Restano in vigore anche nel 2025 le agevolazioni Sismabonus per chi migliora la staticità degli edifici, ma ci sono importnti novità per gli importi. Ecco lavori ammessi e beneficiari.
Cambia il Sismabonus nel 2025, le modifiche riguardano le aliquote agevolabili che vengono ridotte.
Vigente dal 2025 anche una semplificazione degli adempimenti.
Con la Legge di Bilancio 2025 si è proceduto confermare il Sismabonus fino al 2027, ma con una importante revisione delle aliquote previste per i lavori di efficientamento legati alla staticità degli edifici.
L’Italia, infatti, è un Paese a elevato rischio sismico e si rende necessario adeguare gli edifici, pubblici e privati, al fine di renderli più sicuri.
Ma cos’è il Sismabonus e come funzionerà nel 2025? Ecco una pratica guida.
Cos’è il Sismabonus 2025
Il Sismabonus è un’agevolazione fiscale che consente di ottenere detrazioni per interventi volti a migliorare la staticità degli edifici localizzati in zone sismiche a rischio.
Possono ottenere l’agevolazione in oggetto i contribuenti soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) e i soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società (Ires).
Dal 2017 sono agevolabili gli interventi realizzati su tutti gli immobili di tipo abitativo e su quelli utilizzati per le attività produttive, situati nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) e nelle zone sismiche a minor rischio (zona sismica 3).
Le zone sismiche sono individuate dall’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003.
Sono escluse dall’agevolazione le zone sismiche classificate con rischio 4 (lieve).
Per capire l’entità del taglio, c’è prima una breve parentesi sulle aliquote in vigore nel 2024, cioè fino al 31 dicembre 2024:
- se dall’intervento deriva una riduzione del rischio sismico di 1 classe la detrazione è del 70%;
- se dai lavori deriva il recupero di 2 classi di rischio la detrazione è dell’80%;
- se gli interventi sono realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali la detrazione per la riduzione di 1 o 2 classi di rischio sismico è rispettivamente dell’80% o 85% .
Dal 1° gennaio 2025 tutto cambia perché la normativa non fa più cenno alla riduzione del rischio sismico, tutti gli interventi hanno lo stesso trattamento.
La detrazione per il 2025 è al 50% sull’immobile definito “prima casa”. Si riduce al 36% per gli altri immobili tra cui anche gli immobili non residenziali.
Nel 2026 e nel 2027, l’aliquota del Sismabonus sarà pari al 36% per gli interventi realizzati sulle prime case e al 30% per gli interventi realizzati su abitazioni diverse dalla prima casa e altre tipologie di immobili. Naturalmente appare conveniente effettuare i lavori nel 2025 perché dal 2026 la riduzione è ancora maggiore.
Novità vi sono anche per il tetto di spesa, infatti nel 2025, per i contribuenti con reddito fino a 75.000 euro, resta confermato il tetto di spesa di 96.000 euro, mentre per chi ha un reddito maggiore, il tetto di spesa sarà calcolato avendo come parametro di riferimento il quoziente familiare. L’effettivo ammontare dello stesso quindi dipende da redditi, numero di figli, presenza di disabili nel nucleo.
In realtà il Sismabonus in questo modo si sovrappone al Bonus Ristrutturazioni, infatti, non è più richiesto il miglioramento della classe sismica.
Agevolazioni per Sismabonus acquisti
Il taglio ha riguardato anche le agevolazioni previste per chi acquista immobili nelle zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3. Fino al 31 dicembre 2024 Chi acquista un immobile in un edificio demolito e ricostruito nei Comuni in zone classificate a “rischio sismico 1”, può detrarre dalle imposte una parte consistente del prezzo di acquisto (75 o 85%, fino a un massimo di 96.000 euro).
Con Dl n. 34/2019 tali benefici sono stati estesi anche all’acquisto di un immobile in zona rischio classificata “2” o “3”.
Affinché si possa ottenere l’agevolazione in oggetto è necessario che i lavori siano stati terminati nell’arco dei 30 mesi antecedenti alla vendita.
Nel 2025 si ottiene una detrazione del 50% su un tetto massimo di spesa di 96.000 euro. L’aliquota scende al 36% se l’immobile non è adibito a prima casa. Nel 2026 e nel 2027, le aliquote del Sismabonus acquisti saranno pari al 36% per le prime case e al 30% per seconde case e immobili a destinazione diversa.
Come si determina il rischio sismico?
Si è detto che a partire dal 1° gennaio 2025 per ottenere il Sismabonus non è più necessario il miglioramento della classe sismica. Nonostante questo, per chi volesse comunque avere la certezza a fini personali di aver ridotto il rischio sismico, ricordiamo che i criteri per determinarlo nelle varie zone d’Italia sono indicati nell’allegato 1 all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003. Nell’allegato è contenuta anche la classificazione sismica per ciascun comune italiano, di conseguenza invitiamo le persone interessate a scaricare il documento in modo da conoscere la classificazione del Comune di proprio interesse.
Le classi di rischio sismico di un immobile sono 8:
- A+,;
- A;
- B;
- C;
- D;
- E;
- F;
- G.
Gli edifici in classe G si trovano nelle condizioni di rischio massimo. Mentre, gli immobili in classe A+ si trovano nelle condizioni di rischio minimo.
Per determinare la classe di rischio sismico dell’edificio conseguita in seguito ai lavori occorre il collaudo statico.
Chi può avvalersi del sismabonus 2025?
I soggetti che possono beneficiare dell’agevolazione Sismabonus 2025 sono:
- proprietari e nudi proprietari;
- titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- comodatari e locatari;
- soci di cooperative divise e indivise;
- imprenditori individuali, per gli immobili adibiti ad attività produttive;
- società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi
equiparati, imprese familiari; - dal 2018 le detrazioni sono fruibili anche dagli Istituti autonomi case popolari e istituti assimilati.
Le agevolazioni sono estese a:
- familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado);
- coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
- componente unione civile;
- convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1°gennaio 2016.
Tali soggetti possono effettivamente portare in detrazione le spese nel caso siano state sostenute da loro.
Sismabonus 2025 rafforzato per i comuni dei crateri sismici
Il Superbonus rafforzato è una combinazione tra Superbonus e Sismabonus e si applica esclusivamente agli immobili ubicati nei crateri sismici. Inizialmente l’agevolazione era prevista fino al 31 dicembre 2025, ma di fatto è stata cancellata e quindi non è possibile avvalersene.
Le norme del Sismabonus rafforzato, o Superbonus rafforzato, prevedevano che il contribuente potesse scegliere di intervenire nella ricostruzione dell’immobile colpito dal sisma sfruttando il contributo ricostruzione, a questo si aggiungevano le agevolazioni del Superbonus per gli importi eccedenti a quanto riconosciuto come contributo alla ricostruzione.
In alternativa, il beneficiario poteva optare per un unico contributo sotto forma di Superbonus 110% ma con il limite di spesa agevolabile aumentato del 50% (144.000 euro).
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Come pagare le spese per gli interventi del sismabonus?
Il recupero delle spese sostenute per migliorare la staticità degli edifici avviene attraverso le detrazioni fiscali da Irpef e Ires, nella misura della propria capienza fiscale. Gli importi sono divisi in 5 rate annuali di pari importo.
Per fruire delle detrazioni legate al sismabonus è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico “dedicato”, bancario o postale (anche “on line”), dal quale risulti:
- la causale del versamento;
- il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.
Si ricorda che in assenza dei requisiti anche formali si può decadere dai benefici delle detrazioni per Sismabonus,.
C’è decadenza anche nel caso in cui siano violate le norme sulla sicurezza luoghi di lavoro o gli obblighi contributivi e in caso di falsa attestazione dei costi sostenuti.
Sismabonus 2024 con cessione del credito e sconto in fattura?
A partire dal 17 febbraio 2023 le agevolazioni fiscali previste per Superbonus, Ecobonus, Bonus ristrutturazioni, Sismabonus, Sismabonus acquisti, installazione di impianti fotovoltaici e di colonnine per le auto elettriche potrà essere fruita esclusivamente attraverso le detrazioni fiscali. Non sono più attive le agevolazioni tramite sconto in fattura e cessione del credito.
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