Spid non verrà accantonato, ma da giugno - dopo il rinnovo delle convenzioni - il sistema potrebbe cambiare: app unica nazionale o identità digitale europea?
Ormai sembra certo: Spid non verrà cancellato. Il sistema digitale per l’accesso ai servizi online della pubblica amministrazione non verrà accantonato. A garantirlo è anche Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, che a SkyTg24 Economia spiega perché, a suo giudizio, è probabile che Spid non venga superato.
Come ricorda il presidente dell’Inps, attualmente sono più di 33 milioni le utenze attive di Spid e la maggior parte dei servizi della Pa è accessibile attraverso questo sistema. In sostanza, il ragionamento di Tridico è che la digitalizzazione sta andando sempre più in questa direzione e tornare indietro è praticamente impossibile.
Tridico sottolinea che siamo entrati in una dimensione in cui le persone preferiscono fare tutto da casa, con un semplice click. E così sembra inevitabile il rinnovo delle convenzioni, in parte annunciato anche dal governo, con i gestori delle identità digitali. Ma cosa succederà da giugno in poi e quando potrebbe arrivare l’app europea?
Perché è difficile rinunciare a Spid
Per Spid le convenzioni sono in scadenza ad aprile e i gestori delle identità digitali stanno cercando un accordo con il governo per i rinnovi. Magari con un costo per ogni utente. Le utenze Spid attive sono 33,5 milioni, con un miliardo di autenticazioni nel 2022. A fronte di sole 21 milioni per la Carta d’identità elettronica. Cifre che spiegano perché non si possa rinunciare a Spid in favore della Cie, considerando anche la maggiore facilità d’uso (la Carta d’identità richiede anche un lettore e il sistema è decisamente più complesso).
Spid, cosa succede a giugno
Le convenzioni con i gestori dell’identità digitale, in scadenza ad aprile, dovrebbero essere rinnovate su base pluriennale. L’intenzione del governo, sottolineata anche dal sottosegretario con delega all’Innovazione, Alessio Butti, è di rinnovare il servizio garantendo la sostenibilità economica di Spid.
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Il meccanismo, però, potrebbe cambiare. Il governo vorrebbe unificare i sistemi esistenti, in particolare Spid e Carta d’identità elettronica. Entro il mese di giugno si dovrebbe arrivare a definire un percorso preciso per il futuro dell’identità digitale, a partire dall’ipotesi dell’app unica nazionale.
Verso l’identità digitale europea
Per il momento, quindi, Spid non si tocca. Per il futuro, invece, le cose potrebbero andare diversamente. Una delle ipotesi più accreditate è che si punti all’utilizzo di un’identità digitale europea. Ne ha parlato anche Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione, secondo il quale l’obiettivo è andare verso uno strumento digitale che superi i confini nazionali.
Questo non vuol dire, garantisce Zangrillo, che verranno presto abbandonati gli strumenti ora a disposizione, ma alla fine bisogna pensare a un futuro con “un’identità digitale che ci consenta di poter agire e vivere anche nel contesto europeo”. Ed è probabile che ciò avvenga con l’European digital identity wallet, un’app su cui i cittadini europei potranno tenere tutti i certificati, i documenti, le patenti, i diplomi, etc, accedendo inoltre a diversi servizi. Funzionerebbe come una sorta di green pass. La sperimentazione dovrebbe iniziare a giugno e durare un paio di anni.
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