Spread BTP-Bund si impenna con tassi. Paura effetto dazi Trump su PIL Italia, reduce da crescita zero nel terzo trimestre, BCE basterà?
Mentre i trader continuano a digerire la vittoria di Donald Trump alle Elezioni USA in Italia si riaccende lo spread BTP-Bund a 10 anni, che torna a sfondare la soglia di 130 punti base, sulla scia del balzo dei tassi dei BTP decennali.
Nell’arco di poche ore, complice anche la crisi di governo esplosa in Germania e in attesa della decisione dell’annuncio sui tassi da parte della Fed di Jerome Powell, in calendario nella giornata di oggi, il differenziale tra i rendimenti dei BTP a 10 anni e dei Bund tedeschi è tornato a infiammarsi, dopo aver chiuso la seduta di ieri in ribasso di 5 punti base, a quota 125.
Cosa succede? In realtà oggi a puntare verso l’alto sono i rendimenti di tutti i titoli di Stato dell’area euro.
Rendimenti BTP sfondano il 3,8% post Trump. Il fattore tagli tassi BCE
Per quanto riguarda tuttavia i BTP, i rendimenti schizzano al di sopra della soglia del 3,8%, volando al record degli ultimi quattro mesi.
Il focus tuttavia è, soprattutto, su quanto farà la BCE di Christine Lagarde che, secondo i trader, potrebbe decidere di sforbiciare a questo punto i tassi dell’area euro in modo più significativo per proteggere l’economia dell’area euro contro l’effetto dei dazi di Trump, portando il costo del denaro a scendere fino al 2% entro il 2025, o a un livello ancora più basso.
Ma i tagli dei tassi dell’area euro - che non potranno essere neanche eccessivi, visto che la politica monetaria della BCE di Christine Lagarde, a causa del trend dell’euro-dollaro, non potrà prendere troppo le distanze da quella della Fed di Jerome Powell - basteranno per risollevare i fondamentali economici in particolare dell’Italia, che ha assistito a una crescita pari a zero nel terzo trimestre del 2024, a fronte di untasso di inflazione in rialzo all’1% e alla debolezza del settore manifatturiero, confermata dal calo inatteso dell’indice PMI di ottobre?
Il dubbio cocente scatena l’ansia degli investitori nei confronti dei BTP, e il risultato è che lo spread BTP-Bund sale fino alla soglia di 134 punti base, balzando di quasi il 4%.
Tassi BTP si infiammano, scattano anche i rendimenti di Bund, OAT, Bonos. Occhio anche a tassi Grecia
I rendimenti decennali volano anche più dei rendimenti dei Bund tedeschi - fattore che aumenta la pressione rialzista sullo spread BTP-Bund a 10 anni- che, nello scontare la crisi di governo scoppiata in Germania, segnano comunque un rialzo importante, pari a +7 punti base.
Avanzano anche i tassi decennali degli OAT francesi (+7 pb al 3,24%), dei Bonos spagnoli (+8 punti base al 3,23%), di quelli del Portogallo (+8 pb al 2,97%), mentre balzano di intensità simile allo scatto riportato dai rendimenti dei BTP i tassi dei titoli di Stato della Grecia (+9 pb al 3,39%), che rimangono tuttavia a un livello inferiore rispetto a quello della carta italiana.
Oggi la paura per il possibile trend al rialzo dei rendimenti dei BTP e dello spread BTP-Bund è stata riaccesa dalla stessa BCE, con l’attenti che è stato lanciato dal responsabile economista Philip Lane, con il discorso il cui titolo dice tutto: “Public debt: Past lessons, future challenges”, ovvero “Debito pubblico: lezioni del passato, sfide per il futuro”.
Nel ricordare l’angoscia della crisi dei debiti sovrani dell’area euro, Lane ha avvertito che cambiamenti significativi dello spread hanno un impatto significativo sulle condizioni domestiche di indebitamento, ricordando anche che quelle banche che sono alle prese con ratio dei capitali deboli rischiano di soffrire in modo più importante situazioni di stress del proprio debito sovrano.
Ancora, ha avvertito l’esponente della BCE, “i debiti del settore privato e squilibri eccessivi esterni amplificano gli shock sui debiti sovrani”.
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