In Russia 10.000 contagi al giorno: cosa ha deciso Putin?

Violetta Silvestri

12 Maggio 2020 - 15:46

In Russia il coronavirus viaggia a ritmi impressionanti: 10.000 contagi al giorni. Putin, però, pensa all’economia e dà il via libera alle aziende per la riapertura. Cosa succede nello Stato russo?

In Russia 10.000 contagi al giorno: cosa ha deciso Putin?

Coronavirus Russia: si torna a lavorare e il lockdown è alleggerito. Questo il messaggio di Vladimir Putin, mentre la nazione affronta numeri da record per quanto riguarda i contagi.

Il Paese è al terzo posto per persone infettate confermate in tutto il mondo. Nelle ultime 24 ore ha registrato un aumento giornaliero record di 11.656 casi, portando il totale ufficiale a 221.344 positivi. Sono ormai giorni che il ritmo di positivi viaggia alla cifra impressionante di 10.000 casi quotidiani.

Ciò significa che la Russia ha ora contagiati confermati più dell’Italia che del Regno Unito. Solo la Spagna e gli Stati Uniti hanno segnalato maggiori infezioni.

In questa drammatica cornice, Putin ha deciso di allentare il blocco e, spinto dalle necessità di far ripartire a pieno regime l’economia, ha liberato i lavoratori dalle restrizioni. Una gestione della pandemia sempre più opaca, quella del Cremlino.

Il presidente è apparso in televisione per parlare alla nazione nel mezzo di critiche proprio sulla sua presunta indifferenza all’emergenza sanitaria. Che resta avvolta nell’incertezza, soprattutto per quanto riguarda il numero reale di decessi e la dotazione di dispositivi sanitari.

Coronavirus: la situazione in Russia. Cosa ha detto Putin?

Il presidente russo Vladimir Putin ha afferma che da martedì 12 maggio il blocco del coronavirus a livello nazionale sarà alleggerito e le aziende torneranno a lavorare.

Il periodo non lavorativo nel Paese, nel quale sono state bloccate le attività produttive in generale per 6 settimane, non può più continuare. Per questo, su indicazione del presidente, l’allentamento delle restrizioni interesserà tutti i settori dell’economia.

I lavoratori devono indossare maschere e guanti sui trasporti pubblici. Le singole regioni potranno, comunque, decidere di imporre ulteriori divieti e restrizioni se lo riterranno opportuno.

I grandi eventi pubblici rimangono vietati e le persone sono ancora chiamate a seguire rigide misure di tipo igienico e sanitario. I cittadini non possono ancora uscire di casa se non per fare acquisti, lavorare o portare a spasso il cane e devono avere un permesso digitale per viaggiare.

La priorità di Putin, tuttavia, resta economica: è nell’interesse di tutti che l’economia ritorni rapidamente alla normalità. Questo il messaggio dal Cremlino, secondo il quale l’edilizia e l’agricoltura dovrebbero essere tra le prime industrie a ricominciare.

L’epidemia, è evidente, non è affatto indebolita in Russia. I numeri lo stanno mettendo in chiaro e lo stesso presidente non ha potuto nascondere la realtà. Mosca, per esempio, resterà in lockdown ancora fino al 31 maggio, come stabilito dal sindaco.

Una nuova ondata non può essere permessa. Intanto, però, ripartire con l’economia è fondamentale per i piani strategici di Putin, già criticato per essere stato piuttosto ai margini del Paese in questo tragico momento.

In Russia avanzano il virus e le critiche a Putin

I critici di Putin affermano che la riapertura è guidata da preoccupazioni finanziarie e non è supportata dai dati scientifici. Già da tempo, inoltre, il presidente è finito nel mirino delle polemiche per la presunta volontà di spostare sui governatori locali la totale responsabilità dell’emergenza.

Secondo il politico dell’opposizione Dimitry Gudkov le azioni di Putin sono motivate dal tentativo di risparmiare denaro e delegare ad altri la colpa di un disastro.

Putin non vuole dare soldi, non vuole spendere i soldi del Fondo di riserva. Ha deciso di affidare tutta la responsabilità ai governatori (locali), quindi saranno loro che continueranno i divieti e avranno la responsabilità della diffusione del coronavirus.”

Che il Cremlino stia tramando strategie specifiche per mantenere intatto il potere politico ed economico di Putin resta, probabilmente, l’unica certezza in Russia.

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