Stellantis tra rischi e opportunità: per gli analisti è buy

Claudia Cervi

24/05/2022

Stellantis tra rischi e opportunità: dalla contrazione delle vendite, all’aumento della marginalità in un contesto ancora difficile per il mercato automotive. Per gli analisti il titolo è buy.

Stellantis tra rischi e opportunità: per gli analisti è buy

Stellantis ha gestito bene la crisi dei microchip riuscendo a compensare un calo delle consegne (-12%) con una maggiore marginalità delle vetture vendute in Europa. L’impennata dell’inflazione, i colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento, il blocco del mercato russo non spaventano uno dei più grandi gruppi automobilistici al mondo.

Stellantis: convincenti i risultati del primo trimestre 2022

All’inizio di maggio Stellantis ha diffuso i risultati finanziari del primo trimestre del 2022, indicando ricavi netti pari a 41,5 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto ai 37 miliardi di euro del primo trimestre 2021.

«Nel primo trimestre (2022) i ricavi netti sono cresciuti del 12% grazie ai prezzi netti, a un miglior mix di modelli e a cambi di conversione più favorevoli, mentre le consegne sono calate del 12%. La guidance per l’intero anno, con margini di risultato operativo rettificato a doppia cifra e flussi di cassa positivi, è confermata, nonostante le condizioni sfavorevoli in termini di approvvigionamenti e di inflazione, grazie al successo dei modelli e alle partnership strategiche», ha dichiarato Richard Palmer, CFO di Stellantis.

Stellantis nel mirino di Beremberg

L’analisi di Berenberg relativa all’intero settore automotive conferma la capacità di resilienza dei margini di Stellantis.
La banca di investimento ha analizzato sette grandi produttori di auto, assegnando rating in base alla marginalità, alla solidità dei bilanci e alla flessibilità di investimento: oltre a raccomandare il buy su Stellantis, gli esperti della banca hanno valutato da comprare anche Bmw, General Motors e Mercedes-Benz, assegnando invece un rating hold a Volkswagen, Renault, Ford e Tesla.

Stellantis dunque va comprata (per gli analisti) con un target price a 21 euro. Se fosse verificato, l’upside potenziale dai prezzi attuali sarebbe del 56-57%.
Nel commentare l’upgrade del titolo, Beremberg cita gli effetti positivi delle fusioni, le economie di scala e l’elevata qualità del management. Secondo gli esperti Stellantis sarà in grado di rispettare gli obiettivi fissati nella guidance, mantenendo margini a due cifre per il prossimo decennio.

Non tutte le banche d’investimento sono d’accordo. Dopo la pubblicazione dei risultati del primo trimestre, Bernstein ha peggiorato la raccomandazione da buy a neutral, lasciando però invariato il prezzo obiettivo a 15,50 euro (con un upside del 12%).

Stellantis secondo l’analisi tecnica

Stellantis si sta muovendo da fine aprile all’interno di un canale rialzista compreso tra 13,10 euro e 14,20 circa. La resistenza dinamica definita dalla media esponenziale a 50 sedute, in transito a 13,85 circa, frena tuttavia ogni tentativo di rialzo, alimentando i dubbi che il pull back sia un semplice movimento tecnico all’interno di un trend ribassista, che potrebbe riattivarsi con la violazione di 13,10. Servirà pertanto la rottura di area 14,20 per rilanciare la corsa dell’ultimo mese e favorire un confronto con area 15,50, massimi di marzo. L’eventuale rottura di questo limite permetterebbe di completare un doppio minimo in formazione da marzo, con base a 12,16 euro, proiettando obiettivi in direzione di 19 euro.

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