La Russia ha incassato miliardi di dollari ed euro nonostante le sanzioni, ecco come ha fatto

Luna Luciano

18 Agosto 2024 - 08:35

La Russia ha incassato miliardi di dollari ed euro nonostante le sanzioni occidentali. Ecco come ha fatto e quali sono i Paesi complici della sopravvivenza dell’economia russa.

La Russia ha incassato miliardi di dollari ed euro nonostante le sanzioni, ecco come ha fatto

Nonostante le severe sanzioni imposte dall’Occidente a seguito dell’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022, la Russia continua a ricevere ingenti quantità di dollari ed euro, secondo quanto riportato da Reuters.

Risorse critiche che hanno consentito a Mosca di sostenere le proprie operazioni militari e di alleviare parte della pressione economica imposta dall’Occidente.

Le sanzioni, mirate a isolare finanziariamente la Russia e a ostacolare la sua capacità di sostenere la guerra, sono state parzialmente aggirate grazie al supporto di alcuni Paesi alleati.

Queste nazioni, nonostante la minaccia di sanzioni secondarie da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati, hanno continuato a inviare valuta estera in Russia, consentendo al Paese di mantenere una connessione vitale con il sistema finanziario globale.

Ecco come hanno fatto e quali sono i Paesi responsabili.

Scappatoia alle sanzioni: come la Russia ha ricevuto miliardi di dollari

Nonostante le sanzioni economiche imposte dall’Occidente a seguito dell’invasione dell’Ucraina nel 2022, la Russia ha dimostrato una sorprendente capacità di adattamento, riuscendo a incassare miliardi di dollari ed euro.

Una delle strategie chiave adottate dal Cremlino è stata quella di sfruttare le scappatoie legali e le opportunità offerte dai mercati internazionali per continuare a ottenere valuta estera. Secondo i dati doganali riportati da Reuters, dalla primavera del 2022, la Russia ha ricevuto banconote in dollari ed euro per un valore complessivo di circa 2,3 miliardi di dollari.

Questo flusso costante di valuta ha permesso al governo russo di mantenere una certa stabilità economica, evitando un collasso finanziario che molti analisti avevano previsto all’inizio del conflitto.

Una delle ragioni principali per cui la Russia è riuscita a incassare questi fondi è legata alla struttura del commercio internazionale, dove il dollaro statunitense gioca ancora un ruolo centrale. Nonostante gli sforzi dichiarati dal presidente Vladimir Putin di de-dollarizzare l’economia russa, riducendo la dipendenza dalle valute occidentali, il dollaro statunitense rimane cruciale, soprattutto per il commercio energetico. Il petrolio greggio, una delle principali fonti di reddito della Russia, è scambiato prevalentemente in dollari, il che rende estremamente difficile per Mosca abbandonare questa valuta.

La perdita di accesso al dollaro potrebbe avere conseguenze devastanti per l’economia russa.

Gli alleati della Russia: quali Paesi hanno inviato miliardi di dollari a Mosca

Il continuo afflusso di dollari ed euro verso la Russia non sarebbe stato possibile senza il sostegno di alleati chiave come gli Emirati Arabi Uniti e la Turchia, Paesi che condividono legami economici e geopolitici con Mosca,

Nonostante le pressioni crescenti da parte dell’Occidente e le minacce di sanzioni secondarie da parte del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, gli Emirati e Turchia hanno continuato a intrattenere rapporti commerciali con Mosca, sfruttando le ambiguità delle sanzioni per consentire la circolazione di valuta estera.

Gli Emirati Arabi Uniti, in particolare, sono diventati un hub per le transazioni finanziarie destinate al Cremlino. Le banche hanno utilizzato scappatoie legali e canali alternativi per facilitare il trasferimento di dollari ed euro, permettendo alla Russia di aggirare alcune delle restrizioni più rigide imposte dall’Occidente. La Turchia, dal canto suo, ha bilanciato con attenzione i propri interessi, cercando di mantenere buone relazioni con entrambe le parti in conflitto.

Tuttavia, la crescente pressione internazionale e il timore di ritorsioni stanno iniziando a influenzare le decisioni delle banche straniere. Alcune istituzioni finanziarie, specialmente in paesi come gli Emirati, la Turchia e l’Austria, stanno riducendo la loro esposizione, preoccupate dalle possibili conseguenze delle sanzioni occidentali.

Intanto Mosca sta anche cercando di diversificare i suoi partner economici, rafforzando i legami con paesi come Cina e India, che potrebbero offrire alternative alle transazioni in dollari ed euro. L’unica cosa certa è che finché il flusso di dollari ed euro continuerà, la Russia sarà in grado di evitare il peggio, almeno nel breve termine, mantenendo un livello di liquidità sufficiente per sostenere le sue operazioni economiche e militari.

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