Scadenza acconto Iva dicembre 2024, chi lo versa e come

Nadia Pascale

24 Dicembre 2024 - 10:56

Ultime scadenze fiscali per il mese di dicembre 2024, i titolari di partita Iva devono versare l’acconto Iva. Ecco come si calcola, i codici tributi e i termini per il versamento.

Scadenza acconto Iva dicembre 2024, chi lo versa e come

Ultimi giorni per il versamento dell’acconto Iva, è in scadenza il 27 dicembre il termine per il pagamento. Ecco chi deve pagare l’acconto Iva, i codici tributo da utilizzare e come effettuare correttamente il versamento.

Entro il prossimo 27 dicembre 2024 i soggetti che eseguono le operazioni mensili e trimestrali di liquidazione e versamento dell’Iva sono tenuti a versare l’acconto per l’anno 2024.

Anche dicembre è stato un mese ricco di scadenze fiscali e tra gli ultimi impegni previsti c’è il versamento dell’acconto Iva. Lo stesso è dovuto solo dai contribuenti che hanno maturato un importo minimo di 103,29 euro. Inoltre sono esclusi dall’obbligo i contribuenti che non sono tenuti a effettuare le liquidazioni periodiche Iva.

Ecco i dettagli per effettuare correttamente il versamento dell’acconto Iva in scadenza il 27 dicembre 2024.

Come si calcola l’acconto Iva di dicembre?

Gli acconti Iva possono essere calcolati applicando 3 diversi metodi:

  • metodo storico, l’acconto Iva è pari all’88% del versamento effettuato – o che avrebbe dovuto essere effettuato – per il mese di dicembre o l’ultimo trimestre dell’anno scorso. Ne consegue che i contribuenti mensili devono avere riferimento per la base del calcolo alla liquidazione del mese di dicembre 2023, mentre i contribuenti trimestrali alla dichiarazione annuale Iva o agli importi risultanti dal modello Redditi.
  • metodo previsionale, può essere utilizzato solo dai contribuenti che ritengono per l’anno in corso di maturare un volume d’affari inferiore rispetto all’anno precedente. In questo caso l’acconto si basa su una stima del debito tributario che, secondo il contribuente, risulterà dall’ultima liquidazione periodica 2024 o dalla dichiarazione annuale. Anche in questo caso il calcolo Iva viene effettuato sull’88% del volume d’affari previsto;
  • metodo analitico, basato sulle operazioni effettuate e registrate alla data del 20 dicembre 2024.

Gli importi versati nell’acconto Iva da pagare a dicembre possono essere sottratti una stima del debito tributario che, secondo il contribuente, risulterà dall’ultima liquidazione periodica 2024 o dalla dichiarazione annuale.
In base all’articolo 36 del d.P.R. n. 633/1972, ai fini della liquidazione dell’IVA, il contribuente che si avvale della contabilità separata, deve calcolare separatamente l’importo di ogni attività svolta. Dopo aver effettuato il calcolo separato può eventuamente operare compensazioni tra importi a credito e a debito.

Come effettuare il versamento dell’acconto Iva?

L’acconto Iva deve essere versato entro il 27 dicembre del 2024. Il versamento si effettua con il modello F24 da presentare esclusivamente in modalità telematica.
Nel modello devono essere inseriti i codici tributo:

  • 6013 per i contribuenti mensili;
  • 6035 per i contribuenti trimestrali.

Chi non deve versare l’acconto Iva di dicembre 2024

Non tutti i titolari di partita Iva devono versare l’acconto in scadenza il 27 dicembre 2024. Sono esclusi i titolari di partita Iva che, come sopra accennato, dovrebbero versare un importo inferiore a 103,29 euro. Sono inoltre esonerati coloro che:

  • hanno cessato l’attività, anche per decesso, entro il 30 novembre se mensili o entro il 30 settembre se trimestrali, oppure hanno iniziato l’attività;
  • hanno chiuso il periodo di imposta precedente con un credito di imposta;
  • prevedono di chiudere la contabilità Iva con un’eccedenza detraibile di imposta.

I soggetti visti non sono tenuti al versamento dell’acconto Iva entro il 27 dicembre 2024, per motivi “economici”. Vi sono, invece, contribuenti esonerati per la tipologia di attività posta in essere, si tratta di:

  • produttori agricoli;
  • coloro che operano nel settore dello spettacolo e giochi in regime speciale;
  • associazioni sportive dilettantistiche, le associazioni senza fini di lucro e quelle pro loco, in regime forfetario;
  • raccoglitori e venditori di rottami, cascami, carta da macero, vetri e simili, esonerati dagli obblighi di liquidazione e versamento del tributo;
  • imprenditori individuali che hanno dato in affitto l’unica azienda, entro il 30 settembre, se contribuenti trimestrali o entro il 30 novembre, se contribuenti mensili, a condizione che non esercitino altre attività soggette all’Iva;
  • contribuenti che nel periodo di riferimento hanno effettuato solo operazioni non imponibili.

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