Stellantis, produzione -25,2%. Ecco quando tornerà il «buy» degli analisti

Stellantis, la produzione è crollata del 25,2% nel primo semestre 2024. Ecco quando tornerà il «buy» degli analisti. Questo crollo ha coinvolto principalmente le autovetture, con una diminuzione del 35,9%, mentre i veicoli commerciali hanno mostrato una leggera crescita del 2%. I siti produttivi di Mirafiori e Melfi sono stati i più colpiti, con cali rispettivamente del 63% e del 57,6%. Anche gli stabilimenti di Cassino e Modena hanno subito riduzioni notevoli, mentre solo Pomigliano d’Arco ha mostrato un incremento del 3,5%.

Questi dati preoccupanti hanno avuto un impatto immediato sulle valutazioni degli analisti. Equita Sim ha declassato il titolo Stellantis da “buy” a “hold” e ha rimosso il titolo dai suoi migliori investimenti, con un prezzo obiettivo ridotto a 22 euro. Anche HSBC ha abbassato il prezzo obiettivo a 22 euro, confermando la raccomandazione “hold”. Barclays ha ridotto il target price da 24 a 23 euro, mantenendo comunque una raccomandazione “overweight”.

Nonostante il contesto negativo, alcuni analisti ritengono che la situazione possa migliorare. Durante l’Investor Day, il CEO Carlos Tavares ha illustrato le strategie di investimento e i nuovi tagli ai costi, che potrebbero portare al raggiungimento dei target finanziari nel secondo semestre. In particolare, si prevede che il free cash flow (FCF) tra luglio e dicembre possa raggiungere i 5 miliardi di euro.

La presentazione di nuovi modelli, come la Fiat Grande Panda, potrebbe contribuire a rilanciare la produzione. Inoltre, Stellantis ha completato con successo la seconda tranche del programma di riacquisto azionario, acquistando oltre 51 milioni di azioni per un valore di 1 miliardo di euro, segnale positivo che potrebbe sostenere le quotazioni.

In sintesi, nonostante la caduta libera della produzione nel primo semestre, gli analisti intravedono potenziali segnali di ripresa che potrebbero far tornare il titolo Stellantis nel radar degli investitori. La combinazione di nuove strategie e l’introduzione di nuovi modelli potrebbe infatti invertire la tendenza negativa, trasformando l’attuale debolezza in un’opportunità di acquisto.

Stellantis: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit

Stellantis ha perso quasi il 35% dai massimi di marzo, toccando a 17,80 euro il livello più basso da novembre. Il rischio è che la pressione dei venditori possa proseguire fino al test dei primi supporti a 17 euro, 16,90 euro, minimo di ottobre 2023 e più sotto fino ad area 16, per il test della trend line che sale dai minimi del 2020. Eventuali reazioni dai livelli attuali dovranno spingersi oltre 19,20 euro per riportare fiducia negli acquisti.

Grafico giornaliero Stellantis Fonte Baha

Per operare long su Stellantis potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HD0LV95. Il certificato ha come sottostante Stellantis e presenta una barriera distante attualmente il 16,47%.

Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HD67PN4, avente una barriera distante il 19,67% come sottostante Stellantis.

Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.

I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.