Si può lasciare l’usufrutto per testamento?

Ilena D’Errico

1 Settembre 2024 - 00:13

Il diritto di usufrutto può essere lasciato nel testamento in favore degli eredi? Ecco chi può farlo (e chi no) secondo la legge.

Si può lasciare l’usufrutto per testamento?

Il diritto di usufrutto può derivare da un lascito ereditario, ma non sempre è possibile inserirlo nel testamento. Tutto cambia a seconda dei diritti del testatore, che possono consentirgli di costituire l’usufrutto in capo agli eredi o, al contrario, rendere nulla qualsiasi disposizione testamentaria in questo senso.

Per chi apprende dell’esistenza di un testamento in questo senso può quindi risultare complicato interpretare correttamente le disposizioni, interrogativi che si pongono anche coloro che intendono realizzare questo tipo di lascito.

Ecco cosa prevede la legge.

Cos’è l’usufrutto e come si costituisce

Il diritto di usufrutto consente al titolare di godere e disporre liberamente del bene appartenente ad altri soggetti, senza poterne variare la destinazione economica, mentre i proprietari ne conservano la nuda proprietà. Il proprietario, per tutta la durata dell’usufrutto, non può quindi utilizzare il bene finché non gli viene restituito dall’usufruttuario oppure il diritto di quest’ultimo scade.

Qualsiasi bene non deperibile può essere oggetto dell’usufrutto, che però ha comunque una durata limitata. Per la natura temporanea di questo diritto, il limite massimo previsto dalla legge è di 30 anni per i soggetti giuridici e nella vita dell’usufruttuario per tutti gli altri. L’usufrutto può costituirsi per legge, per contratto, per usucapione e anche per testamento.

Si può lasciare l’usufrutto per testamento?

Il diritto di usufrutto si estingue necessariamente alla morte dell’usufruttuario, trattandosi di un diritto non trasmissibile agli eredi. Questo significa che chi è titolare del diritto di usufrutto non può inserirlo nel testamento in favore dei propri familiari, che potranno eventualmente ottenere il diritto con un contratto in accordo con il legittimo proprietario del bene.

La legge, infatti, prevede che il diritto di usufrutto non sia trasmissibile per testamento, bensì che possa essere costituito dal testamento. In altre parole, il proprietario di alcuni beni può far sorgere il diritto di usufrutto in capo agli eredi (e destinare ad altri la nuda proprietà), mentre gli eredi dell’usufruttuario non hanno alcun diritto di subentro.

Come lasciare l’usufrutto nel testamento

Ci sono essenzialmente tre condizioni per lasciare validamente l’usufrutto nel testamento:

  • il testatore deve essere il proprietario dei beni in questione;
  • deve trattarsi di beni infungibili, ossia non deperibili;
  • l’usufrutto deve essere destinato a persone diverse dai proprietari.

L’usufrutto costituito con l’eredità è molto vantaggioso con riguardo agli immobili, soprattutto perché permette di ovviare alle limitazioni imposte dalle quote di legittima e di garantire agli eredi scelti una rendita o anche soltanto “un tetto sulla testa”. Tra i poteri dell’usufruttuario, infatti, c’è anche la possibilità di affittare l’immobile e ricevere i canoni di locazione, con l’unico obbligo di conservare il bene in buono stato e consegnarlo in condizioni ottimali al proprietario alla scadenza.

L’usufrutto può essere disposto nel testamento come legato, ossia come attribuzione di un diritto su uno specifico bene, oppure sull’universalità dei beni ereditari. Nel testamento sarà quindi opportuno specificare il beneficiario, il bene in questione e la durata dell’usufrutto (se inferiore alla vita del titolare), lasciando l’assegnazione della proprietà alle norme di legge o indicando anche chi la erediterà.

Posso cedere l’usufrutto?

Il diritto di usufrutto non può superare la vita dell’usufruttuario o la scadenza pattuita contrattualmente, ma durante questo periodo di tempo il titolare gode di una notevole discrezionalità. A patto di non variare la destinazione economica del bene, e salvo che il diritto non si estingua prima del tempo (ad esempio per prescrizione), è anche possibile cedere o vendere il proprio diritto a un’altra persona, a meno che il proprietario lo vieti direttamente.

Non trattandosi di un nuovo usufrutto, tuttavia, il diritto in capo al terzo avrà comunque termine corrispondente alla vita del primo usufruttuario o alla scadenza pattuita inizialmente con il nudo proprietario. Questo aiuta a capire perché lasciare l’usufrutto nel testamento non avrebbe alcuna validità per il titolare di questo diritto.

Iscriviti a Money.it