A Roma e in tutto il Lazio molte scuole non riaprono lunedì 14 settembre: gli istituti restano chiusi fino a dopo il referendum.
Roma, molte scuole chiuse ancora per dieci giorni.
Anche se il Premier Conte ha confermato il primo giorno di scuola al 14 settembre, il prossimo lunedì circa una scuola su cinque a Roma non riaprirà i cancelli: troppe problematiche da affrontare, con i Dirigenti Scolastici che sono stati costretti a chiedere un rinvio per la data di inizio delle lezioni dell’a.s. 2020-2021 che a questo punto riprenderanno solamente dopo il referendum.
E in molti Comuni della Provincia di Roma e della Regione sarà lo stesso: in media il 20% delle scuole resteranno chiuse e specialmente nella zona del Lazio Sud si toccano numeri preoccupanti.
Quanto sta succedendo è conferma della poca organizzazione su tutti i livelli: dal Ministero dell’Istruzione agli stessi Comuni, i quali in molti casi non sono riusciti a dare alle scuole il supporto di cui necessitano. E ci chiediamo cosa cambierà rinviando la ripresa delle lezioni a dopo il referendum: basteranno appena dieci giorni, considerando che bisognerà comunque organizzare le operazioni di voto, per risolvere le problematiche che impediscono la riapertura delle scuole?
Scuole chiuse a Roma: ecco quali
Sono stati giorni molti intensi per le scuole della Capitale: chat dei presidi intasate, informative inviate alle istituzioni, discussioni con i genitori ai quali è stato fatto firmare il patto di corresponsabilità.
Situazioni che in molti casi necessitano di più giorni per essere risolte, anche perché le scuole hanno bisogno dei nuovi banchi per riorganizzarsi. Mario Rusconi, presidente dell’associazione dei presidi di Roma e Lazio, si è scagliato contro l’amministrazione locale, in quanto Roma Capitale nonostante le problematiche diffuse ha scelto di “lasciare tutta la responsabilità sulle scuole”.
Ed è per questo motivo che numerose scuole della Capitale hanno chiesto di non rientrare lunedì 14 settembre, rinviando la riapertura a dopo il referendum del 20 e 21 settembre.
Per altre scuole, come ad esempio per il plesso Crispi dell’IC Largo Oriani, il rinvio è di soli pochi giorni: la ripresa delle lezioni, infatti, dovrebbe slittare al 16 settembre per il prolungarsi delle indagini del servizio di ingegneria.
Il 20% delle scuole rischia di riaprire solo nella settimana del post referendum: nel dettaglio, le richieste di aiuto sono arrivate da ogni parte della Capitale, come ad esempio dal liceo statale “Vittorio Gassman” di Primavalle, l’istituto comprensivo “Pio La Torre” di Torrevecchia, l’istituto di istruzione superiore “Giorgi-Woolf di Viale Togliatti e l’IC Fabiola di Monteverde.
Questi alcuni degli Istituti che dovrebbero non riaprire il prossimo lunedì ma la situazione è in continuo aggiornamento visto che la richiesta è arrivata da molte scuole, da Ostia a Fiumicino, e solo nelle prossime ore verranno prese le decisioni ufficiali.
Scuole chiuse anche in Provincia e in tutto il Lazio
Intanto, molti Comuni della Provincia di Roma e della Regione Lazio hanno scelto di rinviare la riapertura delle scuole a dopo il referendum. È il caso ad esempio di Colleferro, Ciampino e Frosinone (dove nella provincia sono chiuse le scuole di Cassino, Anagni e Sora), mentre a Latina circa 9 scuole su 10 dovrebbero restare chiuse lunedì per riaprire tra il 24 e il 25 settembre.
Nella provincia di Latina restano chiuse le scuole di Sabaudia, Formia, Terracina e Gaeta.
Tornando alla provincia di Roma, troviamo la stessa situazione a Valmontone, Segni, Labico e Artena, e nelle ultime ore è arrivata anche l’ordinanza del Comune di Anzio che rinvia la riapertura.
Nel Reatino, invece, il quadro sembra essere meno complicato visto che solo dei piccoli Comuni hanno deciso per il rinvio, come Cantalupo in Sabina, Casperia e Poggio Nativo.
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