Lettere anomalia scontrino elettronico: i commercialisti scrivono alle Entrate

Francesco Oliva

02/02/2020

Dopo l’ondata di lettere di compliance dall’Agenzia delle Entrate in materia di scontrino elettronico, i commercialisti si sono fatti sentire: ecco la richiesta fatta all’Agenzia delle Entrate.

Lettere anomalia scontrino elettronico: i commercialisti scrivono alle Entrate

Com’è noto, da metà gennaio l’Agenzia delle Entrate sta inviando ai contribuenti le lettere di compliance in merito a presunte anomalie che si sarebbero verificate nel secondo semestre 2019 in ordine al rispetto dei nuovi obblighi relativi allo scontrino elettronico 2020.

I contribuenti destinatari delle lettere dell’Agenzia delle Entrate sono i titolari di partita IVA con volume d’affari superiore a 400.000 euro, per i quali l’obbligo di scontrino elettronico è partito lo scorso anno.

Tuttavia, come abbiamo già avuto modo di spiegare, moltissime di queste lettere risultano errate, in quanto non hanno tenuto conto del fatto che molti contribuenti non fossero effettivamente obbligati all’invio telematico dello scontrino elettronico, come nei molti casi delle aziende che hanno deciso di certificare il corrispettivo tramite invio di fattura elettronica in luogo proprio dello scontrino elettronico.

Non si è quindi fatta attendere la risposta dei commercialisti.

Lettere Agenzia delle Entrate per anomalie sullo scontrino elettronico 2020: la risposta dei commercialisti

Nel tardo pomeriggio di venerdì, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha diramato una nota ufficiale in cui si legge che:

Tenuto conto che nella maggior parte dei casi la situazione segnalata risulta del tutto normale in considerazione della scelta di certificare con fattura le operazioni nei confronti dei consumatori finali, il Consiglio nazionale dei commercialisti si è prontamente attivato nei confronti dell’Agenzia delle entrate al fine di evitare l’utilizzo del canale CIVIS per i contribuenti non tenuti all’adempimento.

Abbiamo pertanto chiesto all’Agenzia di emanare un comunicato che, nell’ottica della massima collaborazione reciproca, rassicuri i contribuenti e i Commercialisti che li assistono sulla non necessità di fornire risposta alla comunicazione ricevuta nei casi di assenza di anomalie, con il sensibile auspicio di un intervento tempestivo in tal senso”.

In altre parole, i commercialisti chiedono all’Agenzia delle Entrate un comunicato stampa ufficiale/provvedimento in cui si espliciti l’inutilità di rispondere alle lettere di compliance in oggetto nel caso in cui non vi sia nessun elemento di anomalia da segnalare.

Civis Agenzia delle Entrate: cos’è e come funziona il servizio telematico che l’amministrazione finanziaria chiede ai contribuenti di utilizzare nel caso in cui si abbiano segnalazioni da fare

L’Agenzia delle Entrate sta quindi chiedendo ai contribuenti titolari di partita IVA, ed interessati dalle comunicazioni di compliance in materia di scontrino elettronico, di inviare le proprie considerazioni tramite il servizio telematico Civis.

Ma di cosa parliamo esattamente?

Il servizio telematico Civis è messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate al fine di:

  • ottenere assistenza sulle comunicazioni di irregolarità, sugli avvisi telematici e le cartelle di pagamento;
  • richiedere modifiche ai modelli F24 che presentano errori di compilazione;
  • presentare istanza di autotutela per le locazioni;
  • ottenere assistenza per il controllo formale della dichiarazione;
  • ottenere assistenza per le comunicazioni per la promozione degli adempimenti spontanei.

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