Il ministro della Pa, Paolo Zangrillo, apre all’ipotesi della settimana lavorativa di quattro giorni e punta ad aumentare gli stipendi dei dipendenti pubblici: ecco il suo piano.
Una settimana lavorativa di quattro giorni, salari più alti per i dipendenti e stop al tetto di stipendio per i manager: è questa l’idea che ha per la pubblica amministrazione il neo-ministro Paolo Zangrillo. Non un piano definito, ma una serie di idee da valutare e formulare per il futuro.
Innanzitutto la settimana lavorativa di quattro giorni: non è un’ipotesi impossibile, anche se il governo deve prima valutare in che modo si potrebbe realizzare questo piano. Per il ministro della Pa una valutazione sul tema si può aprire: “Non è vero che non se ne parla proprio, ma bisogna trovare le condizioni perché in quattro giorni le persone abbiano un livello di produttività adeguato”.
La questione della produttività, secondo Zangrillo, si deve affrontare anche sotto il punto di vista degli stipendi e di eventuali premi. Qual è, quindi, il piano del neo-ministro della Pa per i dipendenti pubblici e i manager? Entriamo nel dettaglio.
Pa, settimana corta e salari più alti?
Parlando a Un giorno da pecora, su Rai Radio1, Zangrillo apre all’ipotesi della settimana lavorativa di quattro giorni e risponde a chi gli chiede se sia meglio aumentare i salari o diminuire le ore di lavoro: “Penso che dobbiamo lavorare sui salari, riconoscendo alle persone il proprio valore. I salari vanno riconosciuti in ragione delle competenze e dei risultati che le persone esprimono”.
Per il ministro è necessario affrontare il tema del merito nella Pa. Anche attraverso una revisione del tetto agli stipendi: “Se vogliamo attrarre talenti dobbiamo pagarli come li paga il mercato”. Quindi è necessario anche riflettere sull’abolizione del tetto agli stipendi nella Pa, che il ministro vorrebbe eliminare.
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I premi per i dipendenti
Un’altra questione da affrontare è quella dei premi per i dipendenti pubblici: “Do dei premi alle persone meritevoli, che hanno delle performance e che raggiungono dei risultati”, è la linea di Zangrillo. Secondo cui questo meccanismo può determinare un effetto “di contagio virtuoso anche verso gli altri” componenti di una squadra di lavoro. Questo tema dovrà essere affrontato anche con i sindacati, secondo Zangrillo: “Farò di tutto perché siano dei compagni di viaggio”.
Le assunzioni nella Pubblica amministrazione
C’è poi il capitolo assunzioni nella Pa. “Sicuramente noi dobbiamo gestire un turn over in modo virtuoso”, spiega il ministro. Partendo dal presupposto che ci sono tanti lavoratori che presto matureranno i requisiti per la pensione e dovranno essere rimpiazzati. Per il momento non ci sono ancora numeri, ma si deve puntare a “rendere più intelligenti i percorsi di inserimento in azienda”.
Zangrillo e lo smart working
Per quanto riguarda lo smart working, Zangrillo ricorda che prima del Covid in Italia ne usufruivano circa 500mila lavoratori, mentre ora sono 5 milioni e mezzo. Un sistema che può funzionare, perché se le aziende lo applicano e addirittura dicono che aumentano la produttività vuol dire che si tratta di un modello che si può seguire.
Quindi lo smart working “è uno strumento da utilizzare, con la consapevolezza che ci vuole un approccio al lavoro diverso rispetto a quello tradizionale”. Se ci si organizza bene, spiega il ministro della Pa, il lavoro agile può anche essere “più produttivo”.
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