Rottamazione ter, scadenza prima rata il 30 novembre: il Decreto Fiscale riapre i termini

Anna Maria D’Andrea

28/10/2019

Riapertura dei termini per la rottamazione ter delle cartelle: si potrà pagare la prima rata entro la scadenza del 30 novembre che, essendo sabato, slitta al 2 dicembre. La novità è contenuta nel testo del Decreto Fiscale 2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Rottamazione ter, scadenza prima rata il 30 novembre: il Decreto Fiscale riapre i termini

Rottamazione ter delle cartelle, riapertura dei termini per la prima rata: il Decreto Fiscale 2020 fissa al 30 novembre la scadenza per versare quanto dovuto per l’avvio ufficiale della definizione agevolata.

La novità contenuta nel testo del DL n. 124/2019 concede una seconda opportunità ai “ritardatari” che non hanno pagato la prima rata entro la scadenza del 31 luglio 2019. Si potrà versare quanto dovuto entro il 30 novembre, scadenza uniformata per tutti i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione ed al saldo e stralcio delle cartelle.

È il testo definitivo del Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020, approdato in Gazzetta Ufficiale il 26 ottobre, a confermare la nuova opportunità per chi ha aderito alla rottamazione ter delle cartelle.

La scadenza per il pagamento della prima rata o dell’importo complessivamente dovuto per la definizione agevolata delle cartelle viene quindi essere uniformata e fissata al 30 novembre 2019, sia per le domande presentate entro aprile che per quelle inviate entro il mese di luglio. Essendo il 30 novembre un sabato, il termine slitta automaticamente al 2 dicembre.

Rottamazione ter, nuova scadenza: entro il 30 novembre la prima rata

Sono molte le novità fiscali introdotte dal DL n. 124/2019 e, tra queste, vi è anche la riapertura dei termini per il pagamento della prima o unica rata della rottamazione ter delle cartelle.

Come sopra già anticipato, la scadenza era fissata al 31 luglio 2019 per i contribuenti che hanno presentato domanda entro aprile. Il pagamento della prima rata della rottamazione è il passo formale per l’adesione effettiva alla definizione agevolata in quanto, in caso contrario, si decade automaticamente.

Secondo i dati comunicati dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, il tasso di adesione è stato pari al 54,5% del totale delle domande presentate: più della metà dei contribuenti hanno quindi pagato entro la scadenza, con un totale di 1,6 miliardi di euro di incassi.

Numeri importanti, così come è tuttavia rilevante il numero di chi non ha pagato. Ed è proprio in favore del restante 45% di contribuenti che il Decreto Fiscale 2020 ufficializza la riapertura dei termini, chiudendo un occhio verso i tanti che hanno saltato la prima scadenza ufficiale per il versamento.

Decreto Fiscale, riapertura rottamazione ter: nuova scadenza al 30 novembre per tutti

Alla base della nuova scadenza per il versamento della prima o unica rata della rottamazione ter delle cartelle vi è una questione di equità tra coloro che hanno presentato domanda entro il 30 aprile 2019 e chi invece ha beneficiato della nuova scadenza fissata al 31 luglio 2019.

Alla riapertura dei termini per fare domanda si affianca la riapertura del termine di scadenza per la prima o unica rata.

Una motivazione valida, ma non è da considerarsi secondaria l’intenzione nascosta tra le righe, ovvero quella di massimizzare gli incassi previsti dalla pace fiscale.

Rottamazione ter e saldo e stralcio cartelle: 2,8 miliardi di incassi dalle rate in scadenza

L’obiettivo posto dallo scorso DL Fiscale e dalla Manovra che ha introdotto la pace fiscale è importante: per il 2019, sono attese entrate aggiuntive pari a 2,8 miliardi di euro dalla rate in scadenza.

Accanto alle definizioni agevolate, l’obiettivo dell’Agenzia Entrate Riscossione è ottenere volumi di riscossione da ruoli non inferiore a 9 miliardi di euro che, scendendo nel dettaglio, saranno raggiunti secondo la seguente previsione:

  • 6,2 miliardi di euro da riscossione ordinaria;
  • 2,8 miliardi di euro, come da previsioni contenute nelle relazioni tecniche collegate al D.L.n.119/2018 e alla Legge n.145/2018, derivanti dall’incasso delle rate in scadenza riferite alle misure di definizione agevolata e del saldo e stralcio.

Sono questi i numeri messi nero su bianco dal Direttore Antonino Maggiore nel corso dell’Audizione in Commissione Finanze della Camera del 10 ottobre 2019.

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