La settimana dei mercati inizia con maggiore cautela rispetto ai giorni scorsi e il rimbalzo delle azioni sembra già superato: per quali motivi? Le previsioni sulla Fed tornano aggressive.
Il rimbalzo delle azioni si è interrotto e i futures azionari statunitensi oscillano, ostacolati dalle aspettative di aumenti aggressivi dei tassi di interesse della Federal Reserve per affrontare l’inflazione elevata.
Il ritiro dei titoli tecnologici è stato tra i freni dell’indice Asia-Pacifico di MSCI. Anche i blocchi del Covid in un’isola turistica cinese hanno colpito il sentiment, mentre la mossa di Hong Kong di tagliare la quarantena obbligatoria non è riuscita ad accendere molto ottimismo.
Altalenanti le negoziazioni cinesi, nonostante i dati nel fine settimana abbiano mostrato che le esportazioni sono aumentate inaspettatamente a luglio con un +18%.
Tensioni su Taiwan, venti di recessione e aspettative sulla Fed e sulla politica monetaria restano le spinte principali dei mercati.
Mercati in pausa: Fed torna protagonista
La settimana inizia da dove era rimasta, ovvero dai dati statunitensi rilasciati venerdì scorso.
Lo straordinario rapporto sulle buste paga Usa ha respinto i discorsi sulla recessione, ma ha anche rafforzato la tesi per aumenti dei tassi più elevati. I mercati sono rapidamente passati a quotare circa il 70% di possibilità che la Federal Reserve decisa un rialzo dei tassi di 75 punti base a settembre, inviando i rendimenti a due anni in rialzo di 20 punti base venerdì e invertendo ulteriormente la curva.
“Nonostante la crescita lenta e il previsto calo dell’IPC di luglio dello 0,2% m/m, la Fed probabilmente aumenterà i tassi ufficiali di 75 pb nella riunione di settembre”, ha affermato Bruce Kasman, responsabile della ricerca economica di JPMorgan. “La questione chiave è se deciderà che un aumento sostanziale del tasso di disoccupazione è necessario per raggiungere i suoi obiettivi”, ha avvertito. “Se questo è il caso, la sua guida sui tassi si sposterà significativamente più in alto, insieme a un messaggio che probabilmente si rivelerà meno sensibile alle delusioni della crescita a breve termine”.
I mercati hanno reagito poco, invece, alla notizia che domenica il Senato degli Stati Uniti ha approvato un progetto di legge da 430 miliardi di dollari inteso a combattere il cambiamento climatico dopo alcuni compromessi sulla tassazione all’interno dell’accordo.
“Sembra improbabile che le modifiche cambieranno sostanzialmente l’impatto fiscale netto della legislazione, che continuerà a essere inferiore allo 0,1% del PIL per i prossimi anni, poiché la nuova spesa e le nuove tasse si compensano grosso modo”, hanno affermato gli analisti di Goldman Sachs.
La tensione Usa-Cina su Taiwan rimane elevata. L’esercito cinese ha annunciato una nuova esercitazione vicino all’isola autogovernata in seguito alla visita del presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi.
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