Disco verde da parte del governo per gli spostamenti tra regioni dal 3 giugno per tutti. Il ministro Speranza: “Non ci sono ragioni per rivedere la riapetura programmata”.
Via libera da parte del governo agli spostamenti tra regioni dal 3 giugno. Come da programma, venerdì 29 maggio sono stati resi noti i dati del monitoraggio settimanale dei contagi effettuato da Iss e Ministero della Salute.
In base ai numeri positivi in merito alla curva epidemica e al fattore Rt, il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato come “non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti”.
Accantonata quindi l’ipotesi di una riapertura scaglionata, “a macchia di leopardo”, con alcune regioni come Lombardia, Piemonte e Umbria che avrebbero potuto consentire gli spostamenti in ritardo di 1-2 settimane rispetto al Sud Italia.
Scongiurata anche l’eventualità di uno slitamento di una settimana per tutta Italia. La linea di Palazzo Chigi è quella di una riapertura omogenea del Paese, senza distinzioni.
Dal prossimo 3 giugno si potrà tornare a spostarsi liberamente tra le varie regioni, con il disco verde che riguarda anche l’ingresso nel nostro territorio di cittadini europei mentre per quelli extra-europei si dovrà aspettare il 15 giugno.
Spostamenti tra regioni: ok dal 3 giugno
Il testo del decreto Riaperture varato dal Governo stabilisce che: “A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti sul territorio nazionale possono essere limitati solo con provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge 25 marzo 2020, n 19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree”. Ma qualora alcuni governatori dovessero ritenere troppo rischiosa la riapertura, potranno introdurre misure di tutela ad hoc a livello regionale.
Dopo l’arrivo dei dati sull’andamento della curva del contagio da coronavirus, il governo si è riunito a Palazzo Chigi insieme ai rappresentanti dei partiti della maggioranza dando il proprio via libera agli spostamenti a partire dal 3 giugno.
Resta il nodo delle sichieste da parte di alcune regioni del Sud, che hanno minacciato il blocco degli ingressi a chi non sarà munito di un passaporto sanitario che certifichi l’immunità di una persona.
Proposta, questa, su cui si sono impuntate soprattutto Sicilia e Sardegna, ma accantonata dopo che il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia l’ha definita incostituzionale.
La quarantena breve per i turisti
Niente test sierologico obbligatorio per viaggiare tra regioni, quindi. Tra le misure al vaglio del governo spunta la quarantena breve di 4-5 giorni per chi entra in alcune zone, per escludere la possibilità che abbia contratto il virus.
Se questa misura dovesse passare, dovrà valere anche per gli stranieri che dal 3 giugno entreranno in Italia grazie alla riapertura delle frontiere. Ma considerando che una quarantena, seppur breve, rischia di scoraggiare enormemente il turismo, è probabile che l’ipotesi non vedrà mai la luce.
I dati da cui dipendono le riaperture
Venerdì 29 il Ministero della Salute e l’Iss hanno l’esito del monitoraggio assegnando a ciascuna regione il livello di rischio. 21 gli indicatori da cui è dipeso l’esito delle riaperture regionali: il dato cruciale è l’indice di contagiosità R0/Rt che deve mantenersi sotto l’1 perché non scatti l’allerta. Ma sorvegliati speciali anche il numero di tamponi, malati, guariti e deceduti, gli asintomatici, la situazione delle strutture sanitarie e il tasso di posti disponibili nelle terapie intensive.
Come ci sposteremo tra regioni
Il nuovo decreto vieta gli spostamenti da regione a regione fino al 2 giugno se non per comprovati motivi di lavoro e di salute o di emergenza assoluta, sia con mezzi privati che con quelli pubblici. Si ricorda, inoltre, che gli spostamenti interregionali sono tutt’oggi possibili nel caso in cui si stia facendo ritorno presso la propria abitazione, domicilio o residenza.
Dopo il vertice di Palazzo Chigi, il ministro Roberto Speranza ha dichiarato che dal 3 giugno saranno ammessi spostamenti fuori regione non solo più per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute, urgenze assolute o necessità particolari, ma anche per turismo e andare a trovare amici e parenti che vivono in un’altra regione, senza obbligo di autocertificazione.
Dal 3 giugno, inoltre, l’Italia aprirà i confini con gli Stati membri UE e con quelli dell’area Schengen. Un passo avanti significativo verso la normalità, ma restano ancora diversi nodi da sciogliere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA