Rischi di miocardite dopo il vaccino, cosa bisogna sapere: chi colpisce, sintomi e cure

Stefano Rizzuti

10 Dicembre 2021 - 12:48

I rischi di miocardite dopo la vaccinazione anti-Covid restano bassi e sotto forme molto lievi, ma cosa bisogna sapere? Vediamo chi è più colpito, quali sono i sintomi e quale il trattamento.

Rischi di miocardite dopo il vaccino, cosa bisogna sapere: chi colpisce, sintomi e cure

I casi di miocardite dopo la vaccinazione contro il Covid-19 degli adolescenti sono molto rari e non destano particolari preoccupazioni. Gli ultimi studi evidenziano che la miocardite post-vaccino ha un decorso clinico non preoccupante e si presenta sotto forma di sintomi leggeri.

A certificarlo è in particolare l’analisi pubblicata su Circulation: è stata coordinata da Dongngan T. Troung, dell’Università dello Utah. Il rapporto tra benefici e rischi, quindi, resta nettamente a favore dei vaccini anti-Covid a mRna, anche per gli adolescenti che sembrerebbero più esposti al rischio di miocardite e pericardite.

Lo studio sulla miocardite e i vaccini

Lo studio è stato condotto su diversi centri in Usa e Canada e riguarda 139 adolescenti con età media di 15,8 anni. Sono stati esaminati 140 episodi di sospetta miocardite: 49 sono stati confermati e 91 sono ritenuti probabili. I casi hanno riguardato adolescenti che avevano ricevuto il vaccino a mRna, quindi Pfizer o Moderna, entro un mese.

Dallo studio risulta una possibilità più alta di sviluppare la miocardite rispetto alla popolazione generale dopo il vaccino, anche se si tratta di una probabilità molto ridotta rispetto al rischio di sviluppare una patologia cardiaca dopo aver contratto il Covid. In ogni caso il rapporto rischio-beneficio resta nettamente a favore della vaccinazione anche in questa fascia d’età, quella degli adolescenti.

I sintomi e il trattamento della miocardite post-vaccino

Il sintomo più comune registrato è il dolore al torace. A cui possono essere associati anche mancanza di respiro e battito cardiaco accelerato. Ciro Indolfi, presidente della Società italiana di cardiologia, presentando lo studio a Repubblica, sottolinea come tra i sintomi ci siano anche alterazioni del tracciato elettrocardiografico e l’alterazione di alcuni esami del sangue, come ad esempio la misurazione della troponina.

I pazienti analizzati sono stati trattati in più di quattro casi su cinque con farmaci antinfiammatori non steroidi. La degenza media in ospedale dopo l’eventuale ricovero è stata di due giorni.

Miocardite post-vaccino, chi colpisce

Il rischio, spiega ancora Indolfi, è lievemente maggiore nei giovani sotto i 30 anni con 15 casi su 100mila persone. Si tratta, comunque, di casi lievi e di rapida risoluzione nel 95% dei pazienti. Il rischio quindi è maggiore per i maschi giovani con un picco intorno ai 15 anni.

Secondo i Centri per il controllo delle malattie di Atlanta il rischio di miocardite dopo la vaccinazione è di 70 per 1 milione di dosi somministrate nei giovani di 16 o 17 anni. Mentre è trascurabile per le ragazze e gli anziani.

La miocardite nei bambini

Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, in audizione in commissione Sanità al Senato ha parlato anche dei rischi di miocardite per i bambini dai 5 agli 11 anni dopo il vaccino. Magrini segnala che dopo le vaccinazioni dei più piccoli negli Stati Uniti “non c’è stato nessun segnale di allerta della sicurezza né casi di miocardite”.

Le rassicurazioni dell’Ema

Lo stesso Magrini ha citato uno studio dell’Ema sugli over 12, secondo cui il rischio è molto raro sia con i vaccini Moderna che Pfizer. In particolare i casi di miocardite riguardano una persona su 10mila vaccinati e il rischio è maggiore tra le persone più giovani di sesso maschile.

I casi di miocardite e pericardite si sviluppano solitamente entro pochi giorni dalla vaccinazione e quasi sempre entro 14 giorni. La maggior parte dei casi, sottolinea ancora l’Ema, si registrano dopo la seconda dose.

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