Stangata tasse in Italia, il confronto con il resto d’Europa

Giorgia Bonamoneta

8 Dicembre 2023 - 12:33

L’Ocse ha reso noto lo studio sul rapporto tassazione/Pil. Dove si posizione l’Italia in confronto al resto d’Europa?

Stangata tasse in Italia, il confronto con il resto d’Europa

In Italia le tasse salgono al 42,9% del Pil, alte rispetto al resto d’Europa, ma non la peggiore (a seconda dei punti di vista).

Il confronto con gli altri Paesi, presentato in un rapporto statistico dell’Ocse, mostra come il nostro Paese si classifichi alla quinta posizione per tassazione sul Pil. Sopra di noi ci sono Francia, Norvegia e altri Paesi del Nord Europa. Forte nel panorama europeo resta la Germania, stabile nel tempo e senza ripercussioni evidenti dopo i due anni di pandemia.

A pesare sulle tasche degli altri Paesi invece i due anni di aumenti durante la pandemia di Covid-19, che dettano il ritmo di un prima e dopo in maniera netta. In questa quadro, l’Italia come sta andando?

Rapporto tasse/Pil in Italia: i dati dell’Ocse

L’Ocse ha preso in esame gli ultimi due anni di pandemia, nel quale si è verificato il calo del rapporto medio tasse/Pil.

Lo studio dell’Ocse rileva infatti che le entrate fiscali negli ultimi 40 anni sono aumentate tendenzialmente allo stesso ritmo del Pil. Le entrate derivanti dalle tasse sulle società sono state le più vivaci nel lungo periodo, si legge, perché sono crescite più rapidamente della crescita economica; al contrario le entrate derivanti dalle accise sono state le meno vivaci, aumentando a un ritmo più lento del Pil.

In Italia, nello specifico:

  • le imposte sul reddito delle persone fisiche generano un gettito pari al 25,9% del Pil (26,8% nel rapporto 2022);
  • le imposte sul reddito delle società un gettito pari al 4,4% del Pil (da 4,8%);
  • contributi previdenziali sono pari al 31,2% del Pil (da 31,8%);
  • il gettito delle tasse sulla proprietà pari al 5,8% del Pil (da 5,7%);
  • l’Iva è pari al 15,7% del Pil (da 14,1%).

Il confronto tra Paesi con il rapporto tasse/Pil

Nei 36 Paesi censiti, l’Ocse ha riscontrato un generale calo delle entrate fiscali. Nel 2022 infatti le entrate fiscali complessive sono diminuite in 21 dei 36 Paesi censiti, mentre sono aumentate in 14 Paesi e rimaste dello stesso livello solo in Germania.

Nello studio leggiamo che il rapporto medio tasse/Pil nell’area Ocse riferito al 2022 (ultimo dato disponibile) è stato in media del 34% (+0,15 punti), con gli estremi bassi del Messico in assoluto (16,9%), dell’Irlanda per l’Europa (20,9 %, in salita di 0,2%) mentre la Turchia – ponte tra l’economia europea e quella asiatica - al 20,8% è in calo del 2% rispetto al 2021.

I dati relativi agli Usa mostrano un rapporto tassazione/Pil con l’indice che ha guadagnato l’1,2% salendo al 26,7%, anche se resta lontano dagli standard europei, dove la Gran Bretagna per esempio si assesta al 35,3% (+0,9).

In Europa l’Italia si classifica alla quinta posizione, con il 42,9% di tassazione sul Pil. La classifica prevede:

  • Francia (46,1%, in crescita di 0,9%)
  • Norvegia con il 44,3% (+1,9%)
  • Austria con il 43,1% (in calo di 0,2%)
  • Finlandia con il 43% (in calo di 0,2%).

Da segnalare la performance della Danimarca, che riduce l’indice tasse/Pil di 5,5 punti (41,4 % da 47,9%), e della Svezia che con il 41,3 % perde 1,4 punti percentuali (42,7). Infine stabile e forte la Germania, con il 39,3%.

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