Inflazione alle stelle, costi energetici in aumento, crescita cinese in affanno, banche centrali aggressive: cosa è successo nella settimana economica? 5 grafici per un’analisi.
Settimana intensa a livello globale per l’economia: dati macro cruciali hanno segnato gli ultimi sette giorni, evidenziando un allarme inflazione e non solo.
Dagli Stati Uniti all’Europa, fino alla Cina e alle altre nazioni emergenti, i riflettori restano accesi su indicatori ed eventi che stanno muovendo l’economia mondiale.
Cosa è successo di importante nella prima settimana di giugno.
L’economia globale si muove, con inflazione record e non solo
L’inflazione ai massimi nella zona euro ha nuovamente alimentato il dibattito sull’inasprimento della Banca centrale europea in occasione della riunione politica della prossima settimana, dove i funzionari dovrebbero porre fine agli acquisti di attività e gettare le basi per un decollo dei tassi di interesse il mese prossimo.
Negli Stati Uniti, la crescita dell’occupazione è rimasta solida a maggio e ha suggerito che l’economia regge, mentre la Federal Reserve aumenta i tassi di interesse.
Ucraina, Canada e Kenya sono state tra le banche centrali che hanno aumentato gli oneri finanziari per combattere l’aumento dell’inflazione.
Nel frattempo, i funzionari cinesi stanno perseguendo misure per sostenere un’economia traballante e la crescita economica del primo trimestre del Brasile si è rivelata deludente.
Dove va il mondo economico? 5 grafici in focus
Per fissare i numeri economici salienti della settimana appena trascorsa e tracciare la direzione del mondo in questo complesso momento, si possono analizzare 5 grafici.
Innanzitutto, l’inflazione nell’Eurozona ha accelerato ai massimi storici. Anche il divario tra i tassi di inflazione più alti e più bassi tra i 19 membri del blocco valutario è balzato al livello più ampio di sempre.
La scala va da Malta, dove i prezzi al consumo sono aumentati del 5,6% il mese scorso, all’Estonia, dove l’inflazione ha raggiunto il 20,1%. Si tratta di una differenza di oltre 14 punti percentuali, mai così estrema dal 1999. Il grafico Bloomberg-Eurostat è esplicito:
Tra i dati europei, spicca anche uno sull’Italia: il Paese ha uno dei livelli più bassi di partecipazione al lavoro in Europa, il che potrebbe rivelarsi una delle sfide più difficili da risolvere per l’Ue con il suo sforzo di Recovery Fund da 200 miliardi di euro.
Sul fronte delle banche centrali, l’Ucraina ha più che raddoppiato il suo tasso di interesse con un aumento di 1.500 punti base che porta il benchmark al 25%. I funzionari stanno riattivando gli strumenti politici per arginare l’inflazione e proteggere la valuta maltrattata dall’invasione russa.
Anche Canada, Kenya e Ungheria sono state tra le banche centrali che hanno aumentato i tassi questa settimana.
Nel grafico, in giallo-arancio i maggiori rialzi dei tassi:
Intanto, i prezzi alimentari globali sono rimasti vicino a un record poiché l’invasione russa dell’Ucraina ha interrotto il commercio, alimentando la fame e aggravando la crisi del costo della vita.
Il blocco russo dei principali porti del Mar Nero ha esacerbato le turbolenze nella catena di approvvigionamento, facendo salire i prezzi e spingendo le Nazioni Unite ad avvertire che la carenza di cibo potrebbe spingere milioni di persone a migrare. Nel grafico Fao-Onu il picco dei prezzi:
In Cina, i funzionari hanno promesso di attuare una serie di politiche governative per stimolare la crescita in seguito al recente appello del premier Li Keqiang per evitare una contrazione economica alimentata dal Covid in questo trimestre. Come emerge dal grafico, lo stimolo è maggiore di quello per la pandemia:
Infine, in America Latina, il governo venezuelano sta silenziosamente annullando una politica decennale di sovvenzioni di elettricità, acqua, gas e pedaggi stradali per sostenere i conti fiscali, spostando i costi su imprese e individui abituati da tempo a servizi di pubblica utilità a basso onere.
L’economia brasiliana è cresciuta meno del previsto nel primo trimestre in un’altra battuta d’arresto per il presidente Jair Bolsonaro mentre preparava la sua candidatura per la rielezione.
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