Sanatoria cartelle 2023, dopo la proroga i nuovi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Patrizia Del Pidio

15 Maggio 2023 - 20:59

Le nuove Faq dell’Agenzia delle Entrate dopo la proroga a giugno 2023 per la presentazione dell’istanza di adesione alla rottamazione.

Sanatoria cartelle 2023, dopo la proroga i nuovi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Con lo slittamento della scadenza del termine di presentazione della domanda di adesione alla rottamazione quater al 30 giugno 2023, slittano anche altre date legate a questa tipologia di sanatoria. Slitta, infatti anche la data entro la quale l’Agenzia delle Entrate deve comunicare al contribuente gli importi da versare con la rottamazione delle cartelle al 30 settembre e il versamento della prima e unica rata al 31 ottobre (inizialmente prevista per il 31 luglio).

Prontamente, per rispondere ai quesiti di maggiore interesse per i contribuenti, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato nella giornata del 12 maggio una serie di chiarimenti aggiornando le Faq riferite alla rottamazione delle cartelle 2023.

A quali carichi si applica la rottamazione?

Nulla cambia per i carichi, spiega l’Agenzia, essendo rottamabili i carichi affidati all’Agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. L’Ade spiega che possono oggetto di rottamazione quater ache debiti che erano stati oggetto di precedenti rottamazioni, anche se il contribuente non è in regola con i pagamenti delle rate.

Ma cosa ci si guadagna aderendo alla rottamazione? Il contribuente sarà tenuto a versare solo l’importo dovuto per il debito iniziale senza dover versare le somme per l’iscrizione a ruolo, di sanzioni e di interessi di aggio e di mora.
Cosa differente, invece per le multe stradali, visto che per queste ultime la rottamazione avrà effetto solo per interessi e aggio ma non per per le somme dovute per sanzioni.

I debiti che rientrano nella rottamazione quater

Quali sono i debiti per i quali si può fare ricorso alla rottamazione delle cartelle 2023? Sempre per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022 ci si riferisce a debiti:

  • contenuti in cartelle anche non ancora notificate;
  • provvedimenti già oggetto i rateizzazione o sospensione;
  • cartelle già oggetto di una precedente rottamazione anche se decaduta.

Cosa non si può rottamare?

Nella rottamazione non rientrano i debiti per le risorse dell’Ur, l’Iva non riscossa all’importazione, gli eventuali recuperi di aiuti di Stato, crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei Conti, multe, ammende e sanzioni per sentenze penali di condanna.

Non potranno essere rottamati neanche i carichi affidati alla riscossione prima del 1° gennaio 2000 e dopo il 30 giugno 2022.

Rottamazione, nuovo calendario delle rate da saldare

Come abbiamo detto slitta di due mesi la scadenza di presentazione della rottamazione quater e passa dal 30 aprile al 30 giugno. Allo stesso tempo slitta anche il termine ultimo che l’Agenzia delle Entrate aveva fissato per fornire una risposta ai contribuenti, inizialmente fissato al 30 giugno e ora spostato al 30 settembre.

Anche la prima o unica rata di pagamento subisce uno slittamento dal 31 luglio al 31 ottobrementre restano invariate le scadenze delle rate successive alla prima. La seconda rata, salvo un decreto che ne posticipi il pagamento, rimane fissato a fine novembre. Per quelle successive alla seconda bisognerà attendere il 2024 e per l’esattezza il:

  • 28 febbraio;
  • 31 maggio;
  • 31 luglio;
  • 30 novembre.

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