Nessuna banca è interessata al salvataggio di Carige, parola di Banco BPM. Chi soccorrerà la ligure?
Nessuna banca è interessata al salvataggio di Carige.
A dirlo nientemeno che Giuseppe Castagna, l’amministratore delegato di Banco BPM, che ha tentato ieri di fare il punto della situazione.
Il numero uno dell’istituto nato tra la fusione delle due popolari ha escluso qualsiasi interesse nei confronti di Banca Carige, istituto ligure prima commissariato dalla BCE e poi abbandonato sul filo di lana da BlackRock.
Allo stesso tempo però Castagna si è fatto portavoce del resto del comparto, confermando che del salvataggio di Carige non si occuperà alcuna banca. Chi giungerà in soccorso della genovese e chi si farà carico del rilancio, unica soluzione per evitare l’intervento dello Stato?
Salvataggio Carige: nessuna banca interverrà
All’inizio dell’anno la BCE ha nominato tre commissari straordinari e li ha incaricati di gestire il salvataggio di Banca Carige. Innocenzi, Modiano e Lener hanno lavorato alacremente per la stesura di un nuovo piano industriale e ancora per la ricerca di un partner industriale.
L’avvicinamento di BlackRock all’inizio della primavera ha fatto ben sperare, ma l’ottimismo è svanito all’improvviso quando il fondo USA ha scelto di fare marcia indietro.
In quel momento il salvataggio di Carige è sembrato sempre più lontano. Nonostante il mercato e l’esecutivo abbiano sin da subito puntato sulla soluzione privata, i meno ottimisti hanno rispolverato l’ipotesi di intervento statale. Qualcuno ha persino parlato di una possibile liquidazione.
Sull’argomento anche il già citato Castagna, che ha ribadito come tutti stiano ancora propendendo per la soluzione privata. A questa però non parteciperanno le banche che si tireranno fuori dalla partita.
Il salvataggio di Carige potrebbe finire dunque nelle mani dei fondi esteri. Ad oggi tra i papabili acquirenti potrebbero esserci Blackstone, Warburg Pincus e Värde.
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