Dai concorsi scuola al precariato passando per la Carta del Docente: ecco quali sono i punti dell’incontro tra ministero dell’Istruzione e sindacati dell’8 ottobre.
Sui concorsi scuola e il reclutamento dei docenti si è tenuto l’8 ottobre un incontro tra il ministero dell’Istruzione e del Merito e i sindacati. A darne notizia sono il Mim e le stesse organizzazioni sindacali di categoria Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola Rua.
I punti affrontati sono stati diversi e non solo quindi la questione che riguarda i concorsi scuola e la situazione degli idonei per i quali il ministero ha già avviato un’interlocuzione con la Ue.
Il Mim si prepara, infatti, a bandire il nuovo concorso legato al Pnrr ma i sindacati chiedono una graduatoria a esaurimento per gli idonei della selezione ancora in corso legata alla prima tranche dei fondi europei oltre ovviamente all’immissione in ruolo degli idonei del 2020 ancora in attesa di un contratto a tempo indeterminato.
Durante l’incontro si è discusso dei precari e della Carta del Docente che dal prossimo 14 ottobre sarà di nuovo accessibile al personale di ruolo. Vediamo allora nel dettaglio cosa si sono detti sindacati e Mim durante l’attesissimo incontro.
Scuola: per i concorsi docenti aperta interlocuzione con la Commissione europea
Come confermano anche i sindacati durante l’incontro dell’8 ottobre il Mim ha comunicato che è in corso un’interlocuzione con la Commissione europea per questioni che riguardano i concorsi docenti e una maggiore flessibilità nel sistema di reclutamento al momento legato all’elargizione dei fondi del Pnrr al nostro Paese.
Tale maggiore flessibilità richiesta dal Mim all’Europa dovrebbe consentire una più rapida assunzione degli idonei dei precedenti concorsi, quindi come confermano i sindacati della procedura del 2020, da ricomprendere nella quota dei 70.000 vincitori delle procedure legate al Pnrr.
Più incerto sembra essere il destino degli idonei del primo concorso Pnrr 2023 ancora in corso che non hanno una graduatoria a esaurimento. I sindacati, e gli stessi precari che hanno già protestato portando in piazza le rivendicazioni di categoria, continuano a chiedere una graduatoria e quindi una possibilità per l’immissione in ruolo, eventualità questa non ancora esclusa definitivamente.
Nel corso dell’incontro, infatti, come si evince dai comunicati sindacali, è stata posta proprio la questione degli idonei 2023. La segretaria di Cisl Scuola, Ivana Barbacci, ha evidenziato come sia “inaccettabile che chi aspira a lavorare nella scuola sia costretto a ripetere ogni anno prove concorsuali già positivamente superate”. Già perché il nuovo sistema di reclutamento legato al Pnrr prevederebbe altre due prove di concorso entro il 2026, dal 2025 con nuovi requisiti vale a dire che l’accesso alle prove sarà possibile solo se in possesso dell’abilitazione all’insegnamento.
Il Mim ha inoltre informato che per l’avvio del prossimo anno scolastico si punterà a completare entro luglio le immissioni in ruolo evitando i ritardi prodotti quest’anno dall’aggiornamento delle Gps; sembra dunque escluso che nel 2025 possano essere nuovamente aggiornate le Graduatorie provinciali per le supplenze, richiesta questa che viene dai precari che stanno conseguendo l’abilitazione per la propria disciplina.
In merito alla questione delle supplenze, come si legge nel comunicato del Mim, il ministero “ha sottolineato l’importanza di adottare una politica di welfare per contribuire a risolvere il problema delle rinunce, e dunque delle cattedre vacanti, nelle realtà che scontano un costo della vita più alto.”
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Scuola: confermata la Carta del Docente da 500 euro
Durante l’incontro il Mim ha confermato anche la Carta del Docente che sarà riattivata dal 14 ottobre. Nonostante le ipotesi di una riduzione dell’importo viene confermato il bonus di 500 euro per il personale docente di ruolo. La Carta del Docente, infatti, non spetta ai precari che ne avrebbero maggiore necessità essendo coloro che devono maggiormente puntare ai corsi di formazioni necessari per partecipare ai concorsi. I costi dei concorsi abilitanti si possono coprire in parte con la Carta del Docente, ma cosa fare se un precario non ne ha diritto?
I sindacati infatti, sempre durante l’incontro dell’8 ottobre, hanno chiesto al ministero di estendere la Carta del Docente anche al personale precario, cosa avvenuta solo nel 2023, dando seguito alle decisioni assunte in sede di contenzioso.
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