Nella giornata di venerdì 8 marzo è stato indetto uno sciopero generale che coinvolgerà molti lavoratori italiani, ma la Commissione garanzia sciopero ha applicato delle restrizioni per i trasporti.
Venerdì 8 marzo 2024 è previsto uno sciopero generale che coinvolgerà molti comparti, vedendo la partecipazione di lavoratori del settore pubblico, privato e cooperativo. La coincidenza con la Giornata internazionale della donna 2024 non è certo casuale, ma è anzi stata scelta proprio per far luce su problemi ancora attuali riguardanti le discriminazioni di genere nel mondo del lavoro.
Una protesta senza dubbio fondata e in piena linea con le origini di questa Giornata, ma che causerà notevoli disservizi agli italiani. Scuole (tra cui asili nido), università, uffici e sanità sono soltanto alcuni dei settori coinvolti, con il rischio di paralizzare completamente la quotidianità nella maggior parte delle città italiane.
Proprio per questo motivo, la Commissione garanzia sciopero è intervenuta per definire le modalità dell’agitazione sindacale, attenuando il concreto pericolo che una tale concentrazione di scioperi violi i diritti dei cittadini. In particolare, la Commissione si è concentrata sul settore trasporti, peraltro oggetto finora di varie modifiche nell’organizzazione che hanno lasciato molti dubbi ai cittadini che dovranno usare i mezzi pubblici. Ecco cosa sappiamo.
I trasporti sono a rischio per lo sciopero dell’8 marzo?
Come anticipato, le modalità di sciopero sono state ridefinite da una nota della Commissione garanzia sciopero, con attenzione al settore dei trasporti e ai servizi in Abruzzo, essendo la Regione interessata dalle consultazioni elettorali del 10 marzo. Dal comunicato si apprende la segnalazione di un’irregolarità, poiché la delibera n. 22/1979 della Commissione vieta proprio la concentrazione negli scioperi generali del settore trasporto passeggeri (aereo, ferroviario, marittimo e pubblico locale).
Di conseguenza, per i trasporti è ammesso esclusivamente lo sciopero indetto da Slai Cobas per il Sindacato di classe. Lo sciopero indetto da quest’ultimo avrà carattere generale, coinvolgendo settori pubblici, privati e cooperativi per l’intera giornata. Per il settore trasporti, tuttavia, Il Sindacato ha annunciato le seguenti modalità:
- sciopero ferroviario dalle 00:00 alle 21:00;
- sciopero Autostrade dalle 00:01 alle 23:59;
- sciopero del trasporto pubblico locale di 24 ore;
- sciopero aereo di 24 ore;
- sciopero marittimo per collegamenti alle isole maggiori di 24 ore, da un’ora prima delle partenze;
- sciopero marittimo per collegamenti alle isole minori di 24 ore, dalle 00:01 di venerdì 8 marzo.
Le altre sigle sindacali non potranno quindi aderire all’agitazione per il settore trasporti, con disagi ridotti per i viaggiatori. Saranno comunque rispettate le consuete fasce di garanzia, che variano a livello locale.
Le fasce di garanzia
Trenitalia garantisce i servizi essenziali dalle 06:00 alle 09:00 e dalle 18:00 alle 21:00, limitatamente ai treni nazionali e regionali indicati sulla pagina ufficiale. I treni in viaggio a sciopero iniziato arriveranno comunque a destinazione, se raggiungibile entro un’ora.
Trenord segue le stesse modalità di Trenitalia, mentre Italo non ha ancora comunicato nulla. Le fasce di garanzia, se i lavoratori dovessero partecipare alla protesta, dovrebbero comunque essere simili, ovvero quelle di maggiore frequentazione. Si allega il documento con i servizi minimi garantiti da altre imprese di trasporto, fornito da Trenitalia.
Il medesimo principio si applica al trasporto pubblico locale, ma per gli orari precisi si rimanda alle comunicazioni delle società competenti, in quanto variabili sul territorio. Si ricorda che la Commissione garanzia sciopero ha fortemente limitato la protesta in Abruzzo, dove i disagi saranno ridotti al minimo.
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Sciopero generale venerdì 8 marzo
Lo sciopero di venerdì 8 marzo è stato proclamato da Flc CGIL, Slai Cobas, Adl Cobas, Cobas Usb, Cobas Sub, Osp Faisa Cisal, Usi Cit, Clap, Si Cobas, Cub Trasporti, Uitrasporti, Usi 1912, Flaei Cisl e Uiltec Uil, che incroceranno le braccia per chiedere di eliminare le disparità di trattamento.
In particolare, le organizzazioni sindacali italiani protestano contro il gender pay gap, il lavoro di cura “sfruttato e invisibile” a carico delle donne, il precariato e il modello patriarcale, con attenzione alle violenze fisiche fisiche, psicologiche ed economiche ai danni delle donne.
Lo sciopero interesserà quindi gran parte dei servizi pubblici e privati, tra cui la scuola, l’università, la ricerca e la formazione professionale, senza lasciare indietro nemmeno i vigili del fuoco e la sanità (con le dovute precauzioni per garantire i servizi minimi).
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