Ogni quanto colf e badanti hanno diritto all’aumento di stipendio? Dipende dagli scatti di anzianità: ecco cosa sono e quando si applicano in busta paga.
Anche i lavoratori domestici - come colf, badanti e baby sitter - hanno diritto a un aumento di stipendio nel caso in cui sia trascorso un certo periodo dalla data di assunzione.
La generalità dei contratti collettivi, d’altronde, premiano l’esperienza alle dipendenze del datore di lavoro, stabilendo che dopo un certo numero di anni si ha diritto a un aumento di stipendio. Nel dettaglio, tali aumenti vengono riconosciuti per effetto dei cosiddetti scatti di anzianità, quali appunto i fattori che comportano un aumento della retribuzione in base al tempo in cui un dipendente è impiegato per la stessa azienda.
Anche il Ccnl lavoro domestici lega gli aumenti di stipendio all’anzianità del dipendente o della dipendente: nel dettaglio, qui viene stabilito che per colf, badanti e baby sitter lo scatto per anzianità avviene ogni 2 anni. A ciò si aggiunge poi l’obbligo per il datore di lavoro di aggiornare lo stipendio (minimo) in base all’andamento dell’indice dei prezzi, adeguando così la busta paga al costo della vita: ragion per cui quest’anno c’è stato un incremento del 9,2% (qui tutte le tabelle).
Oltre alla rivalutazione annua, quindi, c’è un altro caso in cui colf e badanti hanno diritto all’aumento di stipendio e dipende appunto dagli scatti di anzianità. Un obbligo che grava sul datore di lavoro di cui poche collaboratrici domestiche sono a conoscenza, nonostante in vigore dal 1972.
A tal proposito, per coloro che non sono informati su questo importante diritto, ecco come funzionano gli scatti di anzianità, un diritto essenziale per i lavoratori domestici a cui nessun datore di lavoro non può in alcun modo derogare.
Scatti d’anzianità Ccnl lavoro domestico
Come anticipato, gli scatti d’anzianità per colf e badanti sono stati introdotti nel lontano 1972. Questi sono stati riformati nel 1992, quando la normativa è stata modificata per introdurre delle maggior tutele per queste categorie di lavoratrici. Ad esempio è stato stabilito il divieto di assorbire gli scatti stipendiali in un eventuale superminimo.
La normativa vigente, quindi, prevede che a colf e badanti - naturalmente assunte con regolare contratto di lavoro - va riconosciuto un aumento di stipendio ogni 2 anni di servizio prestato presso la propria famiglia.
Questi lavoratori cominciano a maturare gli scatti d’anzianità a partire dal 1° giorno del mese successivo dall’inizio dell’attività lavorativa. Ad esempio, una colf assunta il 26 marzo del 2021 avrà diritto a un aumento di stipendio il 1° aprile del 2023.
Il Ccnl del lavoro domestico, però, prevede un limite alla maturazione degli scatti d’anzianità: il datore di lavoro deve riconoscerne al massimo 7, dopodiché la collaboratrice domestica pur continuando a lavorare presso la stessa famiglia non avrà diritto ad altri aumenti di stipendio.
Di quanto aumenta lo stipendio
L’aumento di stipendio una volta raggiunto un determinato periodo di impiego, viene calcolato sulla base della retribuzione minima prevista dal Ccnl del lavoro domestico, a seconda del proprio livello di inquadramento professionale.
Nel dettaglio, per ogni scatto d’anzianità il dipendente ha diritto a un aumento del 4% della retribuzione minima.
Attenzione a non commettere errori: la percentuale del 4% si applica sempre sulla retribuzione minima prevista dal Ccnl di riferimento e non sullo stipendio del dipendente. Ad esempio, nel secondo scatto d’anzianità non va aggiunto il 4% allo stipendio attuale della collaboratrice domestica (aumentato del 4% già due anni prima) ma l’8% della retribuzione minima.
Prendiamo come esempio quello di una governante, inquadrata nella categoria C del Ccnl del lavoro domestico. Qui viene fissata in 7,38 la paga minima oraria, quindi, per ogni scatto stipendiale verrà riconosciuto un aumento pari a 0,295 euro all’ora.
Tale importo potrà aumentare solo nel caso in cui le tariffe minime del Ccnl di riferimento verranno aumentate a loro volta (il che come anticipato avviene ogni inizio anno), oppure su discrezione del datore di lavoro.
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