2.175 espositori, di cui un quarto esteri, 600 giovani designer, 800 eventi: i numeri della 60esima edizione fanno dell’evento di arredamento e design l’emblema di Milano e dell’Italia nel mondo
2.175 espositori, 800 eventi organizzati in giro per la città, centinaia di migliaia di visitatori da tutto il mondo: sono questi, in sintesi, i numeri della sessantesima edizione del Salone del Mobile di Milano, che è tornato in presenza martedì 7 giugno dopo due anni di stop a causa della pandemia di Covid-19.
Un appuntamento importante non solo per il settore dell’arredamento e del design, ma anche per l’economia italiana, come ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti: «Questa non è una fiera ma un Salone, un evento importante e simbolico collegato con il territorio, dove si mette in vetrina il meglio in termini economici e imprenditoriali del Paese. Dobbiamo assecondare le aspirazioni degli imprenditori per far fronte a nuove sfide: ci sarà un futuro solo se ci sono tanti imprenditori che investono».
Dello stesso avviso anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: «Il Salone è emblema di Milano nel mondo, una manifestazione che sa trovare vie inesplorate per raccontare se stessa e le novità di un settore strategico per il nostro territorio e il nostro Paese».
I numeri dell’evento, del resto, lo confermano: questa sessantesima edizione è iniziata con fiducia ed entusiasmo. Alle nove del mattino, il giorno dell’inaugurazione, la metropolitana che portava alla fiera era già stracolma di visitatori diretti al Salone, in un piacevolissimo mix di lingue e culture che da troppo tempo non si vedeva a Milano.
Ad attenderli al capolinea di Rho, dopo aver passato gli opportuni controlli di sicurezza, 200mila metri quadrati di spazio espositivo, con 2.175 espositori (di cui il 27% provenienti dall’estero) e 600 giovani designer del salone Satellite.
Senza dimenticare le due biennali di EuroCucina e Salone Internazionale del Bagno con, rispettivamente, 121 e 172 espositori.
La classifica degli espositori stranieri vede al primo posto la Spagna, seguita da Portogallo e Germania. Ma, ha sottolineato la presidente Maria Porro, «ci attendiamo molti buyer in arrivo anche da Paesi extraeuropei, in particolare Stati Uniti e Canada, Sud America, Medio Oriente, ma anche molti indiani e sudcoreani».
Mancano cinesi e russi, ma cresce l’estero
E, in effetti, la vera sorpresa di questa edizione (segnata dall’assenza di Cina e Russia) è proprio la Corea del Sud, che quest’anno è presente con numeri superiori rispetto al passato e che per la prima volta conta anche un espositore in fiera.
Il tutto esaurito si registra anche in città, con alberghi e strutture ricettive al completo. Merito non solo del Salone del Mobile, ma anche del Fuorisalone, appuntamento irrinunciabile per gli amanti del design: dagli eventi ai cocktail, dalle performance musicali a quelle artistiche, Milano si è trasformata in un museo a cielo aperto.
Come ha sottolineato Paolo Casati, fondatore del network Fuorisalone.it e coordinatore del Brera District, a causa della crisi le difficoltà non sono certo mancate, ma negli ultimi due mesi c’è stata una risposta più che positiva da parte delle aziende.
Il risultato? 800 eventi in tutti i principali distretti cittadini del design, da Brera all’Isola, da Tortona a Durini, dalle 5Vie alle nuove location, come quelle intorno alla stazione centrale.
Con aspettative altissime per i visitatori che, secondo le stime, potrebbero anche superare i numeri del 2019, tornando così ai livelli pre-covid.
Made in Italy nel segno della sostenibilità
Numeri a parte, di certo questa edizione del Salone del Mobile ha portato a Milano, e al Made in Italy, una ventata di ottimismo nel segno della sostenibilità e della transizione ecologica.
Le parti comuni e gli arredi, ad esempio, provengono da percorsi di riciclo o sono compensati rigenerando risorse, mentre gli espositori sono chiamati a seguire una serie di linee guida per ridurre gli sprechi e riutilizzare le risorse.
Del resto, è ormai evidente che il tema della sostenibilità non è solo una strategia di marketing, ma un vero e proprio fattore di crescita per le aziende.
A rimarcare il valore dell’abitare sostenibile l’installazione dell’architetto Mario Cucinella, Design With Nature: un progetto all’insegna del riciclo e dell’upcycling (riuso creativo) che punta i riflettori sulla riconciliazione possibile tra uomo e natura: «Se gli eventi degli ultimi anni ci hanno fatto riscoprire il valore della socialità e della condivisione», ha sottolineato l’architetto, «questo nostro sentire deve trovare ancora un equilibrio con quanto ci circonda, sia con gli spazi che viviamo e i territori che occupiamo (casa, città, pianeta), sia con le risorse di cui disponiamo».
A dimostrazione dell’impegno del Salone del Mobile a difesa dell’ambiente è stata anche l’adesione al Global Compact delle Nazioni Unite.
Si tratta della più importante iniziativa a livello mondiale per la sostenibilità aziendale, che riunisce oltre 15mila aziende provenienti da 160 Paesi, invitate a sostenere, applicare e promuovere i valori della sostenibilità nel lungo periodo.
Qualità, innovazione e inclusione sono stati i punti cardine anche del Salone Satellite, quest’anno allestito come una vera e propria cittadella del design: i visitatori, infatti, sono accolti da due grandi piazze centrali collegate ad altri snodi dedicati alla convivialità e al confronto.
È qui che 600 designer under 35, provenienti da tutto il mondo, hanno presentato i loro lavori, realizzati seguendo un unico fil rouge: Designing for Our Future Selves/Progettare per i nostri domani.
Un’edizione che invita a riflettere sul design che “include”, favorendo autonomia, comfort, movimento, interazione e sicurezza per tutti. Per un futuro più sostenibile.
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