Un manager di VM Motors, parte del gruppo Stellantis, era stato arrestato con l’accusa di cospirazione finalizzata alla frode nell’ambito del Dieselgate.
Ancora problemi per Stellantis nell’ambito dell’inchiesta chiamata Dieselgate, in cui era stata coinvolta Fiat Chrysler negli Stati Uniti a fine 2015. Sergio Pasini, manager del gruppo automobilistico, era stato arrestato lunedì scorso per l’accusa di cospirazione finalizzata alla frode e poi rilasciato dopo due giorni.
Secondo quanto diffuso da Reuters, la detenzione era avvenuta a Ferrara, mentre la Corte di appello di Bologna ne aveva disposto il rilascio, in quanto non ci sarebbe rischio di fuga.
Il manager ex Fiat, ora in Stellantis, dovrà comparire in una udienza a Bologna fra 40 giorni, una volta disponibili tutti i documenti, tra cui l’ordine di arresto emesso dalle autorità statunitensi.
In quell’occasione, il tribunale deciderà in merito alla richiesta di estradizione negli USA emessa lo scorso marzo, racconta la fonte dell’agenzia.
Stellantis e il caso Dieselgate
Lo scandalo Dieselgate riguarda la manipolazione dei motori diesel effettuata da diverse società negli USA oltre a Fiat Chrysler, con lo scopo di eludere i controlli sulle emissioni dei veicoli.
L’agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA) aveva scoperto che diversi modelli di auto venduti tra il 2009 e il 2015 emettevano delle quantità di ossido di azoto superiori ai limiti consentiti. Le case automobilistiche avevano installato nei motori delle vetture da loro prodotte un software nella centralina che modificava i dati sulle emissioni, facendoli risultare inferiori a quelli reali.
Lo scandalo portò al ritiro dal mercato di centinaia di migliaia di automobili e al divieto della loro vendita negli Stati Uniti per società come Volkswagen, Citroën e Peugeot, le ultime due oggi parte del gruppo Stellantis.
FCA era coinvolta nell’inchiesta per la vendita di oltre centomila veicoli, in particolare i modelli Jeep Grand Cherokee e Dodge Ram 1500, e alla fine concordò con il governo il pagamento di una somma di 800 milioni di dollari.
Pasini e gli altri manager coinvolti
Pasini svolge il ruolo di dirigente nel settore Ricerca e sviluppo di VM Motori, azienda motoristica con sede a Cento e parte del gruppo Stellantis. In particolare, la società concentra la sua attività sui motori diesel, proprio il settore sotto inchiesta negli USA.
Tra gli altri manager coinvolti risultano anche Gianluca Sabbioni, responsabile della verifica dei livelli emissivi dei motori diesel, ed Emanuele Palma, ingegnere FCA.
Fca Usa ha inviato una dichiarazione via email nella quale ha ribadito la sua volontà di cooperare con le autorità sulla questione delle emissioni diesel e che non ha nulla da aggiungere rispetto a quanto comunicato in passato.
Interrogati dalla Reuters, i due avvocati di Pasini, Marco Calleri e Andrea Rossetti, non hanno rilasciato commenti.
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