Sai cosa sono i segni circolari sulla schiena dei nuotatori?

Ilena D’Errico

29 Luglio 2024 - 18:16

Colpiscono di nuovo i segni circolari sulla schiena di alcuni nuotatori: sai di cosa si tratta? Ecco cosa sono e perché molti sportivi li hanno.

Sai cosa sono i segni circolari sulla schiena dei nuotatori?

Con le Olimpiadi, anche chi non è uno sportivo o un fan accanito si avvicina alle discipline e in particolare al nuoto, da sempre motivo di lustro per gli italiani. Le curiosità sono all’ordine del giorno per il pubblico, all’oscuro delle dinamiche e delle consuetudini nel mondo sportivo. In questi giorni, un dubbio in particolare dilaga tra gli spettatori: cosa sono i segni circolari sulla schiena dei nuotatori?

I più attenti avranno notato i pois scuri anche in altre occasioni, soprattutto in occasione delle Olimpiadi del 2016 grazie a Michael Phelps, pluripremiato nuotatore statunitense, ad oggi il detentore del maggior numero di medaglie olimpiche. In questi giorni il quesito è tornato alla ribalta, con l’oro di Nicolò Martinenghi, che ha trionfato nei 100 metri a rana.

Anche facendoci caso, non tutti hanno capito cosa sono i dischetti scuri che tanti nuotatori hanno sul dorso, tranne chi soffre spesso di mal di schiena e si è già rivolto alla medicina alternativa. Ma perché questa pratica è così diffusa tra i nuotatori?

Cosa sono i segni circolari sulla schiena dei nuotatori

I segni circolari che si vedono sulla schiena dei nuotatori sono il normale risultato della coppettazione, una pratica derivante dalla medicina alternativa orientale che promette di alleviare il dolore e sciogliere le tensioni muscolari. Se ne sente spesso parlare anche come cupping, nient’altro che la traduzione in inglese, ed è sempre più diffusa anche tra la gente comune.

L’effetto suzione arrossa la pelle e crea quelli che spesso vengono confusi con i lividi, ma in realtà sono dovuti al massiccio afflusso di sangue. Queste macchie spariscono rapidamente, anche soltanto qualche ora dopo la sessione. Chi ha la cute sensibile o si sottopone a trattamenti molto intensi potrebbe però sperimentare i lividi veri e propri, che vediamo negli sportivi, in tonalità più o meno scure a seconda del tempo trascorso dalla terapia.

Cos’è la coppettazione

La pratica consiste nell’applicazione sulla pelle di coppette, cups per l’appunto, che premono sulla pelle, generando calore e una sorta di aspirazione. Il meccanismo a ventosa funziona grazie alla rimozione dell’ossigeno all’interno della coppetta, ottenuta tramite una fonte di calore come una fiammella o un’apposita pistola aspirante. La cute viene così tirata verso l’alto stimolando la circolazione sanguigna che, insieme al tepore, allevia il dolore e contribuisce al rilassamento muscolare.

Funziona davvero?

La coppettazione non è una tecnica riconosciuta dalla medicina tradizionale, ma è ancora oggetto di ricerche, anche perché trova svariati campi di applicazione. L’Organizzazione mondiale della sanità, tuttavia, lo considera un trattamento complementare a quelli tradizionali nelle terapie antalgiche, insieme all’agopuntura.

A cosa serve

La coppettazione per gli sportivi ha lo scopo principale di ridurre il dolore a carico dei tessuti muscolari, ma questa tecnica antica viene utilizzata per svariate problematiche. Il cupping è indicato anche per combattere il ristagno di liquidi (per questo viene proposto talvolta come trattamento di bellezza contro la cellulite), alcune malattie della pelle e dell’apparato respiratorio.

Secondo la tradizione orientale, cinese soprattutto, la coppettazione agirebbe anche sull’energia del corpo, promuovendone il movimento e l’equilibrio. La tecnica viene impiegata spesso anche per alleviare anche i disturbi dell’umore, l’ansia e lo stress. Dal punto di vista prettamente scientifico, però, ad oggi le poche evidenze considerano esclusivamente l’applicazione delle coppette contro i dolori, perciò in supporto alle terapie antalgiche.

La coppettazione tra i nuotatori

In generale, gli sportivi sono particolarmente avvezzi all’impiego di pratiche alternative come la coppettazione e l’agopuntura per far fronte agli impegni fisici che incontrano durante la carriera. Accanto ai trattamenti tradizionali, questi strumenti si rivelano molto utili per avere sollievo e combattere il dolore in modo non invasivo.

Gli atleti del salto a ostacoli, per esempio, sono soliti affidarsi alla coppettazione in abbinamento all’agopuntura, utilizzate contestualmente per la mobilizzazione delle anche. Come abbiamo visto, anche tra i nuotatori la pratica è molto famosa, oltre a essere facilmente osservabile visto che lo sport è praticato a torso nudo.

Secondo gli esperti di medicina alternativa, la coppettazione è un valido alleato delle prestazioni sportive perché aiuta il recupero muscolare dopo gare e allenamenti intensi attraverso la stimolazione della circolazione, incentiva la mobilità e ovviamente riduce il dolore. Va inoltre considerato che non ha rischio di lesioni muscolari. Nel nuoto in particolare, poi, è spesso impiegata come defaticante.

La schiena sembra essere una delle zone del corpo che meglio risponde al trattamento ed è anche la parte più sotto sforzo per un nuotatore professionista.

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