I dati preliminari sulla crescita europea del secondo trimestre hanno mostrato segnali positivi, ma con cautela. Come leggere l’aumento del Pil, che non ha soddisfatto le attese? In focus l’Italia.
L’economia dell’area dell’euro è cresciuta leggermente meno di quanto inizialmente stimato nel secondo trimestre, poiché continuano a emergere segnali che lo slancio si stia indebolendo.
Sebbene i dati suggeriscano che la crescita europea si fondi su una base relativamente solida in questo periodo d’estate, gli analisti temono che la carenza di energia spingerà l’inflazione record ancora più in alto, portando il continente in una recessione. Una flessione della durata di due trimestri è ora più probabile, secondo un sondaggio di Bloomberg, che pone la possibilità al 60%.
I dati sul Pil dell’Europa e dell’Eurozona, anche se preliminari, confermano elementi di fragilità. L’Italia, invece, cresce più della media europea.
Pil Europa ancora in crescita: come leggere i dati?
Eurostat ha affermato che il prodotto interno lordo nei 19 paesi che utilizzano l’euro è aumentato dello 0,6% (stessa percentuale anche considerando tutta l’Ue) su base trimestrale ad aprile-giugno,per un aumento del 3,9% su base annua. L’ufficio aveva precedentemente stimato la crescita trimestrale allo 0,7% e l’aumento anno su anno al 4,0%.
L’occupazione}
nell’Eurozona è cresciuta dello 0,3% su base trimestrale, per un rialzo del 2,4% su base annua.
Gli economisti ritengono che la crescita del secondo trimestre possa essere l’ultimo sussulto positivo dell’economia, prima che l’inflazione sempre più alta e i problemi della catena di approvvigionamento causino una lieve recessione nel corso dei prossimi 12 mesi.
L’inflazione dovrebbe raggiungere una media di quasi l’8% nel 2022, circa quattro volte l’obiettivo della Banca centrale europea. I funzionari hanno sottolineato l’importanza di reagire con forza per evitare che le aspettative di una maggiore inflazione si rafforzino, anche se alcuni economisti si chiedono fino a che punto i tassi di interesse possano essere incrementati in caso di recessione.
Incombe, inoltre, su tutte le economie europee la guerra in Ucraina. L’incertezza nel corso del conflitto ha messo al tappeto la fiducia dei consumatori e delle imprese, mentre permangono i timori che un’interruzione completa delle forniture di gas russe farebbe precipitare il blocco in una recessione molto più profonda.
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Italia cresce più della media
La crescita del secondo trimestre ha registrato un risultato soddisfacente, con una forte performance, per Italia e Spagna, in ripresa rispettivamente dell’1,0% e dell’1,1% su base trimestrale.
La stagnazione, invece, è emersa nella più grande economia del blocco, la Germania. La Francia ha mostrato un +0,5%.
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