Lo Spid è obbligatorio? Quali conseguenze per chi non lo fa? Non ci sono sanzioni, ma c’è il rischio di essere tagliati fuori dalla possibilità di accedere ai servizi della pubblica amministrazione.
È lecito chiedersi se lo Spid sia obbligatorio oppure no e quali sono le conseguenze per chi decide di non farlo. Una domanda comune specialmente tra gli anziani, i quali spesso hanno difficoltà a richiedere lo Spid e quindi preferiscono lasciar perdere, sperando che non ci siano conseguenze per questa loro decisione.
Ma anche tra i più giovani, i quali tendono a sottovalutare l’importanza dello Spid, vi è ancora un elevato tasso di “astensionismo”. Secondo gli ultimi dati, aggiornati a fine 2021, meno della metà degli italiani ha già richiesto e ottenuto le credenziali Spid: per gli altri ci sono conseguenze legali? Assolutamente no visto che avere uno Spid non è obbligatorio tout court: a differenza quindi della regola che obbliga ogni cittadino ad avere almeno un documento d’identità valido, per quanto riguarda la cosiddetta identità digitale non ci sono obblighi - né sanzioni - in tal senso.
Tuttavia, sono in costante aumento i servizi riservati a coloro che hanno lo Spid, senza il quale dunque si viene tagliati fuori dalla possibilità di usufruirne. Vediamo dunque, cosa rischia chi è senza Spid e perché dunque l’identità digitale, anche se non ancora obbligatoria per legge, è particolarmente utile.
Spid non obbligatorio, ma…
Da definizione, lo Spid - Sistema pubblico d’identità digitale - è “la chiave di accesso semplice, veloce e sicura ai servizi digitali delle amministrazioni locali e centrali”.
Il vantaggio di questo strumento è quello di avere un’unica username e password da poter utilizzare per accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione, come pure di molte aziende private.
La sua introduzione è stata una vera e propria rivoluzione, in quanto si è sentita la necessità di prevedere anche una sorta di “carta d’identità” per il digitale, un riconoscimento immediato per chi intende accedere a determinati servizi. Non è stato però previsto un obbligo di legge, quindi non ci sono sanzioni per chi decide di non attivare lo Spid.
Tuttavia, con il passare dei mesi questo strumento sta diventando obbligatorio per sempre più servizi. Senza identità digitale, dunque, non sarà possibile accedervi.
Dove è obbligatorio lo Spid
Ci sono servizi in cui lo Spid è l’unica forma di autenticazione possibile e altri dove invece è ancora possibile accedere con altri strumenti, come ad esempio con la carta d’identità elettronica (ma solo con lettore di smart card) o con la carta nazionale dei servizi.
Vediamo, dunque, cosa rischia chi è senza Spid ossia quali sono i servizi ai quali non potrà accedere.
Spid obbligatorio per l’Agenzia delle Entrate
Dal 1° ottobre 2021 lo Spid è obbligatorio per accedere ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa è possibile anche accedere con carta d’identità elettronica e carta nazionale dei servizi, ma come detto sopra in questi casi è necessario avere un lettore di smart card.
Visto l’obbligo di Spid per l’accesso al sito dell’Agenzia delle entrate, ne risulta che l’identità digitale è assolutamente necessaria per chi:
- vuole presentare dichiarazione dei redditi in autonomia. Lo Spid, quindi, è obbligatorio per la consultazione e l’invio del modello 730 precompilato;
- necessita di registrare un contratto d’affitto;
- deve pagare imposte, tasse e contributi;
- deve inviare la dichiarazione di successione telematica.
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Per questi servizi è dunque obbligatorio lo Spid, tanto per i privati quanto per le imprese. Senza Spid non significa che si è tagliati fuori dalla possibilità di fruire di tali servizi, tuttavia non lo si potrà fare in autonomia ma solo rivolgendosi a un intermediario (con tutti i costi che ne conseguono).
Spid obbligatorio per l’Inps
Per l’accesso all’area MyInps vale quanto detto per l’Agenzia delle Entrate: credenziali Spid obbligatorie, in alternativa Cns o Cie con lettore smart card (e relativi Pin).
Chi vuole quindi inviare una domanda in autonomia - senza rivolgersi a caf e patronati ad esempio - utilizzando l’apposito servizio disponibile nell’area personale Inps, deve avere obbligatoriamente l’identità digitale. Riassumendo, lo Spid è obbligatorio per:
- inviare la domanda di assegno unico per figli a carico;
- richiedere gli arretrati degli assegni al nucleo familiare;
- presentare domanda per il reddito di cittadinanza;
- inviare domanda di indennità di disoccupazione, sia Naspi che Dis-coll;
- richiedere le indennità di congedo di maternità o parentale;
- consultare i cedolini di pensione e lo stato dei pagamenti delle misure previdenziali e assistenziali;
- fare richiesta per i bonus periodicamente previsti dall’Istituto.
Questa è solo una piccola lista di tutti i servizi telematici Inps a cui è possibile accedere in autonomia - e quindi a costo zero - dal portale dell’Istituto. Anche se di fatto lo Spid non è obbligatorio, dunque, questo è altamente consigliato, tanto per i giovani quanto per gli anziani, i quali avendo le credenziali possono consultare, anche facendosi aiutare da qualcuno di fiducia, nella consultazione dei vari cedolini di pensione.
Spid obbligatorio per partecipare ai concorsi pubblici
Per chi vuole lavorare nella Pubblica amministrazione avere delle credenziali d’identità digitale è d’obbligo. Sempre più bandi di concorso pubblico, infatti, prevedono che per l’invio della domanda di partecipazione sia obbligatorio lo Spid.
Dunque, anziché farsi trovare impreparati - ricordiamo che per l’iscrizione a un concorso pubblico solitamente c’è tempo tra i 30 e i 45 giorni - conviene dunque richiedere già da adesso lo Spid. E non è tutto: perché visto il processo di digitalizzazione avviato da tempo nella Pubblica amministrazione, anche il possesso della pec (casella di posta elettronica) è ormai obbligatorio per la maggior parte delle pubbliche selezioni.
Spid obbligatorio per chi prende il reddito di cittadinanza
Capitolo a parte lo merita il reddito di cittadinanza. Come anticipato, infatti, lo Spid è obbligatorio nel caso in cui si voglia presentare domanda di Rdc in autonomia, ma non è tutto.
Anche chi decide, in quanto senza Spid, di farsi assistere da un patronato nella domanda di reddito di cittadinanza, infatti, deve sapere che una volta riconosciuto il beneficio non potrà rimandare ancora il momento in cui richiedere un’identità digitale.
Questo perché lo Spid è obbligatorio per l’accesso al portale MyAnpal, al quale i percettori di reddito di cittadinanza che sottoscrivono il patto per il lavoro con il centro per l’impiego devono iscriversi per non rischiare di perdere il diritto alla misura.
Senza Spid, dunque, l’iscrizione al suddetto portale non sarà possibile e di conseguenza, visto il mancato rispetto degli obblighi dettati dal patto per il lavoro, scatterà la decadenza del reddito di cittadinanza. Di fatto, dunque, lo Spid è obbligatorio per chi prende il reddito di cittadinanza: tale obbligo vale per tutti i componenti del nucleo familiare che rientrano nella categoria degli “occupabili”.
Spid obbligatorio: in quali altri casi?
Ci sono altre situazioni in cui avere lo Spid è d’obbligo. Ad esempio, per i 18enni (nati nel 2003) che vogliono spendere il bonus cultura di 500 euro a loro riconosciuto è obbligatoria l’identità digitale, in quanto queste sono le uniche credenziali con le quali si può accedere alla 18app.
Lo stesso vale per gli insegnanti beneficiari del bonus 500 euro spendibile con la Carta del docente.
E ancora, lo Spid è obbligatorio per chi vuole dare dimissioni online (tramite l’apposito portale del ministero del Lavoro), oppure per i dipendenti pubblici che vogliono accedere a NoiPa.
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