Scuola, decreto approvato dal Consiglio dei Ministri: confermate le anticipazioni della vigilia riguardo a didattica a distanza e recupero degli apprendimenti.
Scuola, il testo del decreto contenente misure urgenti per gli esami di Stato e la regolare valutazione dell’anno scolastico 2019/2020 è stato approvato dal consiglio dei ministri (spetterà al Parlamento, convertirlo in legge).
Il testo ufficiale non è ancora disponibile ma secondo le ultime indiscrezioni non sono state apportate modifiche rispetto all’ultima bozza.
Tra le novità che interessano ai docenti ce ne sono due di particolare importanza: il riconoscimento della didattica a distanza come strumento utile per il regolare proseguimento dell’anno scolastico e la possibilità che all’inizio del prossimo anno possa essere necessario il recupero degli apprendimenti.
Dall’analisi del testo a disposizione (in attesa che venga pubblicato quello definitivo che - ribadiamo - non dovrebbe prevedere novità) ne risulta quindi che di fatto la didattica a distanza (che prima era facoltativa) diventa obbligatoria.
Inoltre, nel prossimo anno scolastico potrebbe essere necessario il recupero degli apprendimenti per alcuni studenti, visto che - come confermato dalla Azzolina - la didattica a distanza non sta avendo lo stesso successo in tutte le realtà.
Spetterà comunque al MIUR emanare delle ordinanze nelle quali verranno dettate le regole riguardo a possibili corsi di recupero.
Decreto Scuola: la didattica a distanza diventa obbligatoria
Nel testo del decreto - precisamente nel III comma dell’articolo 2 - viene reso di fatto obbligatorio lo strumento della didattica a distanza. Tutti gli insegnanti, quindi, dovranno ricorrervi utilizzando “strumenti informatici e tecnologici a disposizione”.
Nel dettaglio, nell’ultima bozza (che dovrebbe essere confermata in ogni sua parte) si legge che:
In corrispondenza della sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell’emergenza epidemiologica, il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione.
Le prestazioni lavorative e gli adempimenti connessi dei dirigenti scolastici nonché del personale scolastico, come determinati dal quadro contrattuale e normativo vigente, fermo quanto stabilito al periodo precedente e all’articolo 87 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, possono svolgersi nelle modalità del lavoro agile anche attraverso apparecchiature informatiche e collegamenti telefonici e telematici, per contenere ogni diffusione del contagio
Quindi, smart working per personale ATA e Dirigenti Scolastici, didattica a distanza per tutti gli insegnanti i quali, molto probabilmente, dovranno dare prova al DS di quanto si sta facendo per la didattica a distanza.
Decreto Scuola: recupero degli apprendimenti oltre alla didattica a distanza
Lo avevamo anticipato nei giorni scorsi: oltre alla didattica a distanza ci saranno delle possibilità di recuperare gli apprendimenti nel corso del prossimo anno scolastico.
Il Ministro Azzolina lo aveva annunciato nei giorni scorsi, con parole che probabilmente sono state travisate da molti docenti. Questa ha spiegato che “la didattica a distanza in alcuni ambiti sta funzionando meno bene”; per questo motivo sarà necessario recuperare una volta tornati in classe.
Parole che adesso sono messe “nero su bianco” nel decreto Scuola, dove si legge che sarà previsto un “recupero degli apprendimenti per gli alunni delle classi intermedie delle istituzioni scolastiche di tutti i cicli di istruzione, relativi all’anno scolastico 2019/2020, nel corso dell’anno scolastico successivo a decorrere dal 1° di settembre 2020, quale attività didattica ordinaria”.
Nel dettaglio, nell’articolo 1 si legge che il MIUR potrà emanare delle ordinanze che:
Definiscono le strategie e le modalità dell’eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019/2020 nel corso dell’anno scolastico successivo, a decorrere dal 1° di settembre 2020, quale attività didattica ordinaria. L’eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti di cui al periodo precedente tiene conto delle specifiche necessità degli alunni delle classi prime e intermedie di tutti i cicli di istruzione, avendo come riferimento il raggiungimento delle competenze di cui alle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, alle Indicazioni nazionali per i licei e alle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali.
Questo tema viene poi ripreso nell’articolo 2, quando si legge che nella definizione della data di inizio delle lezioni per il prossimo anno bisognerà anche “tener conto dell’eventuale necessità di recupero degli apprendimenti quale ordinaria attività didattica e della conclusione delle procedure di avvio dell’anno scolastico”.
Niente scuola a giugno o luglio, quindi, ma a decorrere dal 1° settembre 2020 bisognerà trovare una modalità per permettere agli alunni di recuperare gli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019-2020.
© RIPRODUZIONE RISERVATA