Spagna e Portogallo dimenticano la crisi. Adesso sono quelli che crescono di più

Violetta Silvestri

28/06/2024

La crescita di Spagna e Portogallo è la grande sorpresa economica dell’Europa. Come hanno fatto i due Paesi a superare la crisi e a guidare la ripresa in Ue? E perché l’Italia è rimasta indietro?

Spagna e Portogallo dimenticano la crisi. Adesso sono quelli che crescono di più

L’Europa crescerà a due velocità nel 2024, ma la sorpresa è su quali Paesi correranno di più.
Spagna e Portogallo sembrano destinati a guidare la ripresa dell’Unione Europea, ribaltando finalmente la loro posizione da fanalino di coda nell’economia del vecchio continente.

I dati sul Pil 2023 e le aspettative per l’anno in corso parlano chiaro: i due Paesi si sono lasciati alle spalle decenni di crisi e indebitamento alle stelle, puntando su una crescita intorno al 2% che fa impallidire la Germania in recessione e la Francia, appena entrata nel club degli Stati sottoposti a infrazione Ue per il deficit in eccesso.

Una ripresa del settore turistico dopo la crisi pandemica, la minore dipendenza dalle forniture energetiche russe rispetto ad altri Paesi Ue - come la Germania - e una più attenta gestione del debito nazionale hanno aiutato Spagna e Portogallo a cambiare rotta. Le economie spagnola e portoghese, secondo le ultime previsioni della Commissione europea, cresceranno rispettivamente del 2,1% e dell’1,7% nel 2024 dopo aver archiviato il 2023 con brillanti performance, pari a una ripresa superiore al 2%.

Con gli spread sulle obbligazioni rimasti sostanzialmente sotto controllo e l’aspettativa di altri tagli ai tassi da parte della Bce, lo slancio di Spagna e Portogallo potrebbe ancora migliorare. Gli analisti sono concordi nell’affermare che le nazioni del Sud europeo, che hanno quasi disgregato l’euro durante la crisi finanziaria del 2012, stanno ora diventando i motori della regione. Gli esempi di Madrid e Lisbona sembrano confermarlo.

Il miracolo economico della Spagna

Gli ultimi eventi e dati macroeconomici testimoniano l’ottimo stato di salute dell’economia della Spagna: il Paese ha evitato di entrare nella procedura per i disavanzi eccessivi dell’Ue puntando a ridurre il proprio deficit al 3% entro il 2024.

Questo piano è sostenuto da una crescita economica superiore alle attese, stimata al 2,5% quest’anno, dopo che l’economia ha superato le previsioni e ha evidenziato una ripresa dello 0,8% nel primo trimestre 2024.

Secondo il rapporto Eurozone Economic Outlook Q3 pubblicato di recente da S&P Global, Madrid sta evidenziando non solo una normalizzazione post-pandemia del turismo, ma anche una produzione industriale in continua espansione.

“L’anno scorso, la spesa dei consumatori è stata il principale motore della crescita, aggiungendo un punto percentuale ai 2,5 punti percentuali di rialzo del Pil spagnolo. Il calo più precoce e netto dei prezzi dell’energia rispetto alle altre principali economie dell’eurozona, sostenuto dalle misure governative, spiega in parte la ripresa più forte della spesa dei consumatori”, ha scritto la nota.

Gli analisti hanno anche notato che le famiglie spagnole hanno ridotto la leva finanziaria e ora non sono più indebitate delle loro controparti tedesche, con un rapporto debito/reddito dell’85% rispetto al 128% del 2012.

Un’ottima ripartenza dei servizi, la riforma fiscale che ha favorito maggiori entrate con tasse sui più abbienti, un mix energetico vincente e non dipendente in modo eccessivo dal gas russo sono stai fattori di successo, sommati anche alle mosse governative per favorire i cittadini più vulnerabili.

Il governo spagnolo ha approvato martedì scorso un pacchetto di aiuti per combattere l’inflazione del valore di quasi 3 miliardi di euro, che comprende misure come una riduzione dell’imposta sul reddito per i lavoratori con salario minimo e un’estensione dell’azzeramento dell’IVA sui beni come i prodotti alimentari.

Queste misure dovrebbero stimolare la domanda e i consumi, favorendo la crescita economica. Per il 2025, l’Ue prevede un Pil a +1,9% in Spagna.

La rivincita del Portogallo

Dopo aver chiuso il 2023 con una crescita del 2,3%, il Portogallo dovrebbe registrare una ripresa degna di nota anche nel 2024. La Commissione Ue ha previsto un aumento dell’1,7% per il Pil di quest’anno, con una performance ancora migliore nel 2025 (+1,9%).

Inoltre, nel 2023 il debito pubblico è sceso al di sotto del 100% del Pil (era al 98,7%) e si è registrato un elevato surplus di bilancio, il più alto mai raggiunto dalla caduta della dittatura nel 1974.

Nelle sue previsioni, la Commissione Ue ha sottolineato proprio il positivo andamento dei conti pubblici portoghesi. La stima è di un rapporto debito pubblico/Pil in costante diminuzione, anche se a un ritmo più lento. “Si prevede che gli avanzi del saldo primario previsti e il differenziale favorevole tra tasso di crescita e interesse ridurranno il rapporto al 95,6% nel 2024 e al 91,5% nel 2025”, si legge nel documento Ue.

Le analisi degli esperti fanno notare che l’economia portoghese sta vivendo un momento d’oro grazie alle esportazioni e al turismo che ha battuto tutti i record: il 2023 è stato l’anno migliore della storia, con più di 30 milioni di visitatori e 25 miliardi di euro di entrate.

Non solo, nei suoi quasi nove anni di Governo, il presidente socialista Costa si è distinto per la volontà di contenere la spesa pubblica e di mantenere sempre i conti in pareggio, con l’obiettivo di conformarsi alle richieste europee. Il rigore di bilancio, interrotto solo durante la pandemia per far fronte alle spese straordinarie durante l’emergenza sanitaria, ha migliorato l’immagine del Paese, che ora è molto apprezzato dalle agenzie di rating internazionali e dalle istituzioni dell’Ue.

Tuttavia, la medaglia ha il suo rovescio. L’ossessione per i surplus di bilancio ha eroso il potere d’acquisto delle classi medie e la qualità dei servizi pubblici, ha commentato André Freire, politologo dell’Istituto universitario di Lisbona.

Negli ultimi due anni si sono verificate continue proteste sul deterioramento dell’assistenza sanitaria e dell’istruzione, oltre a lamentele per la mancanza di investimenti pubblici, che i leader di governo sperano ora di compensare con i fondi Next Generation dell’Ue.

La svolta economica portoghese è iniziata, ma le sfide economiche da affrontare sono ancora molte.

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