Dal 14 febbraio potrebbero nuovamente cambiare i colori delle regioni italiane: vediamo chi rischia di passare in zona gialla, chi va verso l’arancione e chi si avvicina anche alla fascia rossa.
Dal 7 febbraio non cambia quasi nulla: solo le Marche hanno perso la zona gialla passando in arancione. Ma cosa succederà la prossima settimana? Quali sono le regioni che rischiano di passare in zona gialla, arancione o addirittura rossa dal 14 febbraio?
L’ultima ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, certifica la zona arancione per le Marche e conferma i colori di tutti gli altri territori italiani. I dati delle prossime settimane potrebbero però cambiare il quadro della situazione sia per la discesa dei contagi che potrebbe portare, come conseguenza, un calo dei ricoveri, sia per il possibile ricalcolo delle ospedalizzazioni.
I pazienti ricoverati per cause diverse dal Covid e poi risultati positivi al tampone dovrebbero essere esclusi dai conteggi: una decisione sul tema è attesa a breve, forse già prima dei nuovi cambi di colore che verranno sanciti con la consueta ordinanza del venerdì.
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I colori delle regioni oggi
A oggi in zona arancione troviamo Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Sicilia e Valle d’Aosta. In zona bianca ci sono invece Basilicata, Molise e Umbria. Tutte le altre regioni italiane si trovano invece in zona gialla.
Tra i territori in arancione c’è qualcuno che spera di poter presto tornare in giallo, ma per farlo devono primi registrarsi numeri al di sotto delle soglie per due settimane consecutive. Sperano, al momento, soprattutto Abruzzo e Sicilia dove il calo nelle rianimazioni sembra evidente. Ma per un ritorno in giallo c’è ancora da attendere.
I ricoveri in area medica e in terapia intensiva
Vediamo cosa dicono gli ultimi dati Agenas, aggiornati al 6 febbraio, sull’occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva Covid regione per regione:
- Abruzzo: 19% intensive 38% area medica
- Basilicata: 4% intensive 26% area medica
- Calabria: 13% intensive 34% area medica
- Campania: 10% intensive 30% area medica
- Emilia-Romagna: 16% intensive 27% area medica
- Friuli Venezia Giulia: 24% intensive 37% area medica
- Lazio: 21% intensive 32% area medica
- Liguria: 15% intensive 37% area medica
- Lombardia: 12% intensive 25% area medica
- Marche: 21% intensive 32% area medica
- Molise: 8% intensive 23% area medica
- Bolzano: 12% intensive 26% area medica
- Trento: 23% intensive 28% area medica
- Piemonte: 16% intensive 28% area medica
- Puglia: 14% intensive 26% area medica
- Sardegna: 16% intensive 23% area medica
- Sicilia: 15% intensive 37% area medica
- Toscana: 17% intensive 26% area medica
- Umbria: 9% intensive 33% area medica
- Valle d’Aosta: 9% intensive 31% area medica
- Veneto: 14% intensive 23% area medica.
Chi rischia di finire in zona gialla
Dovrebbe conservare senza problemi la zona bianca la Basilicata, nonostante l’alto numero di ricoveri in area medica. Rischia di più il Molise che ha raggiunto l’8% dell’occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Resta sotto la soglia anche l’Umbria, dove però si registra un aumento e il dato non è così lontano dal limite del 10% (quello reale, però, è più basso del 9% segnalato da Agenas).
Quali regioni rischiano la zona arancione
A rischiare il passaggio in zona arancione, quindi, è più di una regione. Ricordiamo, comunque, che con il passaggio poco cambia rispetto alla zona bianca e gialla. La differenza principale riguarda l’obbligo di super green pass per accedere ai centri commerciali nei giorni festivi e pre-festivi. Inoltre gli spostamenti fuori dal proprio comune sono consentiti solamente con certificazione verde o per motivi di lavoro, necessità e salute.
Partendo da questi presupposti vediamo che a rischiare maggiormente il passaggio in arancione è la Provincia autonoma di Trento che ha superato la soglia del 20% dei ricoveri in intensiva e si avvicina al limite del 30% in area medica. I dati, però, fanno segnare un leggero miglioramento.
Qualche rischio, stando ai dati Agenas, potrebbe correrlo anche il Lazio. In questo caso, però, va sottolineato che il valore reale delle rianimazioni è più basso, considerando i posti letto aggiuntivi non considerati da Agenas che portano il Lazio ben al di sotto della soglia massima. Difficile anche il passaggio in arancione di Emilia-Romagna, Piemonte e Toscana nonostante valori non lontani dai limiti.
Zona rossa, rischio concreto o irreale?
Al momento sembra scongiurato il pericolo di finire in zona rossa per tutte le regioni, anche perché il trend dei ricoveri non è in rialzo se non per qualche caso sporadico. A rischiare di più, comunque, c’è il Friuli-Venezia Giulia con il 24% di posti letto occupati in terapia intensiva e il 37% in area medica: ricordiamo che si passa in rosso raggiungendo il 30% e il 40%.
Preoccupano, ma molto meno, anche i dati delle Marche, appena passata in zona arancione: siamo al 21% di ricoveri in rianimazione e 32% in area non critica Covid. Il margine ancora c’è e il trend non sembra andare verso la zona rossa.
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