Smart working, contratti di lavoro e concessioni balneari: cosa cambia con il decreto Milleproroghe

Stefano Rizzuti

15 Febbraio 2023 - 17:53

Proroga dello smart working e delle concessioni balneari, novità per i contratti di lavoro e stralcio dell’estensione dei diritti tv: ecco cosa cambia con il decreto Milleproroghe.

Smart working, contratti di lavoro e concessioni balneari: cosa cambia con il decreto Milleproroghe

Il decreto Milleproroghe prosegue il suo iter nell’Aula del Senato. In discussione c’è un pacchetto di circa 200 emendamenti, ma circa 50 dovrebbero essere ritirati per accelerare l’approvazione del provvedimento. La votazione è attesa nelle prossime ore e poi il provvedimento passerà all’esame della Camera.

Il governo porrà la questione di fiducia a Montecitorio, come già annunciato dalla maggioranza, con il voto finale atteso nella giornata del 23 febbraio. Vediamo quali sono le principali novità del decreto Milleproroghe e quali sono, invece, i nodi ancora da sciogliere a partire dalla questione dei balneari, analizzando le misure su smart working, diritti tv e crediti d’imposta.

Stop alla proroga dei diritti tv

Una delle novità è stata introdotta dal governo, con la decisione di presentare un emendamento che sopprime la norma che allunga da 3 a 5 anni i contratti per la cessione dei diritti televisivi per il mondo del calcio. La norma era stata introdotta con un emendamento presentato da Claudio Lotito, ma è stata stralciata anche in seguito ai rilievi espressi dal Quirinale.

La proroga differenziata dello smart working

Tra le novità del decreto Milleproroghe c’è anche quella relativa al capitolo smart working: in commissione sono state approvate delle modifiche al lavoro agile che hanno lasciato perplessità. In particolare, ci sarebbe una disparità di trattamento tra i dipendenti pubblici e quelli privati.

Per i lavoratori del privato, infatti, dal 28 febbraio è possibile accedere al telelavoro fino al 30 giugno sia per i fragili che per chi ha figli fino a 14 anni. Per i dipendenti pubblici lo smart working viene riservato solamente ai lavoratori fragili, senza la possibilità di ricorrere al lavoro agile per chi ha figli sotto i 14 anni.

Milleproroghe, le novità sui contratti di lavoro

Sempre in commissione è arrivato l’ok alla proroga della norma che prevede la possibilità, per i contratti di somministrazione a tempo determinato, di impiegare il lavoratore in missione per periodi superiori ai 24 mesi, anche quando non sono continuativi, senza che scatti il principio della costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Finora questa norma era applicabile fino al 30 giugno 2024, mentre la proroga la estende fino al 30 giugno 2025.

La formazione durante le ore di lavoro

Una delle novità del decreto Milleproroghe riguarda l’estensione, per tutto il 2023, del Fondo nuove competenze. I contratti collettivi potranno prevedere degli accordi per la rimodulazione dell’orario di lavoro, almeno in parte, permettendo così al personale di frequentare percorsi di sviluppo delle competenze sulla base delle esigenze aziendali. Il Fondo prevede uno stanziamento da 230 milioni di euro che va a coprire la spesa per le ore di formazione e i contributi previdenziali.

Concessioni balneari, cosa cambia con il Milleproroghe

Uno dei punti più difficili da districare per la maggioranza è stato quello delle concessioni balneari. Le commissioni Bilancio e Affari costituzionali hanno approvato un emendamento che prevede la proroga di un anno delle concessioni attuali: si passa dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2025. Proroga che varrà per i comuni che hanno un contenzioso in essere o difficoltà legate alla procedura in corso. Viene rinviato a fine luglio, invece, il termine per l’adozione di una mappatura aggiornata delle concessioni. Con queste nuove norme il rischio è l’arrivo di una procedura d’infrazione da parte dell’Ue.

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