Con l’acuirsi delle tensioni in Israele cresce il rischio emulazione anche in Italia. Rafforzati i controlli su alcuni luoghi ritenuti a rischio: ecco quali.
Il mondo è alle prese con una nuova guerra. Come se non bastasse quella in Ucraina, da sabato c’è stata una escalation delle tensioni tra Israele e la Striscia di Gaza controllata dal gruppo considerato terroristico di Hamas. Quest’ultimo ha dato vita ad un attacco a sorpresa nei confronti dello Stato di Israele con il lancio di almeno 5mila missili e numerosi incursioni nella zona meridionale del paese. Diverse località sono state rastrellate casa per casa, i morti sono migliaia e tantissime anche le persone fatte prigioniere e portate a Gaza. La risposta di Israele non si è fatta attendere. Dichiarato lo stato di guerra, oltre 300mila riservisti sono stati richiamati alle armi e sono iniziati una serie di attacchi missilistici nei confronti di obiettivi militari a Gaza.
Quasi tutti i terroristi di Hamas presenti nel territorio di Israele sono stati o uccisi o fatti prigionieri. Nel giro di qualche giorno Israele potrebbe avviare le operazioni di terra occupando Gaza con Hamas che ha già annunciato che ucciderà un prigioniero ogni volta che Israele oserà attaccare il loro territorio. Il rischio è che anche la popolazione civile possa restare vittima di questa guerra. L’elettricità e il rifornimento di viveri e benzina verso Gaza sono già stato bloccati da Israele. Insomma la situazione è incandescente.
Alla luce di queste tensioni, il rischio emulazione degli attacchi al popolo ebraico anche nel resto d’Europa è elevato. L’Italia è uno dei paesi maggiormente a rischio perché sede di numerose sinagoghe e con una presenza ebraica molto radicata sin dall’epoca romana. Occhi puntati soprattutto sulla capitale.
I principali luoghi a rischio attentati
In Europa la sinagoga più grande si trova in Ungheria ed è quella di via Dohány che è anche la seconda al mondo. Si tratta di un obiettivo molto sensibile e anche lì il livello di sicurezza è stato elevato. In Italia la principale città sotto osservazione è Roma dove si trova il secondo ghetto ebraico più importante d’Europa dopo quello di Venezia. Nella capitale sono 17 le sinagoghe, tutte con un grado di sicurezza ai livelli massimi. Controlli rafforzati anche presso le sedi di rappresentanza dello Stato palestinese, all’Aventino, a Villa Gordiani e a San Giovanni.
Nel resto del paese massima attenzione presso ambasciate, consolati, aeroporti, templi, sinagoghe, scuole ebraiche e aziende che lavorano con il Medio Oriente. A Milano allerta massima nel vecchio quartiere ebraico. A Venezia, primo ghetto d’Europa ci sono 5 sinagoghe ma al momento ne funzionano 2: qui si celebrano servizi e cerimonie religiose della comunità ebraica.
Antichi ghetti ebraici e sinagoghe si trovano anche in Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Friuli Venezia Giulia e Campania.
Il ministero dell’Interno ha inviato a tutte le prefetture indicazioni su come rafforzare i servizi di vigilanza verso questi obiettivi ritenuti a rischio. «Si rende necessario rafforzare i servizi di vigilanza e controllo del territorio a carattere generale e sensibilizzare con effetto immediato le misure di vigilanza e sicurezza a protezione degli obiettivi diplomatico-consolari, religiosi, culturali, economici e commerciali israeliani, ebraici e palestinesi e di ogni altro sito e/o interesse ritenuto a rischio per la circostanza» - si legge nella circolare firmata dal capo della Polizia Vittorio Pisani.
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