Gli scacchi sono razzisti? Secondo molti utenti di Internet sì, poiché i bianchi muovono prima dei neri. Così impazza la polemica su Facebook e Twitter.
Gli scacchi sono accusati di razzismo per il fatto che il giocatore con le pedine bianche ha il vantaggio della prima mossa, mentre le pedine nere muovono sempre per seconde.
Dopo il film Via col vento, il caso dei cioccolatini e di un noto amaro italiano, anche il gioco degli scacchi è stato travolto da un’accesa polemica sui Social media, dove sembra diffondersi l’idea che la regola della prima mossa ai bianchi sia ingiusta e razzista.
La diatriba è stata generata da un tweet di Jon Adams (economista e portavoce della Federazione australiana degli scacchi nel 2015) nel quale dichiarava il rifiuto di esprimersi sul presunto razzismo degli scacchi, come gli era stato chiesto dall’ABC di Sydney .
Nel giro di poco tempo sono intervenuti Anatoly Karpov, ex campione del mondo di scacchi, e il suo storico avversario Garry Kasparov, da anni oppositore politico di Putin nel partito dei democratici; secondo entrambi l’accusa di razzismo si sarebbe generata a causa di un “periodo di follia totale”.
Scacchi accusati di razzismo, non è la prima volta
In realtà la polemica di questi giorni è una questione vecchia, portata di nuovo in auge dalla scia di proteste contro l’odio etnico-razziale dopo la morte dell’americano George Floyd.
Una simile questione era nata anche lo scorso anno sempre per lo stesso motivo: le regole degli sacchi - e chi le ha inventate - sarebbero razziste perché i bianchi hanno il vantaggio della prima mossa mentre i neri devono aspettare il “secondo turno”.
Era successo durante la Giornata Internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, quando due giovani campioni di scacchi avevano deciso di sovvertire le regole del gioco facendo muovere prima le pedine nere per lanciare un messaggio di uguaglianza.
Perché negli scacchi muovono prima i bianchi?
A questo punto sorge spontaneo chiedersi come mai la prima mossa spetta ai bianchi e chi ha stabilito questa regola. Ecco alcune precisazioni.
All’origine di questa scelta non c’è alcuna motivazione razziale, anzi si tratterebbe di una pura norma convenzionale. Uno dei due deve necessariamente muovere per primo.
Inoltre il colore delle pedine - il bianco e il nero - non cela alcun simbolismo ma è una scelta giustificata dall’esigenza di prevedere due tonalità contrapposte e differenti, nessuna allusione quindi all’origine etnica.
La regola per cui chi ha i bianchi muove per primo non è sempre stata così: nel ‘900, ad esempio, i due giocatori prima di iniziare la partita potevano scegliere a sorte a chi sarebbe spettata la prima mossa.
Anche oggi nei tornei professionali - quelli in cui si ha la possibilità di fare più giocate - le pedine bianche e nere vengono stabilite a rotazione. In questo modo tutti i partecipanti hanno la possibilità di iniziare per primi nello stesso numero di partite, così da mitigare l’eventuale vantaggio che potrebbe avere chi sceglie sempre i bianchi.
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