Riscatto della laurea agevolato: introdotto nel 2019 sulla misura interviene INPS. Vediamo a chi conviene, come funziona e quanto costa la possibilità di riscattare gli anni di studio ai fini della pensione.
Riscatto della laurea agevolato: la misura è stata introdotta dal decreto n.4/2019, il Decretone del reddito di cittadinanza e Quota 100, convertito nella legge n. 26/2019 insieme alla cosiddetta pace contributiva che termina il triennio di sperimentazione a dicembre 2021.
Il riscatto della laurea agevolato rientra tra le misure per il riscatto dei contributi per periodi non coperti da contribuzione al fine di aumentare il montante contributivo per la pensione.
Il riscatto della laurea agevolato, che ha un costo ovvero un onere di riscatto, è alternativo a quello ordinario e potrebbe interessare pertanto non solo chi è prossimo alla pensione, ma anche i più giovani.
La circolare INPS n. 6 del 22 gennaio 2020 ha ampliato in ultimo la platea dei beneficiari per il riscatto della laurea agevolato eliminando di fatto il limite anagrafico dei 45 anni. L’Istituto è intervenuto nel 2021 con un’ulteriore circolare, la n.54 del 6 aprile per approfondire alcune questioni. Con il messaggio n.1921 del 13 maggio 2021 in ultimo INPS interviene per chiarire, a seguito dei dubbi avanzati da alcuni cittadini, i termini per usufruire del riscatto della laurea agevolato. La scadenza, specifica INPS, va oltre il 31 dicembre 2021 dal momento che la misura si differenzia dalla pace contributiva 2019-2021.
Vediamo quanto costa, come funziona, a chi conviene nel dettaglio il riscatto della laurea agevolato e i chiarimenti di INPS sulla misura.
Riscatto della laurea agevolato
Riscatto della laurea agevolato: cos’è
Prima di vedere quanto costa e come funziona, vediamo cos’è il riscatto della laurea agevolato.
Il riscatto della laurea agevolato è stato introdotto dal decreto n.4/2019 e permette di riscattare i periodi universitari non coperti da contribuzione in maniera light rispetto al regime ordinario.
Il riscatto della laurea agevolato permette di riscattare fino a un massimo 5 anni di università (anche 4 o 3 dipende dal corso di studi) anche non continuativi e anche per quelli antecedenti al 1996.
Può essere riscattata anche la laurea conseguita all’estero a patto che abbia valore legale in Italia.
Riscatto della laurea agevolato: requisiti e come funziona
Per capire come funziona il riscatto della laurea agevolato e i requisiti è necessario rifarsi alle circolari INPS dell’ultimo anno con cui l’Istituto è intervenuto per fare chiarezza. In ultimo INPS ha pubblicato il messaggio del 13 maggio 2021 per dei chiarimenti sulla scadenza della misura, ma andiamo per gradi.
INPS con la circolare n. 6 del 2020 ha chiarito che il riscatto della laurea agevolato è applicabile anche per periodi antecedenti al 1996 o di competenza del metodo retributivo. Gli anni da riscattare in ogni caso devono collocarsi nel sistema contributivo e pertanto chi richiede il riscatto della laurea agevolato deve esercitare la facoltà di opzione contributiva per il calcolo della pensione.
Per esercitare l’opzione contributiva è necessario avere i seguenti requisiti:
- avere meno di 18 anni di contributi versati prima del 1996;
- avere almeno 15 anni di contributi versati al momento della richiesta di riscatto della laurea;
- almeno 5 anni di contributi versati dopo il 1996.
- almeno un contributo accreditato prima del 1996.
Del riscatto della laurea agevolato non possono godere coloro che non hanno mai versato contributi all’INPS.
Dunque in sintesi per accedere al riscatto della laurea bisogna poter riscattare gli anni di studio che si collochino temporalmente dopo il 31 dicembre 1996 o in alternativa bisogna poter esercitare l’opzione contributiva per poter riscattare anni antecedenti al 1996 sulla base dei requisiti sopra riportati.
INPS è intervenuta poi con la circolare n.54/2021 spiegando che nel caso in cui il corso di studi si collochi temporalmente nel periodo da valorizzare ai fini del calcolo della pensione, in parte con il sistema retributivo e in parte con il sistema contributivo, l’onere di riscatto è quantificato utilizzando le seguenti due modalità:
- per i periodi che si collochino nel sistema di calcolo retributivo della pensione, si utilizzerà il metodo della riserva matematica, ai sensi del comma 4 dell’articolo 2 del D.lgs n. 184/1997;
- per i periodi che si collochino nel sistema di calcolo contributivo della pensione, si utilizzerà il metodo di calcolo a percentuale.
Per il calcolo a percentuale si applica il criterio scelto dall’interessato, specifica INPS, tra quelli di seguito indicati:
- retribuzione assoggettata a contribuzione nei 12 mesi meno remoti rispetto alla data della domanda e aliquota contributiva di finanziamento vigente nel regime in cui il riscatto opera alla data di presentazione della domanda (comma 5 dell’articolo 2 del D.lgs n. 184/1997);
- livello minimo imponibile annuo di cui all’articolo 1, comma 3, della legge 2 agosto 1990, n. 233, moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’Assicurazione Generale Obbligatoria per i lavoratori dipendenti, ai sensi del comma 5-quater dell’articolo 2 del D.lgs. n. 184/1997.
Chiarisce INPS:
“Per effetto dell’esercizio di una delle facoltà che consentono di calcolare la pensione esclusivamente con il sistema contributivo, anche per il periodo di cui alla lettera A( periodo afferente al retributivo), l’onere del riscatto verrà determinato in base alle modalità (1 e 2), secondo la scelta dell’interessato.”
In ultimo con il messaggio del 13 maggio INPS ha specificato che:
“A seguito di quesiti pervenuti in materia, si precisa che le disposizioni contenute nei commi da 1 a 5 del citato articolo 20 del D.L. n. 4/2019 (illustrate con la circolare n. 106 del 25 luglio 2019) riguardano esclusivamente la nuova tipologia di riscatto di periodi non coperti da contribuzione (c.d. pace contributiva) e non si estendono alle altre tipologie di riscatto previste dalla normativa vigente.”
E aggiunge:
“Ne consegue che soltanto la presentazione della domanda di riscatto c.d. pace contributiva è limitata, salvo proroga, al triennio 2019 – 2021 (il termine ultimo per l’esercizio della facoltà di riscatto è il 31 dicembre 2021).”
Il riscatto della laurea agevolato quindi è utilizzabile anche oltre quella data e per gli anni successivi.
Quanto costa
Il riscatto della laurea agevolato ha un costo che in media si aggira intorno 5.200 euro per ogni anno di studio universitario (non gli anni fuori corso), il limite massimo è di 5 anni riscattabili, e permette di raggiungere il requisito contributivo per accedere alla pensione. Per il 2021 è stato stimato che il costo del riscatto della laurea agevolato sia pari a 5.264,49 euro per ogni anno di studi da riscattare.
Il riscatto di una laurea triennale costerebbe così 15.793,47 euro, mentre per 5 anni il costo sarebbe di 26.322,45 euro circa.
Da poco INPS ha annunciato un nuovo servizio online per la domanda di riscatto e ricongiunzione, con la novità che permette per il riscatto della laurea agevolato il calcolo dell’onere.
L’onere di riscatto si può versare in un’unica soluzione o rateizzando per un massimo di 120 rate mensili vale a dire in 10 anni. Dunque un corso di laurea di 5 anni costerebbe con il riscatto agevolato 219,35 euro al mese. L’onere di riscatto è deducibile.
Domanda
La domanda per richiedere il riscatto della laurea agevolato può essere inoltrata telematicamente accedendo al servizio dedicato sul sito dell’INPS.
Il cittadino può procedere in autonomia o affidarsi a un intermediario autorizzato. Il richiedente può accedere con:
- Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID);
- Carta d’Identità Elettronica (CIE);
- Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
- PIN INPS (dal 1° ottobre 2020 INPS non rilascia più nuovi PIN).
INPS verifica la documentazione e i requisiti una volta inoltrata la domanda. Se accolta il cittadino riceverà le disposizioni per il pagamento dell’onere.
A chi conviene
Il riscatto della laurea agevolato permette di raggiungere la pensione riscattando gli anni di studio universitario a fini contributivi. Il riscatto di laurea agevolato, che sicuramente ha un costo molto più vantaggioso rispetto a quello ordinario, non conviene proprio a tutti.
La misura conviene a coloro che vogliono accedere alla pensione anticipata con Opzione donna e Quota 100, due misure che penalizzano lavoratrici e lavoratori perché l’assegno finale risulta ridotto rispetto a quello della pensione raggiunta con la vecchiaia a 67 anni.
In primis il riscatto della laurea agevolato è vantaggioso per le lavoratrici che vogliono accedere a Opzione donna, la misura che permette di andare in pensione con 58 anni di età e 35 anni di contributi (59 per le autonome).
Una lavoratrice che al 31 dicembre 2020 abbia raggiunto i 58 anni di età, ma alla quale manchino 4 anni per raggiungere il requisito contributivo, con il riscatto della laurea agevolato può raggiungerlo e accedere a Opzione donna qualora sia questo il suo desiderio.
Dal momento che la lavoratrice decide di andare in pensione con Opzione donna e dal momento che con questa misura il calcolo è sempre e comunque contributivo, essa può optare per il riscatto della laurea agevolato con calcolo percentuale che rappresenta una convenienza e guadagno rispetto al riscatto ordinario.
Lo stesso discorso vale per chi voglia accedere a Quota 100, la misura che permette di andare in pensione anticipata con 62 anni di età e 38 di contributi.
Il lavoratore può avere il requisito anagrafico, ma non quello contributivo che si può raggiungere riscattando gli anni della laurea in modo agevolato. Anche in questo caso con il riscatto agevolato c’è un risparmio rispetto all’ordinario.
L’assegno di pensione con Quota 100 è ridotto fino a quasi il 20% perché calcolato interamente con il contributivo, ma riscattando gli anni di laurea in modo più conveniente il lavoratore può andare in pensione 5 anni prima rispetto alla pensione di vecchiaia fissata a 67 anni.
Ovviamente ogni caso è diverso dall’altro pertanto il vantaggio dell’una o altra opzione deve essere valutato attentamente.
A chi non conviene il riscatto della laurea agevolato
Il riscatto della laurea agevolato per accedere alla pensione non conviene invece a un’altra platea di lavoratori, vale a dire chi è prossimo alla pensione di vecchiaia.
La pensione di vecchiaia anche nel 2021, lo ricordiamo, si raggiunge a 67 anni con minimo 20 anni di contributi. L’incremento dell’assegno di pensione con il riscatto della laurea agevolato va tra gli 80 e i 100 euro mensili se si considera uno stipendio medio di 30mila euro durante gli anni di lavoro.
Per ammortizzare il costo del riscatto della laurea agevolato per 5 anni di studio occorrerebbero 22 anni e per una persona prossima alla pensione di vecchiaia significherebbe andare oltre le aspettative di vita (83 anni).
Il riscatto della laurea agevolato conviene se si è vicini alla pensione anticipata, ma in questo caso servirebbero 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne) versati. Per capire quindi se vale la pena riscattare la laurea occorre valutare bene età, contributi versati e le opzioni di uscita anticipata dal lavoro.
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