. Il problema, però, è valutare il costo di quest’operazione, già non basso in passato e che ora potrebbe salire in maniera importante.

Quanto costerà il riscatto della laurea nel 2023

Secondo i calcoli fatti da Smileconomy per Il Corriere della Sera, la spesa del riscatto agevolato per ogni anno di corso all’università salirà da 5.360 a 5.776 euro, il 7,8% in più. Un aggravio che su un riscatto di una laurea quinquennale vale quindi 2000 euro.

Per Andrea Carbone, fondatore di Smileconomy, questo rincaro va in qualche modo contro l’idea stessa del riscatto agevolato che si considerava spesso un’operazione non urgente, che poteva essere delegata al momento più opportuno o subito prima della pensione, visto che i costi rimanevano uguali a prescindere dal reddito.

Dallo scorso anno, però, vista l’inflazione, il costo forfettario del riscatto è appunto salito e ora il riscatto potrebbe essere meno conveniente.

Riscatto agevolato laurea: conviene ancora farlo?

Secondo Smileconomy a seconda dell’età e della situazione economica riscattare la laurea può essere più o meno conveniente anche a queste condizioni, considerando sempre il fatto che quest’anno l’inflazione dovrebbe scendere in maniera importante, rendendo il costo del riscatto agevolato più basso nel 2024.

In ogni caso Smileconomy prende in considerazione tre profili lavorativi, realizzando una simulazione: un 30enne, un 45enne e un 60enne, tutti con un reddito netto medio mensile di 1.800 euro. Per i primi due profili il riscatto porterebbe ad anticipare la pensione da 1 a massimo 2 anni e 5 mesi, a fronte di un costo elevato e solo se hanno cominciato a versare i contributi a 25 anni (altrimenti i benefici in termini di uscita anticipati, stando sempre alle regole attuali, sarebbero nulli). In termini di vantaggio economico, invece, l’assegno pensionistico salirebbe di appena una decina di euro al mese.

Diversa la situazione per il 60enne, che se ha iniziato a versare i contributi a 25 anni può anticipare la pensione anche di 4 anni e 5 mesi (5 anni e 3 mesi per una donna), rinunciando “solo” a 68 euro sull’assegno mensile (92 euro nel caso di una donna). Se invece la stessa persona ha iniziato a versare i primi contributi a 30 anni non ha vantaggi in termini di uscita anticipata, ma con il riscatto agevolato la pensione sarebbe più alta di 173 euro al mese.

Riscatto della laurea, meglio l’agevolato o il tradizionale?

In ogni caso il riscatto agevolato non è conveniente per tutti. Per chi ha redditi bassi e per i lavoratori autonomi può risultare decisamente più conveniente il riscatto in forma tradizionale (tarato appunto ai propri guadagni annui). In ogni caso sul sito dell’Inps è disponibile un servizio per la simulazione del riscatto della laurea, confrontando agevolato e tradizionale in base alla propria situazione economica e contributiva.

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